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Ieri a Lampedusa (forse) gli ultimi immigrati che verranno trattenuti nei Cpt di Ragusa e Crotone

15 marzo 2007

Ieri a Lampedusa è approdato un barcone lungo una ventina di metri, con centinaia di clandestini a bordo, che era stato soccorso nella mattina a 17 miglia a Sud dell'isola dalla nave Fenice della Marina Militare.
Arrivati sulla banchina del porto sono cominciate le operazioni di identificazione dei 337 immigrati, fra i quali anche due donne e un centinaio di minori.
Le condizioni di salute degli extracomunitari, che sono stati poi trasferiti nel centro di prima accoglienza dell'isola, che ricordiamo può contenere solo 190 persone, sono buone; solo due di loro sono stati trasportati nel poliambulatorio dell'isola per una frattura e per un principio di disidratazione.
Alle operazioni di soccorso, coordinate dalla centrale operativa della Capitaneria di Porto di Palermo, hanno partecipato anche quattro motovedette della Guardia Costiera e una della Guardia di Finanza.
Inizialmente i soccorritori avevano pensato a un numero più elevato di immigrati anche a causa delle dimensioni dell'imbarcazione, un vecchio motopesca di una ventina di metri che avrebbe potuto contenere nella stiva centinaia di persone. Gli extracomunitari, quasi tutti nordafricani, sono già stati accompagnati nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa in attesa di essere trasferiti verso i Cpt di Ragusa e Crotone.

E saranno gli ultimi immigrati ad essere trasferiti nei due Centri di permanenza temporanea siciliano e calabrese, perché secondo quanto si è appeso nei giorni scorsi, questi saranno i primi a chiudere i battenti dopo l'entrata in vigore del ddl Amato-Ferreo (pronto per essere varato dal Consiglio dei Ministri).
Il disegno di legge delega, che ha recepito le indicazioni della commissione De Mistura, prevede infatti il superamento ''dell'attuale sistema dei centri di permanenza temporanea e assistenza'', con una riduzione dei Cpt che - sempre secondo quanto si apprende - dovrebbero passare dagli attuali 14 a 5-6 e cambiare nome e obiettivo, diventando, come è scritto nel ddl, centri ''finalizzati all'espulsione''.

Quella di Crotone è una struttura polifunzionale che ha le funzioni di Centro di permanenza temporanea (cpt), Centro di prima accoglienza (Cpa) e Centro di identificazione per i richiedenti asilo (Cid). Come Cpt ha una capienza di 129 posti, come Cpa di 678 e come Cid di 300.
Il centro di Ragusa è invece unicamente un Centro di permanenza temporanea, con 60 posti a disposizione. Il Cpt si trova nel centro di Ragusa, in un'ex palestra, in via Napoleone Colajanni. Aperto nel '98 subito dopo la legge Turco-Napolitano, inizialmente ospitava stranieri di sesso maschile, anche fino a 200 stipati su materassi adagiati a terra. Dopo una fuga di massa nel periodo di Natale dello stesso anno, fu chiuso per carenza di sistemi di sicurezza.
Riaperto nel 2004 con una sezione femminile, da gennaio 2005 può ospitare solo donne, fino ad un massimo di 60. In questi due anni il Cpt è stato al centro di polemiche e contestazioni da parte delle associazioni umanitarie che hanno denunciato carenze nell'assistenza sanitaria e lamentato che nella struttura sarebbero state trattenute persone in violazione delle norme sul diritto d'asilo. In questo momento nel Cpt sono presenti venti straniere in attesa di espulsione.

Se la nuova legge funzionerà, si potrà arrivare ad azzerare completamente i Cpt: lo ha detto il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, spiegando che la parte della bozza del ddl sull'immigrazione che riguarda i centri di permanenza temporanea è il risultato di un ''compromesso'' tra lui e il ministro dell'Interno Giuliano Amato.
Nei giorni scorsi, dopo aver incontrato il commissario Ue Franco Frattini, Ferrero ha spiegato che la bozza della nuova legge, preparata appunto dai due ministeri, prevede ''il ridimensionamento, la modifica del funzionamento ma non la chiusura dei Cpt''. Ma il Cpt ''così come era concepito - ha aggiunto - non ci sarà più, non sarà più uno spazio franco e invisibile, sarà aperto alla stampa, agli enti locali e a chi vorrà visitarlo''.

- I pregi e i difetti della nuova immigrazione (A. Scarchilli, Aprile Online)

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15 marzo 2007
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