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I tre segreti del pentito Calcara

L'ex killer di Cosa nostra ha chiesto udienza al Papa: "Devo confessarle tre segreti"

12 giugno 2014

Lui è un pentito. Una scelta che presuppone un sostanziale cambio di vita basato sulla verità. Per questo tanti anni fa ha deciso di collaborare con la giustizia e raccontare ai magistrati svariati fatti di mafia, facendo nomi, segnalando date, descrivendo circostanze. Tre segreti, però, li ha tenuti nascosti e solo ad una persona li vuole confessare. "Sua Santità, desidero rivelarle tre importantissimi segreti, improrogabili e urgenti, che mi spingono a chiederle udienza al più presto, perché sono convinto che il nostro incontro deve e può cambiare il corso di certi eventi".
Vincenzo Calcara, ex killer di Castelvetrano (TP) al servizio di Cosa nostra, ha scritto a Papa Francesco chiedendogli di incontrarlo per fare alcune rivelazioni, riguardanti anche il giallo di Emanuela Orlandi, la figlia di un funzionario pontificio scomparsa dalla Città del Vaticano il 22 giugno 1983, quando aveva quindici anni.

In una missiva di sei pagine, Calcara parla di un segreto di mafia, uno di Stato e di un terzo e "più forte sulla nostra Santissima Chiesa e di cui vorrei parlale direttamente a voce, tanto è grave e potente, che riguarda anche la scomparsa della cittadina vaticana Emanuela Orlandi". "La Verità - prosegue Calcara - su questa vicenda è stata tenuta nascosta per anni perché rivelarla sarebbe stato come aprire una scatola e portare alla luce verità così pensanti da mettere seriamente in crisi un sistema che lega il Vaticano alle altre entità deviate".
Da anni Calcara sostiene l'esistenza di 5 entità malvagie "che governano ogni aspetto del Paese": Cosa nostra, 'ndrangheta, massoneria deviata, servizi segreti deviati e Vaticano deviato. Nello specifico, gli altri due "segreti" riguarderebbero il boss latitante Matteo Messina Denaro, concittadino di Calcara, e "certi meccanismi perversi all'interno dei vertici istituzionali".

I 3 segreti, secondo il collaboratore di giustizia, sarebbero "legati l'uno all'altro, oltre ad alcuni fatti di altissimo livello, che non posso rivelare alle Istituzioni, proprio perché allo stato attuale firmerei la mia condanna a morte e il seppellimento definitivo della Verità in mio possesso".
Il pentito ammette di non aver riferito tutto alla magistratura. "Le spiegherò - si legge ancora nella lettera rivolta a Papa Francesco - perché e quali tasselli decisivi mancano, affinché si abbia la piena conoscenza di mandanti ed esecutori delle peggiori nefandezze che hanno attentato al nostro Paese e gli agguati passati e futuri che certi personaggi sono pronti a realizzare".
Calcara ha una pagina facebook "Vincenzo Calcara: le mie verità" e un blog sul web.

[Informazioni tratte da AGI, ANSA, Repubblica/Palermo.it, Corriere del Mezzogiorno]

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12 giugno 2014
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