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I viaggi della speranza

Crollo del viadotto sulla Catania-Palermo: consentito il transito lungo le statali 643 e 120 e aumento dell'offerta ferroviaria

16 aprile 2015

Dopo il crollo del viadotto sulla Catania-Palermo il trasporto su gomma ritorna competitivo. I pullman che collegano Palermo con la Sicilia centrale, orientale e le Madonie non subiranno ritardi superiori alla mezz'ora. Già da domani ai pullman non superiori a 12 metri sarà consentito di transitare lungo le statali 643 e 120 da Scillato e in senso contrario da Tremonzelli.
Ciò consentirà un notevole risparmio di tempo rispetto al percorso tirrenico utilizzato sino a ieri dall'indomani del crollo del viadotto Himera della A19. L' ordinanza del direttore regionale dell'Anas, Giuseppe Tonti, arriva dopo un sopralluogo avvenuto ieri mattina insieme alla Polizia stradale e all'ingegnere Massimo Cedolia, funzionario dell'Assessorato regionale ai Trasporti.

"Siamo soddisfatti dell'esito del sopralluogo perché ci consentirà di collegare Palermo con Catania, Caltanissetta, il comprensorio delle Madonie e Siracusa con un aggravio di soli 45 minuti rispetto ai normali tempi di percorrenza - dice Antonio Graffagnini, presidente di Anav Sicilia -. Ci auguriamo che possa essere realizzato in tempi brevi un percorso alternativo anche a corsia unica, parallelo all'autostrada. È indispensabile che si ritorni al più presto alla normalità. Più volte abbiamo segnalato alle autorità competenti le pessime condizioni della A19. Un esempio per tutti il tratto di autostrada all'altezza di Resuttano dove da 25 anni c'è restringimento di carreggiata e si transita su unica corsia. A nostro avviso sarebbe necessario anche un controllo ai piloni del viadotto all'altezza di Ponte Cinque Archi".

Dal prossimo 3 maggio, invece, aumenterà l’offerta ferroviaria tra Palermo e Catania: dagli attuali 4 a 14 treni diretti al giorno. Un treno ogni due ore con fermate a Termini Imerese, Caltanissetta Xirbi ed Enna.
Giovanni Pizzo, Assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, a fronte dei problemi alla mobilità conseguenti all’interruzione sull’A19, ha chiesto e ottenuto da Trenitalia di potenziare i collegamenti ferroviari tra Palermo e Catania, con un aumento di corse e una decisa riduzione dei tempi di viaggio, che scenderanno sotto le tre ore. "Dopo i due treni straordinari istituiti lo scorso 13 aprile, che hanno portato a 4 le attuali corse dirette giornaliere tra i due capoluoghi, due per ogni direzione, dal prossimo 3 maggio l’offerta conoscerà un ulteriore consistente incremento, anticipando di oltre 6 mesi - grazie a un forte impegno tecnico organizzativo di FS Italiane - un progetto che si sarebbe dovuto concretizzare il prossimo dicembre". "L’incremento di corse dirette tra le due città capolinea potenzierà, - continua Pizzo - di pari passo, anche i collegamenti con e tra Caltanissetta, Enna e Termini Imerese e modificherà sostanzialmente tutta l’attuale offerta".

Intanto i tecnici dell’Anas sono alle prese con il progetto della bretella annunciata dal ministro Graziano Delrio come sola possibilità per superare l'emergenza. In queste ore si stanno cercando i proprietari per espropriare i terreni. Uno è stato individuato. Ne mancano all'appello ancora diversi. Parallelamente si sta predisponendo il progetto per la demolizione delle due carreggiate del viadotto. Una corsa contro il tempo per cercare di alleviare i disagi dei pendolari e di quanti vivono nei comuni attorno al blocco. I danni provocati dalla interruzione che spezza in due la Sicilia sono davvero ingenti.
Alcuni privati del comune di Caltavuturo, per non restare isolati, stanno realizzando a proprie spese l’apertura di una strada di collegamento tra la provinciale e il paese.

Ieri la giunta regionale siciliana ha deliberato un aggravamento dello stato di calamità già chiesto lo scorso 12 marzo con una previsione di 240 milioni di euro in più rispetto alla precedente previsione, per un totale complessivo di 316 milioni di euro.
I danni calcolati riguardano i centri urbani e le vie strategiche di comunicazione, in particolare si fa riferimento al ponte Himera e all'intervento necessario per intervenire sulla frana nel territorio di Caltavuturo. In riferimento al ponte Himera, che coinvolge l'autostrada A19 Palermo-Catania, "sono necessari interventi anche per il pericolo di crollo della montagna, già in parte franata, sulla quale è necessario intervenire in modo radicale".

- Tempi stimati: 2 anni ! (Guidasicilia.it, 15/04/15)

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16 aprile 2015
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