Il ''caro-casa'' porta tutti in periferia. Boom di acquisti nei comuni limitrofi alle grandi città
Casa, fuga dalle grandi città. Boom di acquisti nell'hinterland
di Rosa Serrano (Repubblica.it)
Fuga dai centri delle grandi città verso le zone periferiche e, soprattutto, in direzione dei comuni confinanti. È l'effetto del caro-casa registrato dal Report Gabetti presentato la scorsa settimana. Nel periodo 2000-2005 le compravendite di immobili residenziali nelle maggiori città italiane sono aumentate del 3,9%, mentre nei comuni dell'hinterland le case acquistate hanno fatto registrare un incremento boom del 20,6%.
''Questo fenomeno - rileva Dario De Simone, direttore dell'Ufficio studi Gabetti - è collegato all'impossibilità per molti acquirenti di trovare nei centri delle grandi città case a prezzi accessibili. I potenziali compratori, quindi, sono costretti a indirizzare le loro ricerche verso zone che permettono di concludere l'acquisto a valori più abbordabili''. L'esodo riguarda in particolare le giovani coppie e gli immigrati.
La tendenza viene confermata da Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. Breglia sostiene che nello stesso periodo preso in considerazione da Gabetti le compravendite nei comuni dell'hinterland delle 10 grandi città italiane sono aumentate di circa il 25%, mentre la distribuzione degli affari conclusi nelle metropoli ha fatto registrare significativi spostamenti: nelle zone centrali si è passati dal 28,5% del 2000 al 19,4% dello scorso anno. Nelle zone periferiche, rispetto al 40,2% del 2000, a fine 2005 le compravendite si sono attestate a quota 47,4%. La scelta dei compratori, oltre che dal prezzo, è condizionata dalla volontà di trovare immobili di qualità, preferibilmente con garage, vicini a supermercati e dotati di servizi di trasporto adeguati.
Il mercato residenziale conferma la progressiva tendenza alla ''crescita zero'' dei prezzi delle case. ''La fase marcatamente espansiva è ormai definitivamente alle spalle - rileva Luca Dondi, analista di Nomisma - e si misurano già gli effetti dell'atterraggio morbido delle quotazioni che nel 2006 dovrebbero portare a un aumento limitato al 4-5%''.
Per Guido Lodigiani, responsabile dell'ufficio studi di Tecnocasa, l'incremento medio dei valori nelle grandi città previsto per quest'anno è del 3,8%. Breglia ipotizza aumenti dei prezzi praticamente in linea con l'inflazione. Un calo degli affitti (circa il 5%) viene segnalato dalla Gabetti.
Per l'effetto combinato della stabilizzazione dei prezzi delle case e del contestuale arretramento degli affitti, i rendimenti annui lordi da locazione delle abitazioni sono in lieve flessione con valori che, alle migliori condizioni, oscillano tra il 4,1% ed il 4,9%. Migliore risulta il rendimento lordo che i proprietari ottengono con l'affitto dei box: zone centrali 6,2%, semicentrali 6,8%, periferiche 5,9%. Gli acquirenti si stanno dimostrando sempre più attenti e selettivi nelle loro scelte. I tempi necessari per concludere la compravendita si sono prolungati, mentre aumenta il differenziale tra prezzo richiesto e prezzo finale (intorno al 12%). Quest'anno, le compravendite di case dovrebbero far registrare un calo del 2,2%, mentre il segmento dei box spunterebbe un + 4,3%.
[Nella Foto: ''Strada di periferia'' di Claudio Giomi]