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Il boss mafioso Mimmo Ganci di nuovo al 41 bis

Il Guardasigilli Angelino Alfano ha chiesto oggi che per il boss stragista ci sia di nuo vo il carcere duro

14 gennaio 2009

La notizia della revoca del 41 bis al boss del quartiere Noce di Palermo, Mimmo Ganci, figlio di Raffaele e stretto alleato di Totò Riina (LEGGI), ha scatenato l'indignazione di tutta la politica siciliana. Da destra a sinistra il provvedimento dei giudici del Tribunale di sorveglianza di Roma, è stato definito semplicemente scandaloso

"Bisogna sottrarre ai magistrati di sorveglianza la competenza a valutare la revoca del regime carcerario previsto dall'art. 41 bis dell'ordinamento penitenziario. E affidarlo a un ufficio centrale unico che a livello nazionale valuti la concessione o la revoca del 41 bis. Troppa discrezionalità in capo ai singoli uffici giudiziari di tutta Italia". Questa è stata la reazione di Salvino Caputo, componente la Commissione regionale antimafia (Pdl), in merito alla revoca del carcere duro, per un criminale che deve scontare diverse condanne all'ergastolo, in particolare per la strage di Capaci, e accusato di oltre 40 omicidi. "Ho chiesto al ministro per la giustizia Angelino Alfano di prevedere una riforma dei criteri per l'esame delle istanze di revoca del 41 bis", aveva aggiunto inoltre Caputo.

Per Orazio Licandro, dell'ufficio di segreteria nazionale del Pdci: "La revoca del 41 bis per il boss palermitano Mimmo Ganci, è il segno dei tempi di una scandalosa stagione di restaurazione. E' un'intollerabile offesa alla memoria di chi ha perduto la vita per difendere lo Stato e gli italiani dalla criminalità organizzata". "E' un segnale negativo per chi ancora crede, qualunque sia il suo ruolo, che bisogna sconfiggere la mafia con ogni mezzo. Noi non sappiamo quanto sia giuridicamente fondata la decisione dell'autorità giudiziaria ma certo ci sembra davvero incomprensibile. Dal governo, e segnatamente dal siciliano Ministro della Giustizia, che da oltre un decennio chiosano negativamente ogni pronuncia giudiziaria, di fronte a fatti di questo genere, che destano profondo allarme e stupore, nessun commento?".

La risposta alla domanda di Licandro è arrivata oggi.  Il Guardasigilli  Angelino Alfano chiederà una nuova applicazione dell'articolo 41 bis per Ganci. "Ho gia incaricato gli uffici del Ministro - ha detto Alfano - per proporre con argomenti nuovi la misura del carcere duro previsto dall'articolo 41 Bis per il detenuto Domenico Ganci".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Repubblica.it]

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14 gennaio 2009
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