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Il caso Muos sul tavolo di Palazzo Chigi

Vertice Crocetta-Monti: "Senza uno studio indipendente sulla salute, rimane tutto fermo"

12 marzo 2013

Il caso Muos è finito sul tavolo di Palazzo Chigi. Ieri, infatti, si è tenuto un vertice fra il Governo e la Regione siciliana per esaminare la situazione creatasi in merito al Muos di Niscemi.
È stato "convenuto - si afferma in una nota di Palazzo Chigi - di rispondere alle preoccupazioni delle popolazioni locali riguardo all'impatto sull'ambiente e sulla salute in seguito ai lavori in corso di ammodernamento e potenziamento delle installazioni, con le seguenti linee d'azione che, attraverso i canali del Ministero degli Esteri, verranno rappresentate all'Amministrazione statunitense".

Nell'incontro si è deciso di affidare ad un organismo tecnico indipendente (Istituto Superiore della Sanità o altro istituto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - eventualmente in raccordo con l'Ispra) uno "studio approfondito e in tempi brevi di valutazione dell'impatto sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate delle emissioni elettromagnetiche anche in caso di utilizzo alla massima potenzialità degli impianti, senza oneri per la Regione Siciliana. L’installazione delle parabole non avverrà prima che siano disponibili i risultati di tale studio; l'introduzione di strumenti che consentano il monitoraggio continuo verificabile anche da parte del sistema pubblico per il rispetto dei limiti delle emissioni previsti dalla legge; la verifica dell'attuazione delle misure di compensazione previste nel Protocollo d'intesa in favore del territorio e della popolazione locale".

Il comunicato ufficiale - "Oggi - si afferma nella nota diffusa da Palazzo Chigi - ha avuto luogo una riunione fra il Governo (presenti: il Presidente del Consiglio Mario Monti, il Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, il Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, il Ministro della Salute Renato Balduzzi, il SS alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Antonio Catricalà, e per i Ministeri dell'Ambiente e degli Esteri i SS Tullio Fanelli e Staffan de Mistura) e la Regione Siciliana (presenti il Presidente Rosario Crocetta, l'assessore all'Ambiente Mariella Lo Bello e alla Salute Lucia Borsellino) per esaminare la situazione creatasi in merito al Muos di Niscemi, con il protrarsi di problematiche per l'ordine pubblico che rischiano di compromettere il funzionamento quotidiano di una base Nato a valenza strategica". "Ovviamente - conclude la nota - è stato confermato l'impegno ad assicurare il rispetto della legalità per garantire il regolare accesso del personale in servizio presso la base Nato di Sigonella, secondo quanto previsto dagli accordi internazionali".

Soddisfatto il presidente della Regione, Rosario Crocetta. "Ora abbiamo la garanzia che i radar non saranno installati fino a quando non ci saranno gli esiti degli studi sulla salute e sull'ambiente; a questo punto mi rivolgo ai manifestanti, credo sia il momento lasciare entrare i militari nella base e di rimuovere il blocco", ha detto Crocetta ai cronisti a margine della direzione regionale del Pd, parlando del vertice che si è svolto a Palazzo Chigi.
"L'accordo a Palazzo Chigi è una vittoria del governo della Regione - ha detto - ci saranno studi dell'Istituto superiore di sanità e dell'Organizzazione mondiale della sanità e non sarà la Sicilia a pagarli. Solo di fronte alla certezza che il Muos non danneggia la salute si potrà procedere all'installazione, bisogna tenere conto del contesto ambientale dove si vogliono collocare le parabole anche perché nelle vicinanze c'è già un Petrolchimico. Finora c'era solo uno studio fatto sugli animali che non ci dava le garanzie sufficienti".

"Non posso che esprimere soddisfazione per l'esito dell'incontro a Roma sul Muos. Il presidente Crocetta torna in Sicilia con in tasca il blocco definitivo, in attesa dell'esito delle analisi sui rischi per la salute e l'ambiente. Arriva così il giusto epilogo alla dura battaglia che ho combattuto e portato anche all'Ars". Queste le dichiarazioni di Fabrizio Ferrandelli, deputato Pd all'Ars e segretario della commissione Territorio e Ambiente, a commento dell'incontro avvenuto a Roma.
"La battaglia contro il Muos, cresciuta nel territorio e approdata all'Ars grazie alla mozione di cui sono primo firmatario - ha aggiunto Ferrandelli - e che è stata sostenuta da tutte le forze politiche, e in particolare dal Movimento 5 Stelle, trova oggi una reale speranza grazie all'impegno profuso da Governo regionale. Mi auguro di non dover più tornare sull'argomento e mi auguro anche che nessuno tenti più di mettere in discussione la sovranità del popolo siciliano e il diritto alla salute, che va tutelato sopra ogni cosa".

Adesso la palla passa ai comitati 'No muos'. Proprio ieri il coordinamento regionale aveva indetto per il 30 marzo a Niscemi una manifestazione nazionale "a sostegno della lotta per la revoca definitiva dell'installazione del sistema Usa e lo smantellamento delle 46 antenne Nrtf".
Ma sull'accordo tra governo e Regione si dice perplesso il presidente della commissione Ambiente dell'Assemblea regionale, il grillino Gianpiero Trizzino, in prima linea a fianco dei 'no Muos'. La vicenda insomma rimane complessa. Lo sa bene Crocetta, che prima del vertice aveva detto di sentirsi "su una polveriera", collegando le recenti rivelazioni del senatore Sergio De Gregorio sul presunto ruolo della Cia nella caduta del governo Prodi ad alcuni episodi avvenuti dopo la decisione della Regione siciliana di sospendere i lavori e poi revocare le autorizzazioni per il Muos. "Se si è mossa persino la Cia per far cadere un governo nazionale" perché ostile al Muos, "figuriamoci cosa può succedere a un semplice presidente della Regione". E per Crocetta le pressioni sarebbero già partite, prima con le minacce nei suoi confronti fatte a un suo collaboratore da un anonimo che parlava una lingua straniera, poi con "i dossier fin dai primi giorni del mio insediamento".

[Informazioni tratte da ANSA, Corriere del Mezzogiorno, Lasiciliaweb.it]

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12 marzo 2013
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