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Il ''capopopolo internettiano'' Beppe Grillo al PalaCatania: ''Siciliani, rifiutate gli inceneritori!''

20 marzo 2006

Non è più un comico, non è un intrattenitore. Non è neanche un predicatore, come lui stesso voleva sembrare quando si presentava con mantello e lanterna per annunciare sventure. Beppe Grillo ormai è un capopolo, un eroe moderno che raddrizza torti, un Masaniello sempre più internettiano che passa ''per caso'' là dove qualcuno sta subendo un'ingiustizia, lo aiuta e poi se ne va nei palasport a spargere tra le incolte moltitudini quelle conoscenze che solo i 160.000 visitatori giornalieri del suo sito maneggiano con familiarità.
Al terzo anno consecutivo di PalaCatania, davanti al solito tutto esaurito di migliaia di persone disposte a farsi del male (c'era anche l'ex sindaco etneo, Enzo Bianco), il nuovo re dei blog - quello di www.beppegrillo.it è il più cliccato in Italia - sabato sera ha colpito con agghiacciante accuratezza: sempre più informazioni, nomi e cognomi senza paura e verità a profusione reperibili ''esclusivamente su internet, perché solo con il web possiamo ottenere la conoscenza che i media e i potenti ci negano''.

Obiettivo numero uno, ovviamente, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ''il portatore nano'' (''Si è presentato al vertice di Confindustria con il colpo della strega che ha preso piegandosi per salutare la Annunziata e incrociando il suo sguardo'') al quale Grillo ha dedicato dieci minuti-dieci di filmato per far vedere integralmente l'intervento al Parlamento europeo e il battibecco con il tedesco Schultz, tacciato di somiglianza a un kapò nazista. Ma anche l'"insaccato" Romano Prodi ha avuto la sua parte.

''E ce n'è pure per voi siciliani, perché dovete ribellarvi a chi vuole installare nella vostra terra quattro inceneritori per i rifiuti. Immettono nell'aria sostanze fortemente dannose, già in altre parti d'Italia se ne sono accorti e siamo riusciti a far desistere le istituzioni''. Attenti anche a cosa mangiamo: ''Due straordinari scienziati di Modena hanno scoperto, grazie a un potentissimo microscopio, che molti alimenti comuni contengono particelle di metallo che si depositano nel nostro organismo e possono provocare dei tumori. E' ovvio che qualcuno ha provato in tutti i modi a boicottarli, in particolare privandoli di questo microscopio, ma casualmente io passavo dalle loro parti e li ho aiutati, devolvendo l'incasso di una serata, a recuperare i fondi necessari per ricomprarselo''.
E' giù l'elenco dei prodotti incriminati, così come quello dei farmaci inutili messi in circolo dalle multinazionali, dei manager che guadagnano soldi a a palate mentre le loro aziende sono super indebitate, degli indirizzi internettiani per eludere i costi telefonici e per guardare le partite di calcio gratis. ''Il ragazzo di Bergamo che le offriva liberamente è stato bloccato da Sky, ma guarda caso io ero in zona e gli ho messo a disposizione i migliori avvocati per difendersi. Non facciamoci calpestare da queste persone, ci sono un'infinità di servizi ai quali abbiamo diritto''.

Un repertorio quasi integralmente nuovo, anche se l'ormai ex comico (sempre sudatissimo) non resiste alla consueta scenetta dello spettatore che lo osserva sullo schermo mentre lui gli passa accanto: ''Guarda che sono qui a un centimetro!''. Nelle due ore e venti di monologo rientrano, tra le mille invettive, una lamentela per i soldi delle tasse ''che servono a finanziare giornali come 'Il Friuli Venezia Giulia nel mondo'. Io che sono genovese non posso accettare una roba simile''; ma anche l'autocitazione della pagina acquistata sull'Herald tribune con i soldi dei suoi amati blogger ''per pubblicare i 23 nomi dei nostri parlamentari condannati in terzo grado e chiedere se nel mondo esiste un altro Paese che ne ha tanti, così ci gemelliamo. Mi hanno scritto dall'India: loro ne avevano 16, ma appena hanno scoperto che rubavano li hanno istantaneamente mandati a casa. Da noi sono tutti lì a fare leggi''.

Fonte: La Sicilia

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20 marzo 2006
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