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Il bluff del Piano Giovani

I giovani scendono in piazza mentre nel Palazzo si cercano i responsabili del "tilt day"

08 agosto 2014

Dopo il clamoroso fallimento del secondo click day per accedere al Piano Giovani Sicilia (sistema che dovrebbe consentire ad aziende e giovani disoccupati di incrociare domanda e offerta  per i tirocini retribuiti da 500 euro al mese per sei mesi), all’interno della macchina governativa si cercano responsabilità e responsabili.
Chi è stato direttamente interessato - e danneggiato - dal fallimento, i Giovani del Piano Giovani, dopo aver creato su Facebook il gruppo "Piano Giovani?... un Bluff", che per adesso conta 233 iscritti, hanno deciso, almeno alcuni di loro, di spostare la protesta dal web alla piazza e per questa mattina hanno indetto un presidio davanti alla sede dell'assessorato regionale alla Formazione per puntare il dito contro "i disagi subiti nel giorno del click day per gli ulteriori 800 tirocini retribuiti del Piano Giovani".
"Questa finta selezione di ragazzi da mettere in contatto con le offerte di lavoro - ha detto uno degli organizzatori, Alberto Di Benedetto - ha escluso qualsiasi criterio di meritocrazia e trasparenza. A prescindere dalle cause del blocco del portale, la selezione deve essere rifatta. Il sostanziale flop del Piano Giovani dimostra che la Sicilia ha bisogno alla guida degli assessorati strategici non di giovani ma di persone competenti. Di qui alle prossime settimane ci mobiliteremo nelle piazze di tutta la Sicilia procederemo anche legalmente contro questo scempio".

L'assessore Nelli Scilabra, colpita in pieno dallo tsunami Piano Giovani Sicilia, apre all'ipotesi di aprire un'altra finestra del portale del Piano Giovani (www.pianogiovanisicilia.com) e scrive a quello che sembra uno dei responsabili della vergognosa debacle.
"Non apriremo la terza finestra fino a quando non si risolveranno i problemi tecnici. Non mi sembra corretto per i giovani siciliani continuare anche a prenderli in giro". "Ho chiesto ai tecnici come sia possibile che visto i numeri che avevamo avuto nell'ultimo mese non si fossero immaginati un'affluenza del genere. Ho fatto una nota al dirigente generale chiedendo spiegazioni su quanto accaduto e per far risolvere il problema. Il Piano Giovani è una delle cose più importanti fatte negli ultimi anni".

E infatti, non potendo tollerare "che per ragioni tecniche venga  destabilizzato il buon esito di un piano di investimento da oltre 100 milioni di euro a favore dei miei coetanei e destinato a creare opportunità lavorative", Scilabra ha scritto al capo dipartimento Anna Rosa Corsello quanto segue:
"Scrivo per rappresentarLe la mia totale disapprovazione rispetto alle modalità con le quali è stata amministrata tecnicamente l'azione. In particolare mi riferisco alle gestione del portale web pianogiovanisicilia.com che ha manifestato evidenti disfunzioni come anche denunciato, nei principali social media e a mezzo stampa, da numerosi cittadini siciliani. Il malfunzionamento del sistema informatico progettato e gestito dalla società Ett Spa, e commissionato da codesto Dipartimento, ha generato l'indignazione delle giovani generazioni a cui il nostro Piano è destinato". "Non posso tollerare che per ragioni di carattere tecnico venga destabilizzato il buon esito di un piano di investimento da oltre 100 milioni di euro a favore dei miei coetanei e destinato a creare opportunità lavorative - aggiunge - Non lo può tollerare il Governo della Regione, non può tollerarlo questa Amministrazione. Il Piano Giovani è un'occasione unica per dare un segnale di speranza alle ragazze e ai ragazzi della Sicilia, non possiamo tradire per l'ennesima volta i giovani siciliani né deludere le loro aspettative. L'interesse dei miei coetanei ad avere un'occasione di lavoro non può essere né mortificato né sacrificato per le 'disfunzioni tecniche' di un sistema informatico. Inoltre le stesse "disfunzioni tecniche" non possono ledere la mia credibilità e la mia onorabilità che è stata messa sotto attacco per responsabilità non mie. La scrivente e l'Amministrazione regionale che rappresento hanno subito da questa vicenda un incalcolabile danno all'immagine. Pretendo, anche a tutela degli interessi pubblici perseguiti, che venga fatta chiarezza su quanto accaduto e che siano accertate le specifiche responsabilità".

"Alla luce delle superiori considerazioni - prosegue -, pertanto, si ritiene necessario, qualora la S.V. non abbia già provveduto, che codesto Dipartimento assuma tutte le iniziative di competenza, nessuna esclusa, al fine di accertare le ragioni che hanno determinato il giorno 5 agosto le disfunzioni  del sistema informatico interessato alla misura dei tirocini formativi di cui alla Priorità 2 del Piano Giovani, gestito dalla società Ett Spa....".
"In ogni caso qualora - conclude - all'esito dei suddetti accertamenti ispettivi, dovessero emergere violazioni del sistema informatico da parte di terzi, tali da alterare in modo significativo i processi di selezione degli 800 matching del 5 agosto, sarà Sua cura richiedere all'organismo intermedio gestore della misura in questione, Italia lavoro spa, il cui comportamento nella vicenda appare in modo evidente connotato di linearità e inequivocabile chiarezza, l'annullamento della procedura e l'immediata ripetizione del procedimento... In ogni caso qualora dagli accertamenti ispettivi dovessero emergere ipotesi di reato la S.V. dovrà trasmettere immediatamente la citata relazione all'Autorità giudiziaria al fine di perseguire penalmente i responsabili".

Intanto, aspettando che il responsabile paghi per quanto successo, è stato firmato il protocollo di intesa tra Regione siciliana, Anci Sicilia, Libera, Avviso Pubblico, Unicoop e Aci sul bando per le start up di impresa giovanili nei beni confiscati alla mafia che sarà pubblicato a settembre. Una iniziativa che rientra nell'ambito del Piano Giovani.
"Siamo la prima regione in Italia a prevedere uno stanziamento per quelle cooperative sia esistenti che di neo costituzione che utilizzano immobili confiscati" ha detto l'assessore Scilabra.
"Una grande iniziativa a cui l'Aci contribuirà non solo offrendo servizi e il proprio know how ma mettendo a disposizione, all'occorrenza, parte delle risorse finanziarie dei fondi mutualistici gestiti dalle tre Centrali", ha osservato Mauro Lusetti, presidente nazionale dell'Alleanza cooperative Italiane (che riunisce Legacoop, Confcooperative e Agci). "È una mossa importante per due motivi - ha aggiunto - Il primo perché si creano opportunità di lavoro per i giovani. Il secondo perché viene colpita la mafia nel punto più debole: il portafogli". Lusetti ha anche sottolineato alcuni punti forti del protocollo: "Il pregio della concertazione, la verifica semestrale prevista rispetto alle attività di accompagnamento e creazione delle imprese cooperative, e scadenze chiare per l'utilizzo delle risorse".
Speriamo che almeno questo funzioni...

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08 agosto 2014
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