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Il Cipe ha sbloccato i fondi per il Mezzogiorno

In arrivo un miliardo di euro a sostegno delle Università e 200 milioni per l'emergenza Termini Imerese

01 ottobre 2011

Quella di ieri è stata una mattinata di decisioni importanti, da parte del Comitato Intermisteriale per la Programmazione Economica (Cipe), che si è riunito a Palazzo Chigi. Tra le delibere assunte, spiccano lo sblocco di un miliardo di euro per le università del Sud e 200 milioni per l'emergenza Termini Imerese.

Lo sblocco dei fondi per dare sostegno alle Università del Mezzogiorno si inquadra nell'ambito del Piano per il Sud e che ne rappresenta la seconda tappa, dopo la parte relativa alle Infrastrutture.
Alla conferenza stampa che si è tenuta dopo la riunione, hanno partecipato il ministro per l'Istruzione Mariastella Gelmini e quello per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, che hanno espresso tutta la propria soddisfazione: "In un momento di crisi economica - ha sottolineato il ministro Gelmini - un miliardo è una cifra davvero significativa. 150 milioni - ha poi spiegato - saranno destinati a promuovere l'eccellenza e a dare spazio ai talenti che ogni anno sono costretti ad andare via dal Mezzogiorno per fare ricerca. Gli altri 850 milioni saranno destinati ad interventi che in tutte le Regioni del mezzogiorno e non solo in quelle dell'obiettivo convergenza. È la prova concreta che il Governo vuole dare importanza al sistema universitario per la crescita e lo sviluppo del paese". Il ministro dell'Istruzione ha ricordato anche che le risorse impiegate non si limiteranno a questa cifra: "Altri 400 milioni andranno a potenziare le dotazioni delle strutture dell'Università e degli enti di ricerca. Entro dicembre dovrebbero essere finanziati l'80% degli investimenti e complessivamente le risorse per gli atenei arriveranno a 1,4 miliardi".

Altro fronte importante di intervento per il Cipe l'emergenza-occupazione a Termini Imerese. Il ministro Fitto ha infatti annunciato che nella riunione è stata approvata la delibera che "recepisce lintesa fra la Regione Sicilia e il ministero dello Sviluppo economico, per un piano che prevede lo stanziamento di risorse per l'area di Termini Imerese. La parte di competenza dei fondi Fas è pari a 200 milioni di euro".
Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha commentato sul suo blog lo sblocco dei fondi da parte del Cipe. "Abbiamo lavorato, in questa seconda fase, sugli investimenti Fas con grande spirito di collaborazione con il ministro Fitto con il quale abbiamo chiarito i rapporti e ci siamo intesi fin dal primo momento. È stato un buon lavoro quello fatto circa un mese fa per le infrastrutture ed è un ottimo lavoro quello fatto oggi". Il governatore ha aggiunto che si tratta di "un risultato di grande importanza perché si prelevano 38 milioni dal nostro fondo Fas ai quali lo stato ne aggiunge altri 50, in totale 88 milioni, stanziati per il finanziamento di iniziative e progetti delle università siciliane. Per quanto riguarda Termini Imerese per noi era prioritario sbloccare, sempre prelevandoli dal nostro Fas, 200 milioni per l'accordo di programma e per le imprese che stanno dentro il rilancio di Termini Imerese, l'automobile ma non solo, di cui 100 milioni come fondo di garanzia sempre per sostenere gli investimenti di queste imprese".
Infine, il governatore ha dichiarato che "il Cipe ha licenziato due provvedimenti di grande attualità e importanza per noi e non c'è dubbio che questo rapporto di collaborazione con Fitto ha funzionato molto bene. Lo stesso spirito ho trovato nel ministro Romani rispetto alla questione di Termini e del superamento della crisi Fiat con il nuovo partner che, ci auguriamo, possa venire a produrre macchine a cominciare dal 1° gennaio. Una giornata molto positiva alla luce dei risultati concreti che possiamo portare a casa".
Per l'assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi, quella arrivata da Roma "è una buona notizia che dimostra la volontà dell'amministrazione regionale affinché a Termini Imerese si continuino a produrre automobili". "L'impegno delle Regione Siciliana è vigoroso - ha detto ancora Venturi -, dal punto di vista economico-finanziario. E in vista della definizione dell'Accordo con DR questo è un passaggio fondamentale. Ci auguriamo che i sindacati e i lavoratori di Termini riescano a ottenere le giuste rassicurazioni sul loro futuro e che si possa procedere alla chiusura dell'accordo".

"Le decisioni odierne del Cipe vanno nella direzione da noi richiesta, quella di un necessario sforzo per mobilitare tutte le risorse disponibili, in particolare nel Mezzogiorno, ai fini della crescita e della reindustrializzazione". Lo afferma Luigi Sbarra, segretario confederale Cisl che in una nota ha commentato l'esito della seduta del Cipe. "In particolare per Termini - ha sottolineato il sindacalista - il finanziamento deve costituire una condizione certa per accelerare il processo di reindustrializzazione in atto, in un territorio colpito gravemente dalla decisione di Fiat di chiudere lo stabilimento. Chiediamo quindi - conclude Sbarra - che il Governo, la Regione Sicilia e tutte le organizzazioni coinvolte nella soluzione della vertenza Fiat di Termini Imerese, si rimettano subito al lavoro, per trovare le giuste soluzioni, in grado di dare a tutti i lavoratori dell'area un futuro occupazionale certo".
Per il senatore del Pd Giuseppe Lumia, il Governo si fa bello con le risorse della Sicilia. "Si è dovuto lottare tantissimo perché il governo recepisse l'intesa con la Regione sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese e sbloccasse 200 milioni di euro del Fas, risorse che appartengono alla Sicilia". "In questa storia – aggiunge Lumia – c'è una vicenda singolare, unica al mondo perché mentre in tutti i Paesi avanzati i governi hanno investito risorse proprie, in Italia l'esecutivo si è fatto bello annunciando finanziamenti che poi ha fatto ricadere sui fondi della Regione Siciliana. Inoltre, se Marchionne fosse stato in Germania o in Francia non avrebbe chiuso nessun stabilimento, non avrebbe mai potuto spostarli all'estero e ridurre la produzione a quel ridicolo quantitativo di automobili che produce oggi in Italia". "Il governo – conclude l'esponente del Pd – deve fare di più, investendo con risorse proprie sul rilancio dell'area industriale di Termini Imerese, affinchè la Dr Motor e le altre aziende siano messe nelle condizioni di creare occupazione e sviluppo".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno, www.raffaelelombardo.it, www.giuseppelumia.it]

 

 

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01 ottobre 2011
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