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Il "balletto di cifre" sul numero degli esodati

Il ministro del Lavoro Elasa Fornero: "Grave l'uscita dei dati Inps. Se fosse privato vertici da riconsiderare"

13 giugno 2012

Lunedì scorso il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha convocato d'urgenza i vertici dell'Inps. Motivo dell'urgenza, le indiscrezioni di stampa sulla platea degli esodati che per l'Inps potrebbe superare i 390 mila. Molti di più rispetto al numero annunciato dal ministro. Per questo Elsa Fornero ha chiamato, per un immediato chiarimento, il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, e il direttore generale, Mauro Nori.
"L'Inps non ha fornito stime diverse e ulteriori rispetto al tema dei salvaguardati" ha scritto in una nota l'ente, in risposta alle cifre indicate da indiscrezioni di stampa secondo cui l'Inps avrebbe indicato, in una relazione inviata al governo, una platea di esodati di oltre 390 mila lavoratori, in contrasto con la platea di 130 mila lavoratori in quattro anni indicata anche recentemente. "I documenti tecnici dell'Inps - proseguiva la nota - hanno consentito al ministero di formulare il decreto con la salvaguardia prevista per i 65.000 lavoratori per i prossimi 24 mesi e per alcune categorie anche oltre i 24 mesi".

Secondo il ministro Fornero, che ha parlato ieri a margine di un’assemblea di Confartigianato, è "grave" l'episodio riguardante l'uscita dei numeri sull'entità degli esodati, se l'Inps facesse parte di "un settore privato, questo sarebbe un motivo per riconsiderare i vertici". Così. Tuttavia, ha spiegato il ministro, "siamo in un settore pubblico, ci sono le leggi, c'è il Parlamento e tutte queste procedure vanno rispettate".
Il ministro non ha nascosto la propria contrarietà a chi le ha chiesto del 'pasticcio' dei dati riguardanti i lavoratori esodati. "Sono usciti - ha affermato - dei documenti che contengono numeri parziali e non spiegati e questo non è mai una bella cosa. Il ministro non ha mai voluto dire che i numeri non debbano essere dati: io dico soltanto che quelli sono parziali e non interpretati. E allora - ha proseguito Fornero - dare dei numeri così, su questioni che interessano molti italiani è molto improprio e deresponsabilizzante. Quindi questo è un episodio grave".

La dimensione "esatta del problema degli esodati non è contenuta nella cifra dei 65mila", ha poi affermato il ministro. Nel ribadire "interamente - ha spiegato - il comunicato che il ministro dell'Economia e del Lavoro hanno fatto in occasione del decreto sui 65mila, per cui erano appostati i fondi", il ministro ribadisce anche "l'intenzione seria del governo rispetto a un problema che - ha sottolineato - c'è, ma la cui dimensione esatta non è contenuta in quei numeri perché, per esempio, più di 60mila di quelle persone sono già in pensione o ci stanno andando quest'anno". Quindi "i numeri vanno dati quando interamente conosciuti e non mi risulta" che sia questa la situazione dell'Inps "a cui io chiedo da mesi di darmi dei numeri corretti e non parziali". Infatti a giudizio di Fornero i dati si danno "quando sono corretti e corredati da analisi che si possono spiegare al pubblico. Adesso non siamo in questa situazione", ha concluso dicendosi comunque "sempre disponibile ad andare in Parlamento. Non mi sono mai sottratta". "Stamattina avevo delle cose da dire, le ho dette, non voglio ripeterle. Ora vediamo. Non è che le cose precipitino", ha aggiunto in fine.

"Non voglio commentare le parole del ministro", ha detto all'Adnkronos il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua che non ha "nessuna intenzione di rimettere il mandato", fanno sapere fonti vicine.

"Sono molto preoccupato perché non si può liquidare un documento ufficiale dell'Inps, come fosse un puro errore tecnico. Noi crediamo che la questione vada approfondita urgentemente. E se per approfondirla sarà necessario attendere qualche giorno, perché il vincolo per risolverla può essere la riforma del mercato del lavoro, è bene attendere qualche giorno", commenta il segretario del Pdl Angelino Alfano che su Twitter sottolinea: "Quando si parla di esodati dobbiamo renderci conto che dietro il dramma ci sono padri e madri di famiglia".
"Il ministro Fornero deve avere molta cautela perché se c'è un ripensamento da fare è sul numero degli esodati previsto dal governo e sulle risposte che deve dare e non ha ancora dato", dice Beppe Fioroni del Pd. "I dati, se veri, aiutano e stimolano una necessaria soluzione e Fornero, invece di cimentarsi nell'indignazione per la verità, si cimenti a trovare soluzioni e non utilizzi il tema degli esodati per cercare di creare sconvolgimento anche all'Inps, ipotizzando soluzioni che lo rendono distante dal mondo del lavoro e dai diritti dei lavoratori". "Il tempo è scaduto. Adesso vogliamo chiarezza sugli esodati", scrive sul suo profilo Facebook il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini.
Il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, va all'attacco: "I dati Inps sugli esodati certificano l'azione irresponsabile, provocatoria e antisociale del governo Monti. L'esecutivo ha trattato i lavoratori come merce di scarto, generando tragedie familiari e personali che rischiano di minare la coesione sociale del Paese''.

I numeri dell'Inps "costituiscono, seppur tardivamente, un primo dato di trasparenza", commenta il segretario confederale Cgil, Vera Lamonica, aggiungendo però come "il ritardo con cui è stato reso noto il dato dimostra la necessità di una governance efficace e trasparente dell'ente, che parta dal confronto con le parti sociali". "E' poi estremamente grave che la ministra del Welfare, che non poteva non conoscere i numeri contenuti nella relazione, seppur più volte sollecitata, non ha mai voluto renderli noti". "A questo punto - conclude Lamonica - la ministra, anziché scaricare le responsabilità sui vertici dell'Inps, dovrebbe insieme al governo riconvocare immediatamente le organizzazioni sindacali per trovare una risposta e una soluzione previdenziale conclusiva per tutte le lavoratrici ed i lavoratori interessati".
Per il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, "il governo e il ministro Fornero devono riconoscere che il decreto sui 65mila esodati, firmato la scorsa settimana, è insufficiente e quindi è necessaria una immediata convocazione delle parti sociali per individuare le opportune soluzioni e coperture economiche per l'intera platea dei lavoratori". [Adnkronos/Ign]

 

 

 

 

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13 giugno 2012
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