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Il "caso Fiumefreddo", aperto e subito chiuso

Antonio Fiumefreddo rinuncia all'incarico di assessore ai Beni culturali della Regione siciliana

16 aprile 2014

Caro Presidente,
la violenza degli attacchi subiti in questi giorni, con il ricorso spregiudicato alla calunnia in un crescendo irrefrenabile di aggressioni, non mi stupisce giacché so bene che combattere Cosa Nostra se mette a repentaglio la nostra vita, insieme e prima di tutto attenta alla nostra reputazione così da confondere ogni cosa; è un metodo vecchio ma sempre in uso.
Quel tipo di belva, che è il mafioso, inizia con l'adulazione dei suoi nemici ma quando si accorge di non avere presa ed allora passa ad infangare ed isolare, infine, se tutto è vano, uccide.
A questa consapevolezza si aggiunge la mia Fede, che è il Credo in Gesù, figlio di Dio nato dalla Vergine, crocifisso morto e resuscitato, cosicché l'indicibile dolore provocatomi in questi giorni è piccola croce rispetto a quella imposta al Cristo, ma completa, umilmente, quelle sofferenze sante mentre sono già beati quanti sono perseguitati a causa della fede, e quanti perseguono la giustizia...

Queste che avete letto sono le prime righe di una lunga lettera che Antonio Fiumefreddo, da pochi giorni assessore nella giunta regionale con delega ai Beni culturali, ha inviato al presidente della Regione, Rosario Crocetta, per annunciare il suo ritiro dal governo.
E’ la conclusione del "caso Fiumefreddo", scoppiato all’indomani della sua entrata nel Crocetta Bis per alcuni affari poco chiari riguardanti la sua guida del Teatro Bellini di Catania e un appalto a una società di una famiglia mafiosa. Ma cerchiamo di spiegare la vicenda nella maniera più chiara possibile...

L'avvocato Antonio Fiumefreddo, da pochi giorni assessore nella giunta Crocetta con delega ai Beni culturali e indicato dai Drs, è stato immediatamente al centro di forti polemiche. A lui è stato contestato di avere sostenuto in passato l'ex governatore Raffaele Lombardo (era il suo avvocato) ma soprattutto di aver guidato il teatro Massimo Bellini di Catania come soprintendente, lasciando un grosso buco in bilancio. Inoltre, gli vengono poi contestate tutta una serie di spese, tra queste, oltre ad acquisti di gioielli e vasi con fattura intestata all’ente lirico, un affidamento all'azienda di trasporti Geotrans della famiglia mafiosa Ercolano per una spesa di oltre 3 mila euro. Affidamento fatto nel 2008, quando Fiumefreddo era già legale di Giuseppe Ercolano, il boss catanese.
Fiumefreddo si è subito difeso sostenendo di aver "pagato di tasca propria" i gioielli. Poi dal sito Sudpress (di cui Fiumefreddo risulta essere editore), ha parlato di 'metodo Boffo' messo in campo contro di lui da alcuni giornalisti di Repubblica e ha annunciato querele.

Il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti, che di Fiumefreddo ne aveva chiesto l'esclusione dal governo come elemento essenziale per riprendere il dialogo con il governatore, è intervenuto non senza ironia: "Apprendiamo dalle colonne di SudPress che l'assessore Fiumefreddo ha preso la decisione di denunciare per diffamazione i giornalisti di Repubblica Emanuele Lauria ed Antonio Fraschilla, rei di aver applicato su di lui, con i loro articoli, il 'metodo Boffo' che in onore del neo assessore andrebbe ribattezzato 'metodo buffo'. Ai due cronisti va la mia solidarietà. All'assessore l'invito a contestare con i fatti le circostanze che gli sono attribuite e a risparmiare le energie per il compito che lo attende".

Ovviamente, i Drs sono scesi in campo in difesa del loro uomo: "L’assessore Fiumefreddo ha la fiducia del presidente Crocetta e dei deputati del Patto dei Moderati per la Sicilia che lo hanno sostenuto perché potesse ricoprire l'incarico di assessore del governo regionale - ha detto il deputato Marco Forzese - So già che Fiumefreddo ha iniziato il lavoro per un'attenta programmazione degli atti amministrativi e per la proposizione di ddl che riguardano le materie di sua competenza. Per quello che riguarda la politica, ritengo sia venuto il tempo di rinunciare alle polemiche di queste ore. Il clima teso e per alcuni anche da terrore non aiuta certo la Sicilia". "Non risponderemo agli attacchi ingiusti - ha aggiunto -. Siamo politici del fare e vogliamo contribuire con la delega dell’assessore Fiumefreddo a far conoscere la Sicilia ed i suoi immensi beni culturali, siano questi materiali ed immateriali, in tutto il mondo".

Il governatore Rosario Crocetta, in mezzo a tanto bailamme, non si è sbilanciato né ha chiesto alcunché al diretto interessato, ma ha voluto comunque chiarire che Fiumefreddo non è certo un suo uomo. "Fiumefreddo è intelligente e sa quello che deve fare. Questa è una decisione (quella di possibili dimissioni, ndr) - ha affermato il presidente - che spetta a Fiumefreddo e ai Drs. In genere risolvo le cose politicamente, non mi sembra giusto sparare sull'uomo che è impegnato in tante battaglie". "Le considerazioni politiche le lascio a Fiumefreddo - ha aggiunto - Spettava alle forze politiche proporre gli assessori. Mi hanno dato due nomi: uno per l'Ambiente e l'altro per i Beni culturali. Comunque non sono in imbarazzo, Fiumefreddo è impegnato contro la mafia. Proprio per questo magari si è creato molti nemici".
Ma sembra che, mentre il governatore pronunciava queste parole, in realtà le ore di Fiumefreddo da assessore erano già contate. A Palazzo d'Orleans, infatti, già circolavano i nomi di possibili successori.

Infine, la lunga lettera scritta e inviata da Fiumefreddo ieri (Oggetto: Rinunzia all'incarico di assessore) e la risposta di Crocetta:

Caro Antonio,
Conoscerti, al di la' della querelle giornalistica di questi giorni, mi ha dato la possibilità di confrontarmi con la tue autenticità religiose e culturali. Mi ha dato prontezza del tuo impegno sociale contro ogni forma di criminalità organizzata e, soprattutto di voler rilanciare una fase più intensa di quell'impegno senza avere le mani legate da lacci burocratici.
Ho sofferto insieme a te in questi giorni, con la consapevolezza di vivere il dolore espiatore e catartico della settimana santa.
La sofferenza ci purifica e ci rafforza. Non potrò, per via solamente della tua indisponibilità in questo momento, averti a fianco come assessore. ti chiedo, però di essere disponibile, a condurre insieme, nel ruolo che concorderemo, la lotta contro il malaffare e le mafie.

Con stima ed affetto
Rosario Crocetta

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16 aprile 2014
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