Il caso Favignana
La cava ipogea dell'isola, che rischiava di essere cancellata da un residence, potrà essere resa fruibile ai visitatori
La cava ipogea di Contrada Badia, nell'isola di Favignana (Trapani), che riveste un particolare interesse etno-antropologico per le sue enormi stanze sotterranee da dove si estraeva il tufo, potrà essere resa fruibile ai visitatori.
Lo ha annunciato la Sovrintendenza ai Beni culturali di Trapani, dopo le recenti polemiche che hanno accompagnato la realizzazione di un residence con 86 ville nella zona sovrastante.
Il piano di valorizzazione della cava sarà ''il frutto di un'interazione tra il pubblico, nella persona del Comune - dichiara Giuseppe Gini, Sovrintendente ai Beni Culturali di Trapani - e il privato, rappresentato dai proprietari del residence''. Se dovesse verificarsi la possibilità di un mancato accordo tra le parti ''la Sovrintendenza si riserva di riconsiderare la situazione - continua Gini - apponendo sulla cava il vincolo di interesse etno-antropologico per mezzo del quale, dopo l'esproprio del sito, si potrà accedere ad eventuali finanziamenti finalizzati alla valorizzazione e fruizione concreta della cava''.
Intanto dalla Sovrintendenza precisano che la ditta Sicilimmobiliare di Marsala quando ha iniziato i lavori di costruzione del residence ''aveva tutti i permessi del Comune e l'approvazione della Sovrintendenza''. Un primo progetto presentato dalla ditta, ricorda il Sovrintendente ai Beni Culturali di Trapani, ricostruendo la cronistoria dei lavori. ''Nel 2001 era stato, infatti, bloccato a seguito della scoperta della cava. Si chiese, allora, alla ditta di riformulare il progetto in modo tale da non arrecare danno alla struttura del sito''. Nel marzo del 2003 la Sicimmobiliare presenta un secondo progetto che ''rispettando la struttura e la natura dei pilastri e della calotta di tufo della cava - continua Gini - ha ottenuto l'approvazione da parte dell'ufficio geotecnico di Palermo''.
Per quanto riguarda la trasformazione di due bunker militari di contrada Capogrosso in sette appartamenti turistici, circostanza anche questa al centro di critiche sollevate da alcuni residenti dell'isola, la Sovrintendenza precisa che ''si tratta di capannoni che saranno oggetto di una manutenzione ordinaria e straordinaria. Gli unici interventi permessi dal vincolo di immodificabilità dei luoghi''.