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Il buon sapore della legalità...

''I Sapori e i Saperi della Legalità'': a Palermo è stata inaugurata la prima bottega della legalità

13 marzo 2009

Olio d'oliva e passata di pomodoro provenienti dai campi confiscati ai boss mafiosi, ma anche vino, miele e poi t-shirt con scritte contro Cosa nostra. Sono soltanto alcuni dei prodotti provenienti da cooperative che gestiscono terreni, aziende e beni confiscati alla mafia, che da verranno venduti nella bottega "I sapori e i saperi della legalita - I prodotti dalle terre confiscate" inaugurata ieri in piazza Castelnuovo a Palermo. Un bene appartenuto a Cosa nostra, prima sequestrato e poi confiscato a Cosa nostra, che oggi è stato trasformato in un negozio.
Presenti all'inaugurazione il Prefetto di Palermo, Giancarlo Trevisono, il sindaco Diego Cammarata, il Presidente di 'Libera', don Luigi Ciotti, ma anche i vertici delle forze dell'ordine.

Il negozio di piazza Castelnuovo, nel cuore del salotto di Palermo, è stato assegnato dal Comune di Palermo all'Associazione Libera Terra gestita da don Luigi Ciotti. "Sono felice che il progetto avviato oltre un anno fa sia arrivato in porto - ha detto il sindaco Diego Cammarata - Questo negozio aperto nel centro di Palermo è portatore di molti valori, non solo quelli della legalità, che sono fondanti della nostra convivenza civile, ma anche quelli della intrapresa imprenditoriale che sono centrali nello sviluppo economico e sociale della nostra terra. Palermo non è una città violenta, ma una città che ha subito violenza e ha sempre saputo rispondere con dignità alle violenze della criminalità organizzata, pagando anche con i martiri".
Nel corso del suo intervento, Cammarata ha anche annunciato di avere proposto nei giorni scorsi al sindaco di Milano, Letizia Moratti, di "valorizzare nell'ambito delle manifestazioni di Expo 2015 tutti i prodotti agroalimentari delle cooperative che gestiscono beni confiscati alla mafia".

Particolarmente toccante l'intervento del Prefetto di Palermo, Giancarlo Trevisono, che ha letto le ultime parole del diario di Rita Atria, la giovane collaboratrice di giustizia, che si uccise ad appena 17 anni pochi giorni dopo la strage di via D'Amelio, in cui morì il giudice Paolo Borsellino. "Prima di combattere la mafia - si legge nel diario di Rita Atria - devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo avere sconfitto la mafia dentro di te puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici. La mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci".
"Oggi è una giornata importantissima - ha detto ancora il Prefetto Trevisono - Piazza Castelnuovo è il luogo dove i giovani di Palermo si incontrano nel fine settimana. Ed è dai giovani che deve partire il rifiuto al condizionamento mafioso".
Don Luigi Ciotti, durante il suo intervento, ha spiegato: "Io non voglio ringraziare nessuno per avere ottenuto questo risultato oggi. Abbiamo fatto tutti insieme il nostro dovere. Il mio non vuole essere un atto di scortesia, ma vuol dire che ognuno di noi si deve assumere le proprie responsabilità. L'obiettivo comune è quello della giustizia. Bisogna costruire lavoro, politiche sociali, perché i costi da pagare in seguito sono molto più alti". [Adnkronos]

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13 marzo 2009
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