Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Il caro voli frena vacanze e turismo in Sicilia

Biglietti aerei carissimi per le feste... fissare un tetto massimo?

12 dicembre 2015

Si avvicinano le vacanze natalizie e torna a farsi sentire il problema del caro-voli, con biglietti aerei in vendita anche a 400 e 500 euro che rendono il ritorno in Sicilia di molti emigrati o pendolari un lusso e che ostacolano anche i turisti a scegliere l’Isola come destinazione in cui trascorrere le vacanze natalizie. In più, molte tratte diminuiscono o vengono proprio annullate in bassa stagione con l’aggravante che il volo è l’unica alternativa perché l’alta velocità dei treni si ferma a Napoli.

E sono dunque in tanti che esprimono il loro malcontento contro il caro prezzi. Tante voci che vengono raccolte dal gruppo Facebook "Contro i tagli da/per la Sicilia" che conta oltre duemila iscritti.
E così c’è chi va da Milano a Roma in Frecciarossa per poi prendere l’aereo da Fiumicino e chi lamenta le tariffe "fuori dalla concorrenza" applicate da Ryanair, monopolista della tratta Catania- Bologna. E per i residenti dell’Isola non c’è neanche la consolazione della continuità territoriale, un regime di tariffe agevolate già operativo da anni tra la Sardegna e i maggiori scali nazionali e tra Lampedusa e Pantelleria e gli aeroporti di Palermo, Trapani e Catania.
Per questo il Codacons ha lanciato una petizione online per chiederne l’applicazione. "Siamo tagliati fuori da tutto, per chi lavora e studia fuori è un dramma", afferma il segretario nazionale Francesco Tanasi. Anche perché muoversi con largo anticipo spesso non basta. Tanto che Marcello Santoro dell’agenzia di viaggi Panormus, per Natale consiglia di prenotare già a settembre.

"E' una vergogna che Alitalia, ma anche le cosiddette low cost, speculino sul rientro dei nostri pendolari per le festività natalizie. I biglietti a prezzi esorbitanti spesso impediscono il ritorno a tanti lavoratori".
Anche Anthony Barbagallo, assessore regionale al Turismo, interviene sulla polemica degli alti prezzi dei biglietti aerei in occasione del periodo festivo. "L'assessorato - aggiunge Barbagallo - è pronto a fare un incontro per arrivare a un accordo e ridurre i prezzi, fissando anche dei tetti massimi per i ticket aerei".

Sulla questione si inserisce anche Mario Bevacqua, presidente onorario dell’Uftaa. "Nel 2013 un barile di petrolio costava 110 dollari. Da allora in poi è costantemente sceso fino ad arrivare oggi a 35 dollari. Intanto, però, le compagnie aeree di tutto il mondo hanno sempre richiesto ai passeggeri il fuel surcharge. Sbaglio o la Sicilia ha il potere di concedere o no i diritti di atterraggio negli aeroporti siciliani? Da calcoli approssimativi già effettuati l’incidenza del fuel surcharge varia tra il 55 e il 65% dell’intero costo del biglietto aereo. Se ciò fosse accertato, e lo è al 90%, avremmo risolto per la Sicilia l'annoso problema sempre dibattuto del caro costo del trasporto. Perché le associazioni dei consumatori in quasi tre anni non sono mai intervenute? Ciò detto, come Uftaa, io porterò avanti nelle sedi opportune il problema a livello mondiale e ritengo che ciò si debba fare  anche a livello Sicilia". [Fonte Travelnostop Sicilia]

- Chi comanda davvero negli aeroporti italiani? (Guidasicilia.it, 09/12/15)

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

12 dicembre 2015
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia