Il cielo stellato sopra... Mastella, il suo senso morale contro i capitoli del Programma di Governo

In visita a Madrid, il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, non poteva dire altrimenti, né tanto meno fare trapelare quale grande difficoltà vive la laicità nel nostro Paese per via dell'arroganza clericale. Quindi, del tema caldo che in questi giorni sta facendo tanto tremare il governo dell'Unione, il tema delle ''unioni di fatto'', ha dato una lettura diplomatica e di equilibrio, dicendo che sicuramente la politica italiana sul tema delle unioni di fatto troverà ''una sintesi'' adatta anche nei confronti delle preoccupazioni della Chiesa.
Beh, problemi che José Luis Zapatero non conosce nella sua Spagna, dove, tra l'altro l'avvio verso la legislazione in materia di altre forme di convivenza era stato approntato e messo in atto dal governo del Partito Popolare Spagnolo del cattolico e conservatore José Maria Aznar.

Ma, a parte l'ingerenza della Chiesa verso queste tematiche, è la questione morale posta dai politici che in Italia rende tutto difficile ed estremamente pesante. Insomma, dopo aver creato una coalizione che tiene al suo interno il diavolo e l'acqua santa, ed aver redatto un programmone con l'intento di creare l'utopistica alchimia di far andare le due parti d'amore e d'accordo nel nome del Popolo Sovrano, ad ogni nuovo capitolo affrontato le coscienze e le ideologie dei singoli fuoriescono insopprimibili e la minaccia di mandare tutto all'aria sembra essere diventato lo slogan ufficiale della maggioranza di governo.
Appunto per questo il ministro degli Esteri, nonché vicepremier Massimo D'Alema, prima di partire per il suo viaggio di Stato in Giappone si è rivolto a tutti i suoi colleghi chiedendo che la si smetta di litigare in continuazione. ''Lancio un appello sommesso ai nostri alleati. Sto per partire per il Giappone. Al mio ritorno, fatemi trovare il governo...''.
Insomma, Massimo D'Alema prova a cavarsela con la consueta ironia, ma i problemi all'interno della maggioranza sono serissimi, tra liti sull'Afghanistan e crociate sui Pacs: ''Per favore - ha detto D'Alema - evitiamo di sfasciare tutto. Abbiamo superato l'ostacolo della Finanziaria, le liberalizzazioni sono apprezzate dall'opinione pubblica. Il clima nel Paese sta cambiando, e noi stiamo lentamente risalendo la china. Basta con questo stillicidio di polemiche. La gente non ne può più. E noi rischiamo di pagare le conseguenze di tanto logoramento''.

Sì, ai voglia di chiamare in causa il buon senso, ognuno legge le pagine del ''Programma'' e ne continua a dare la sua personalissima interpretazione puntando i piedi ad ogni lettura altra...
''Non penso di creare problemi al governo con la mia scelta di dire no ai Pacs. Noi siamo stati sempre su questa linea e non ci tireremo indietro''. Ecco, come volevasi dimostrare, queste le parole dettate al ministro della Giustizia, Clemente Mastella, dalla propria coscienza morale. Parole dette proprio ieri a margine dell'incontro che si è svoltoi con magistrati e avvocati nel palazzo di giustizia di Sciacca (AG). ''Vedo che Berlusconi ha grandi amicizie con Ds e Margherita - ha affermato il Guardasigilli - e da quello che dichiara vorrebbe fare con loro una grande intesa. Ritengo, dunque, che da parte di questi amici, Ds e Margherita non abbiano problemi a chiedere aiuto a Berlusconi. Però se qualcuno mi richiama a fatti un po' particolari, a vincoli di coalizione debbo ricordare che c'è anche il vincolo della mia coscienza. Stavolta, non rimuovo questo vincolo''.
''Fin dall'inizio - ha aggiunto ancora il ministro - abbiamo detto che su quelle 7 righe del programma che era stato stilato non eravamo d'accordo, quindi questo dissenso non è che arriva all'improvviso, senza alcun preannuncio. Confermiamo il giudizio di allora. La verità è che gli amici della coalizione non pensavano che saremmo stati determinanti''.