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Ieri è stato approvato dal Governo il nuovo decreto legge sulla sicurezza che disciplina le espulsioni dei cittadini Ue

29 dicembre 2007

Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il nuovo decreto sicurezza che disciplina le espulsioni dei cittadini comunitari. Il decreto stabilisce inoltre l'espulsione immediata anche per i cittadini dell'Unione europea sospettati di terrorismo.
Il decreto sostituirà quello approvato il giorno dell'omicidio della signora Giovanna Reggiani, assassinata d un immigrato romeno, il 1 novembre scorso, non convertito poi in legge dalle Camere.
Il decreto, 5 articoli in tutto, dà anche una definizione più circostanziata di quelli che sono i “motivi imperanti di pubblica sicurezza” che consentono l'allontanamento dei cittadini Ue, oltre ad attribuire al giudice monocratico (e non più al giudice di pace) la titolarità della convalida delle espulsioni.
Il primo articolo del decreto sull'allontanamento per motivi di terrorismo è di fatto la proroga del decreto Pisanu la cui disciplina transitoria scade a fine anno. Ma con il nuovo pacchetto di norme sulla sicurezza il governo intende soprattutto porre rimedio al 'pasticcio' tecnico-procedurale delle scorse settimane, quando al Senato, durante la conversione del decreto legge approvato a novembre, è stata introdotta una norma sull'omofobia contenente, però, un riferimento normativo errato. La norma sull'omofobia, come deciso dai capigruppo della maggioranza, finirà nel ddl che riguarda anche lo "stalking" (i comportamenti persecutori) da varare in aula contestualmente all'approvazione del decreto. Il decreto legislativo (22 articoli) riguarderà, invece, tutti gli altri casi di allontanamento che non prevedono i motivi imperativi di pubblica sicurezza.

Il ministero dell'Interno ha poi confermato che i delitti, nel secondo semestre dell'anno, sono risultati in calo: 1.323.118 quelli commessi - circa 7.100 ogni giorno - contro 1.466.614 dello stesso periodo dell'anno scorso e contro 1.468.161 del primo semestre di quest'anno. Dai dati, resi noti dal Viminale, emerge anche che sono in aumento sia gli arresti che le denunce: complessivamente 398.014 nel secondo semestre di quest'anno, 368.921 negli ultimi sei mesi dell'anno scorso. Il numero complessivo dei reati commessi nel corso dell'intero 2007 - 2.791.279, vuol dire circa 7650 al giorno - resta comunque molto alto e in leggero aumento rispetto all'anno precedente, quando furono 2.771.490.
Rispetto al secondo semestre del 2006 aumentano poi i danneggiamenti e gli incendi dolosi (188.645 contro 183.178) e le estorsioni (2.658 contro 2.597). In calo, invece, gli omicidi, passati dai 621 dell'anno scorso ai 593 di quest'anno, e tutti gli altri reati.

Nel secondo semestre 2007 c'è stata una “significativa riduzione” dei reati e ciò porta a valutare “positivamente” i provvedimenti adottati dal governo. Giuliano Amato ha commentato così il calo quasi generalizzato dei reati commessi in Italia, che emerge dall'analisi dei dati relativi agli ultimi sei mesi dell'anno. Il ministro ha citato in particolare un paio di provvedimenti che hanno contribuito alla diminuzione. “Dopo l'entrata in vigore del 'decreto Raciti' c'è stata una diminuzione media del 30% dei feriti sia tra le forze dell'ordine sia tra i cittadini, con un aumento degli arresti e una riduzione dei reati connessi - ha detto -. E dopo l'entrata in vigore del decreto legge che ha modificato il codice della strada ad agosto c'è stato un aumento dei controlli del 300%”. Si è passati dai 97mila del periodo 4 agosto-15 dicembre 2006 ai 455mila dello stesso periodo di quest'anno. “Oso pensare - ha concluso il ministro - che nei confronti della criminalità in genere, abbiamo funzionato anche i patti sulla sicurezza firmati con le città”.

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29 dicembre 2007
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