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Il celebre museo MoMA di New York ospita la rassegna dei ''Capolavori umili''

Una mostra sulle decine di ''preziosi'' oggetti, protagonisti del nostro quotidiano

28 maggio 2004

"Ogni giorno utilizziamo decine di oggetti, senza renderci conto che sono veri e propri capolavori del design e dell'arte". Paola Antonelli, curatrice del Dipartimento di Architettura e Design del MoMA di New York dal 1994, li chiama "capolavori umili". E "Humble masterpieces" si intitola la mostra che la Antonelli cura fino al 27 settembre per il Museum of Modern Art di New York, il prestigioso MoMA.

Nello stesso museo che ospita "La notte stellata" di Van Gogh, trovano posto oggetti d'uso quotidiano come i cerotti adesivi e i "Post-it". In totale, la mostra ospita 122 pezzi che, benché poveri nei materiali, nel prezzo e nella destinazione d'uso, possono essere considerati capolavori della creatività umana.
Secondo la filosofia che è alle spalle di "Humble masterpieces", ogni casa è un museo. La maggior parte degli oggetti ospitati trova spazio in una borsa: ci sono la penna Bic, i bastoncini cinesi per mangiare, la spilla da balia, l'Aspirina. Anche i dolci (i leccalecca "Chupa Chups", le caramelle "M&M's", il cioccolato "Toblerone") hanno guadagnato l'attenzione del Moma. Per non parlare dei giocattoli, come il frisbee, il cubo di Rubik e i mattoncini Lego.
Folta la rappresentanza italiana: nel museo sono esposti il cono gelato ideato nel 1896 da Antonio Marchionni, le posate Alessi e Chicco, le tazze utilizzate sui voli Alitalia negli anni Settanta, un tagliacarte Olivetti.

Il MoMA ha iniziato ad ospitare oggetti industriali e utensili fin dagli anni Trenta, quando iniziò la serie di esposizioni "Useful objects". Molti dei pezzi della rassegna "Humble masterpieces" sono sotto esame per l'ammissione nella collezione permanente del MoMA, che attualmente comprende più di 3 mila oggetti: il più grande è un elicottero, il più piccolo un microchip. 
La collezione del Moma, spiega la Antonelli, è in continuo aggiornamento: "Incoraggiamo i nostri visitatori a guardare attentamente nelle loro borse, nei loro uffici, nelle loro case, e a segnalarci gli oggetti che secondo loro potrebbero essere considerati capolavori".

Fonte: la Repubblica

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28 maggio 2004
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