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I tre operatori di Emergency in volo verso Roma

Con loro, su di un volo commerciale partito da Kabul, l'inviato speciale della Farnesina Massimo Iannucci

20 aprile 2010

I tre operatori di Emergency, liberati domenica (LEGGI), sono partiti questa mattina da Kabul verso Roma, via Dubai. Lo riferisce Sky Tg24. Marco Garatti, Matteo dell'Aira e Matteo Pagani, accompagnati dall'inviato speciale della Farnesina Massimo Iannucci, si sono imbarcati su un volo della compagnia afghana Safi, poco dopo le 8 (le 5,30 italiane).

L'annuncio mette fine alle polemiche scaturite dalla notizia che i tre avrebbero rifiutato di rientrare con un volo di Stato, subito smentita da Rossella Miccio del direttivo di Emergency a Kabul.
"Non c'è stato nessun rifiuto da parte dei tre operatori di Emergency, si tratta soltanto di un equivoco", ha dichiarato ieri Rossella Miccio ai giornalisti presenti all'ospedale dell'associazione a Kabul. "Stiamo valutando tutte le possibilità di rientro con l'ambasciatore Massimo Iannucci che è qui con noi. E' ovvio che i noti problemi meteorologici non aiutano un rientro più rapido possibile". Il sito di Peacereporter ha riportato anche le dichiarazioni dell'inviato speciale per l'Afghanistan Massimo Iannucci. "Sono qui cercando di praticare tutte le vie possibili per il rientro. Per il momento sembra si faccia prima con un volo commerciale sul quale anche io viaggerò insieme a loro".
Anche Cecilia Strada, presidente di Emergency, ha voluto smorzare tutte le polemiche: "I tre membri dello staff non hanno rifiutato alcun volo di Stato. I tre stanno lavorando insieme all'ambasciatore Iannucci per lasciare Kabul su un volo di linea dato che non ci sono, non esistono voli di stato da Kabul".
Il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, ha chiarito che l'ipotesi di rientrare con un volo di Stato approfittando della presenza del sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto, era "di difficile realizzazione a causa dell'irregolarità del traffico aereo dovuta alla nube" di cenere vulcanica. Tra l'altro l'aereo di Stato con a bordo Crosetto è arrivato a Herat e non a Kabul e per questo i tre hanno preferito un volo di linea.
Nonostante tutto il sottosegretario Crosetto, ancora ieri, ha ripalesato il suo risentimento: "Un po' più di rispetto per il proprio Paese non guasta mai". Crosetto ha poi aggiunto di non voler fare polemiche, "perché ritengo sia meglio non farlo", ma ha detto, "gli abbiamo offerto la possibilità di rientrare, ad essere sincero, io anche solo per buona educazione avrei accettato".

Emergency poi non ha ancora deciso se riaprire l'ospedale di Lashkar Gah. "Ci auguriamo di poter lavorare ancora a Lashkar Gah - ha detto Cecilia Strada - siamo in Afghanistan dal 1999, siamo rimasti lì anche sotto le bombe mente altri scappavano: faremo tutto il possibile per poter continuare a lavorare in Afghanistan, ma ci dovranno essere le condizioni per poterlo fare. Parleremo con il ministero della Sanità afghano e con le autorità del paese perché vengano ripristinate le condizioni di sicurezza. Davanti ad un episodio di questo genere è d'obbligo sedersi tutti intorno ad un tavolo e valutare la situazione prima di prendere una decisione".
Emergency ha inoltre smentito l'accordo per la chiusura dell'ospedale di Lashkar-gah come una delle condizioni per il rilascio dei suoi operatori: "Non ci risulta nessun tipo di accordo di questo o di altro genere", ha scritto l'organizzazione umanitaria in un comunicato. "Gli stessi responsabili dei servizi di sicurezza afgani hanno confermato ai giornalisti quello che già avevano dichiarato ai nostri operatori: che sono stati liberati perché non colpevoli. Il loro rilascio non è quindi dipeso da alcun accordo, ma dal mero accertamento dei fatti".

Appena arriveranno in Italia Garatti, Dell'Aira e Pagani saranno interrogati dagli investigatori che collaborano con la Procura di Roma.
Quando i tre furono fermati dalle autorità afghane, la Procura di Roma aprì un fascicolo, senza ipotesi di reato, affidato poi al procuratore aggiunto Pietro Saviotti. Sarà ora lui a decidere come l'audizione dei tre operatori di Emergency debba essere raccolta e cioè se sarà lui ad ascoltare i tre operatori ovvero se l'incarico sarà affidato ai carabinieri del Ros.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

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20 aprile 2010
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