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Il Cie di Lampedusa oltre il collasso

Nel centro di accoglienza il doppio delle persone che può contenere. Lunedì prossimo nell'isola la politica xenofoba francese Marine Le Pen

09 marzo 2011

La notte scorsa nel Canale di Sicilia si è sfiorata la tragedia. La Guardia di Finanza ha tratto in salvo 55 immigrati che si trovavano a bordo di un barcone in avaria che imbarcava acqua e rischiava di affondare. L'imbarcazione, avvistata da un elicottero delle Fiamme gialle prima della mezzanotte, è stata soccorsa circa 50 miglia al largo di Lampedusa. I clandestini sono stati presi a bordo e condotti sull'isola. Per tre dei cittadini extracomunitari è stato necessario l'intervento dei medici per disidratazione e ipotermia. Due di loro, in gravi condizioni, sono stati poi trasportati con l'elisoccorso a Palermo. Un altro immigrato tunisino ricoverato nel pronto soccorso di Lampedusa ha prima tentato di uccidersi tagliandosi le vene del polso e, quando la dottoressa ha tentato di soccorrerlo l'ha aggredita con le forbici chirurgiche puntandole alla gola del medico. L'immigrato è stato bloccato e per lui è stato disposto un Tso, trattamento sanitario obbligatorio. La dottoressa sta bene e al pronto soccorso sono intervenuti carabinieri. L'uomo era arrivato al pronto soccorso in stato di agitazione con una crisi di panico ed era stato ricoverato ieri. Diceva di accusare sintomi di soffocamento, che i medici ritengono conseguenza di un grave stato di ansia.

Intanto è ormai oltre il collasso il Centro di prima accoglienza di contrada Imbricola, dove si trovano attualmente 1.618 persone, mentre la capienza è di 800 posti. Questa mattina è ripreso il ponte aereo per il trasferimento in altri centri; in quello di Crotone ieri sono arrivati da Lampedusa 100 tunisini, dopo i 150 del giorno prima. Ma anche questo centro di accoglienza è al limite della capienza.
Ieri a Lampedusa era presente il Commissario straordinario per l'emergenza immigrati, il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso. Intervistato da Radio 24, il prefetto di Palermo ha detto: "Fino a ora il sistema ha retto. E sono convinto che, anche a fronte di altre migliaia di persone che dovessero arrivare, saremo in grado di affrontare la situazione. Poi, in base alla consistenza numerica, ci attrezzeremo". "Tutte le regioni – ha proseguito Caruso – dovranno contribuire ad affrontare l’emergenza immigrazione che non è solo un affare siciliano. Confermo questa impostazione e proprio oggi il ministro Maroni incontrerà i prefetti allo scopo di individuare i siti italiani dove potere ospitare, in caso di emergenza, questi centri".
"Tra pochi giorni, entro questa settimana, aprirà i battenti il 'Villaggio della solidarietà' di Mineo", ha aggiunto Caruso. "Noi siamo pronti, è questione di dettagli, anche per quanto riguarda l'organismo che dovrà gestirlo, la Cri. Entro questa settimana sarà disponibile ad accogliere gli ospiti". Il prefetto ha spiegato che nel villaggio di Mineo saranno convogliati i richiedenti asilo che ora sono nei Cara, e nei centri così svuotati sarà accolta l'ondata di immigrati. "Al momento - ha sottolineato Caruso - il numero dei richiedenti asilo tra gli immigrati sbarcati a Lampedusa 'non è rilevante'; per chi fa domanda, apposite commissioni stabiliranno se sussiste il diritto o meno, statisticamente le domande vengono accolte nel 70% dei casi. Chi richiede asilo e lo ottiene resterà in Italia. Chi non ha i requisiti dovrà essere espulso".

"Ho appreso quello che ha dichiarato il prefetto Caruso. Abbiamo inviato una lettera al ministro e allo stesso prefetto. Ora se queste autorità ritengono ancora che il Comune di Mineo non debba essere informato, va bene. Ne prendiamo atto e vedremo da qui a breve cosa succederà...", ha detto il vicesindaco di Mineo, Maurizio Siragusa, intervistato dall'emittente Telecolor.
Per il Governatore siciliano Raffaele Lombardo, "il governo sta approfittando di questa emergenza clandestini per portare a concentrare a Mineo duemila persone richiedenti asilo che erano sistemate in venti centri diversi. Sono cittadini di nazionalità, religione e culture diverse che spero non costituiranno lì una bomba umana". Ieri Lombardo, a margine di un'iniziativa a Palermo ha ribadito la sua posizione facendo riferimento al 'Villaggio della solidarietà' realizzato nel Residence degli aranci di Mineo dove verranno accolti i rifugiati richiedenti asilo. "Queste persone - ha aggiunto Lombardo - dovrebbero convivere in un unico villaggio, libere di uscire giorno e notte in un contesto territoriale già difficilissimo. La soluzione che propongo è che se ne stiano lì dove sono, perché non creano nessun problema visto che sono alloggiati in venti centri diversi. Semmai c'è da affrontare il problema di aiutare Lampedusa che è in ginocchio".

Intanto, ieri si è saputo che Marine Le Pen, presidente del Front National, il partito xenofobo dell'estrema destra francese, si recherà lunedì a Lampedusa per parlare "dei problemi legati ai flussi migratori di clandestini". La notizia si è appresa con un comunicato diffuso dal partito. Arriverà in tarda mattina e sarà anche ricevuta dal sindaco dell'isola, Bernardino De Rubeis. Poi martedì mattina sarà a Roma dove terrà una conferenza stampa.
L'annuncio della visita a Lampedusa è arrivato all'indomani di due sondaggi che hanno scosso l'opinione pubblica francese perchè hanno visto la xenofoba Marine Le Pen addirittura in testa alla corsa delle prossime presidenziali del 2012. Secondo la presidente del FN i flussi migratori "che ora si contano in migliaia di persone, forse diventeranno milioni. E tenteranno di entrare in tutta Europa".
Pronta la replica del ministro dell'Interno, Roberto Maroni: "Speriamo che non faccia danni. A Lampedusa - ha aggiunto - la situazione è molto delicata e voglio ringraziare il sindaco, il vicesindaco e tutti i cittadini che hanno dimostrato grande senso di responsabilità e pazienza per i disagi che subiscono. E spero davvero che nessuno vada lì a gettare benzina sul fuoco".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Lasiciliaweb.it, TMNews, Repubblica/Palermo.it]

 

 

 

 

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09 marzo 2011
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