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Il cardinale Bergoglio e la dittatura in Argentina

Dal Vaticano la difesa al nuovo Pontefice: "Nessuna compromissione del Papa con la dittatura argentina"

18 marzo 2013

"La campagna contro Bergoglio è ben nota e risale già a diversi anni fa, portata avanti da pubblicazioni caratterizzate da campagne a volte calunniose e diffamatorie. La matrice anticlericale di questa campagna e di altre accuse contro Bergoglio è nota ed evidente". Lo ha detto padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, riferendosi all'accusa che risale "al tempo in cui Bergoglio non era ancora vescovo in Argentina e a due sacerdoti che sono stati rapiti e che lui non avrebbe protetto".

"Non vi è mai stata un'accusa concreta e credibile nei suoi confronti, la giustizia argentina lo ha interrogato una volta come persona informata sui fatti e non gli ha mai imputato nulla e lui ha negato in modo documentato le accuse", ha precisato Padre Lombardi, parlando di accuse "da respingere con decisione".
Padre Lombardi ha poi sottolineato che "vi sono invece moltissime dichiarazioni che dimostrano quanto Bergoglio fece per proteggere molte persone nel tempo della dittatura militare. E' noto il ruolo di Bergoglio, una volta diventato vescovo, nel promuovere la richiesta di perdono della chiesa in Argentina per non aver fatto abbastanza nel tempo della dittatura".
Le accuse "appartengono all'uso di analisi storico-sociologiche del periodo dittatoriale fatte da anni da elementi della sinistra anticlericale per attaccare la chiesa e devono essere respinte con decisione".

Padre Lombardi ha ricordato "la dichiarazione importante Perez Esquivel (Premio Nobel per la Pace, ndr) che ha detto non c'era compromissione di Bergoglio con la dittatura".
Nei giorni scorsi, inoltre, "il sacerdote sopravvissuto dei due sequestrati molti anni fa, oggetto dell'episodio a cui si rivolgono quelle accuse, ha fatto una dichiarazione in Germania in cui dice che dopo questa vicenda aveva incontrato il sacerdote Bergoglio, che allora era vescovo di Buenos Aires, e avevano concelebrato la Messa insieme, con piena manifestazione di armonia e accordo".
Fornendo alcuni particolari sulla figura di Papa Francesco (che ama il poeta poeta tedesco Friedrich Holderlin), Lombardi ha evidenziato ancora una volta la sua semplicità: quando si trova a Santa Marta a tavola con i cardinali si mette a sedere "dove il posto è libero". Alla Domus Paolo VI per ritirare i bagagli, "ha salutato tutti i dipendenti con affettuosità e a tutti Francesco ha chiesto notizie delle loro famiglie. Anche questo dimostra quanto sia vicino alla gente comune".

In questo primo periodo di pontificato, secondo padre Lombardi, Mons Alfred Xuereb (attualmente secondo segretario del predecessore Benedetto XVI) potrebbe affiancare momentaneamente il Pontefice per aiutarlo. Alla Messa dell'insediamento del Papa Francesco martedì 19, infine, ha ricordato Padre Lombardi, i capi di Stato e le delegazioni dei vari paesi "sono liberi di intervenire" anche se "non hanno rapporti diplomatici con la Santa Sede". [Adnkronos/Ign]

- Jorge Mario Bergoglio e la ripresa dell'Argentina (Guidasicilia.it, 16/03/13)

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18 marzo 2013
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