Identificati due degli scafisti responsabili della strage di clandestini avvenuta il 24 marzo a Pozzallo
Nella strage persero la vita nove immigrati cinesi
Sarebbero a una svolta le indagini della polizia maltese per identificare i responsabili della strage di clandestini avvenuta il 24 marzo scorso nel Canale di Sicilia, che costò la vita a nove immigrati cinesi.
Dopo la missione compiuta nei giorni scorsi in Sicilia, gli inquirenti de La Valletta sarebbero già risaliti ai due presunti scafisti che abbandonarono in mare 15 clandestini a largo di Pozzallo (RG).
Di fondamentale importanza sarebbe stato l'identikit realizzato dalla polizia di Ragusa, sulla base delle testimonianze dei sei superstiti. Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato individuato con certezza anche il motoscafo utilizzato per la traversata, attraverso la comparazione delle impronte digitali di alcuni sopravvissuti con quelle riscontrate sull'imbarcazione dalla scientifica. Si tratta di prove in grado di reggere di fronte a un tribunale, viene fatto notare negli ambienti investigativi maltesi.
Nei giorni scorsi una decina di persone, fermate subito dopo la strage, erano state rilasciate perché nei loro confronti non erano stati raccolti elementi sufficienti per sostenere l'accusa in giudizio. ''Non avremo la coscienza a posto - ha dichiarato il capo della polizia maltese, John Rizzo - finché il caso non sarà risolto. Tutti i reparti di investigazioni sono stati attivati ed abbiamo dimostrato concretamente di volere collaborare con le autorità italiane''.
Gli sviluppi delle indagini non riguarderebbero soltanto la strage di Pozzallo, ma anche altri due sbarchi di immigrati cinesi sulle coste ragusane avvenuti il 3 ed il 12 marzo.
Altre quattro persone, indagate per questi episodi, dovrebbero comparire davanti al tribunale maltese con l'accusa di sfruttamento e associazione a delinquere per il traffico illecito di persone. Restano ancora sotto sequestro, intanto, tre motoscafi utilizzati dall'organizzazione che avrebbe gestito la tratta degli immigrati dalla Cina all'Italia, via Malta.
Fonte: La Sicilia