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Il 'Chiaraluna' ritorna a Mazara del Vallo

Il motopesca siciliano è stato liberato per esplicita volontà del presidente tunisino Ben Ali

01 settembre 2009

Il peschereccio mazarese 'Chiaraluna', sequestrato martedì scorso (LEGGI), ha lasciato ieri il porto tunisino di Sfax poco dopo le ore 16 (ora locale). Lo ha comunicato l'ambasciata italiana a Tunisi all'armatore Francesco Campo, il quale ha detto che "il comandante del peschereccio è stato portato all'Ufficio pesca di Tunisi dove gli è stato notificato il decreto di rilascio del natante". Campo ha confermato poi che per il rilascio non è stato previsto il pagamento di alcuna ammenda e ha asserito che, una volta salpato da Sfax, il Chiaraluna farà rotta direttamente su Mazara del Vallo.
Ricordiamo che il motopesca era stato sequestrato martedì scorso da una motovedetta di militari tunisini mentre si trovava alla periferia della zona del cosidetto 'Mammellone', a circa novanta miglia dalla costa del Paese nordafricano. L'imbarcazione era stata condotta nel porto di Sfax con i sette uomini d'equipaggio, tre mazaresi, un marocchino e tre tunisini.

La decisione di rilasciare il peschereccio di Mazara del Vallo, sequestrato dalle autorità tunisine, è stata assunta personalmente dal presidente della Repubblica Zine El Abidine Ben Ali, "grazie alle eccellenti relazioni tra i due Paesi, rafforzate dalla visita del presidente Silvio Berlusconi nei giorni scorsi", secondo quanto rende noto l'ambasciata d'Italia a Tunisi.
Sono stati rilasciati anche gli altri quattro pescherecci egiziani, anch'essi fermati e condotti nel porto di Sfax. Per il rilascio delle cinque imbarcazioni, ha informato l'ambasciata, il presidente Ben Ali ha chiesto - e ottenuto - dai comandanti l'impegno morale a non effettuare più battute di pesca entro zone vietate. Tale impegno è stato assunto ieri mattina a Tunisi, presso la sede del ministero dell'Agricoltura e delle Risorse idriche, dai cinque comandanti.
Dal giorno del sequestro il ministero degli Esteri italiano, tramite l'ambasciata di Tunisi, ha costantemente seguito la vicenda del 'Chiaraluna', che nei giorni scorsi è stato anche visitato da un funzionario della nostra rappresentanza diplomatica.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa.it, La Siciliaweb.it]

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01 settembre 2009
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