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I vini da dessert italiani che piacciono in tutto il mondo

19 ottobre 2005

Cresce l'interesse dei consumatori statunitensi per i ''vini da dessert'', dolci, passiti, ma soprattutto liquorosi. Una crescita accompagnata da un maggiore attenzione verso i prodotti stranieri. Nel 2004 (fonte : Istituto per il commercio estero) gli Usa hanno acquistato vini da dessert per 147 milioni di $ (+ 27,3% sul 2003). L'Australia è il primo fornitore con un export pari a 52 milioni di $ e una crescita in valore sull'anno precedente del 29,2%. A seguire il Portogallo, produttore di due grandi vini liquorosi, il Porto e il Madeira (40 milioni di $ nel 2004, + 12,7%) ; e terza l'Italia, produttrice di una grande varietà di ''vini da dessert'', ma conosciuta soprattutto per il Marsala, il Vin Santo e il Recioto. Nel 2004 gli Usa hanno acquistato dal nostro Paese ''dessert wine'' per 21 milioni di $ ; tra i Paesi esportatori è quello che registra la crescita percentuale più alta (+ 40,5% sul 2003).
E' quanto emerge dalla tavola rotonda ''Il mercato dei vini dolci e passiti tra globale e locale'', organizzata dall'Ice in occasione di Vinoro, il Salone dei Vini Dolci, Passiti e Liquorosi che si è tenuto a a Marsala dal 14 al 16 ottobre scorsi.

Misurare precisamente l'export di vini dolci, passiti e liquorosi italiani - secondo quanto sottolineato dall'Ice -  è un'operazione molto complessa perché questi vini rientrano in categorie doganali diverse. Un aiuto arriva dalla suddivisione per grado alcolico, essendo quella tra 15 e 18° la categoria naturale in cui ricade il Marsala. Per i vini liquorosi italiani, comunque, Svizzera, Stati Uniti e Germania sono i principali mercati di esportazione. La prima a giugno 2005 pesava in valore per il 43,4%, la seconda per il 25,3% e la terza per il 6,5%. I tre Paesi assorbono da soli il 75 dell'export italiano di vini liquorosi ma sono tuttavia presenti in alcuni mercati minori - in estremo oriente e Sudamerica - dove al contrario non sono presenti i nostri vini tranquilli, rappresentando dunque una probabile testa d'ariete per allargare le nostre tipologie d'esportazione.
Gli altri mercati sono a seguire Giappone, Regno Unito, Canada, Francia, Svezia, Danimarca e Paesi Bassi.

Secondo Stefano Raimondi, responsabile nazionale Ice per la linea vini, alcolici e bevande, ''viene confermato l'interesse dei consumatori americani nei confronti del prodotto straniero. In particolare la domanda di vini da dessert italiani guarda soprattutto a quelli più costosi, sinonimo di attenzione per la qualità. Il Marsala tra i dessert wine è il più importante, rappresenta il 4,5% dell'export''.
Per Mario Iaccarino, che ha svolto un indagine Ice sul mercato statunitense, ''negli Usa l'immagine dei vini da dessert è ancora un po' confusa. Questi vini sono consumati tradizionalmente con il dessert - spiega Iaccarino - ma si cominciano a sperimentare nuovi impieghi nella cucina speziata e piccante. Esiste soprattutto un problema di comunicazione: molti ristoratori non hanno dessert wine nella loro lista vini perché lo staff non li capisce e quindi non sa come proporli, secondo quanto abbiamo rilevato sul mercato americano''.
A fronte di una situazione comunque in crescita, è emerso nella tavola rotonda, che tra le più importanti cose da fare c'è innanzitutto un'azione informativa sul trade, seguita da azioni di collaborazione con i nostri ristoranti nel mondo e azioni promozionali specifiche per valorizzare
queste tipologie di vini presenti al Vinoro.

Comune di Marsala

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19 ottobre 2005
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