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Il cardinale Ruini chiede ai cattolici ''grande compattezza'' nell'astensione ai referendum sulla fecondazione assistita

Dure le reazioni di Ds e Radicali: una indebita interferenza con la politica italiana

09 marzo 2005

Il cardinale Camillo Ruini, presidente della Cei, Conferenza episcopale italiana, è intervenuto nuovamente sui referendum abrogativi della legge sulla fecondazione assistita.
Ruini ha chiesto "grande compattezza" nell'astensione ai referendum, "per non favorire, sia pure involontariamente, il disegno referendario".
Nella prolusione per l'apertura dei lavori della riunione del Consiglio Permanente dei vescovi italiani, dove sono state esposte le posizioni della Chiesa nei confronti della politica di governo, del terrorismo, della situazione irachena e delle politiche ambientali, il cardinale Ruini ha sostenuto che bisogna "impedire il grave peggioramento della legge sulla procreazione assistita che avrebbe luogo se i referendum avessero esito positivo".
Parlando dei rapporti tra politica e religione, Ruini ha confermato la tradizionale scelta dell'episcopato, quella cioè ''di non coinvolgerci con alcuna scelta di partito o di schieramento politico. Ciò non toglie che continueremo a richiamare l'attenzione di tutti, e in particolare dei credenti, verso i principi della dottrina sociale della Chiesa sulla persona e sul rispetto della vita umana, sulla famiglia, sulla libertà scolastica, la solidarietà, la promozione della giustizia e della pace".

Dure le reazioni, dopo questo nuovo richiamo alla "compattezza" dei cattolici, soprattutto dei Democratici di sinistra e dei Radicali che hanno considerato le parole di Ruini una "indebita interferenza" con la politica italiana.
I radicali Daniele Capezzone e Marco Cappato si sono detti certi che i cattolici disattenderanno l'appello del cardinale. Per Gavino Angius, capogruppo dei Ds al Senato quello del cardinale è un attacco alla laicità dello stato: "Era dai tempi della guerra fredda che non sentivamo un tale richiamo all'unità dei cattolici in politica".

Certo è che l'appello di Ruini apre un ulteriore capitolo nei difficili rapporti fra i Ds e almeno quella parte della Margherita di tradizione cattolica e democristiana, sensibile alle posizioni dei vescovi.
Un'altra certezza è quella che nella richiesta del cardinale Ruini ai cattolici di ''grande compattezza'' e di ''battaglia per la laicità dello stato'', terminologia usata da un portavoce del Pdci, sembra ravvisarsi un ritorno ad una propagandistica che azzera i tentativi di modernizzazione della politica.

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09 marzo 2005
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