Il Codacons e la politica...
L'associazione dei consumatori tiene d'occhio i politici: denuncia, diffida, mette in guardia...
Deputati Regionali pianisti. Il Codacons ha presentano un esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo e alla Procura presso la Corte dei Conti, redatto dai penalisti Isabella Altana e Bruno Messina.
"La legislatura dell'Assemblea Regionale Siciliana è appena cominciata e già si registrano deplorevoli episodi che meritano un approfondimento giudiziario in sede penale" scrivono i una nota i rappresentanti dei consumatori.
L'azione legale fa riferimento alla denuncia del deputato Giancarlo Cancelleri (M5S), corredata da fotografie, secondo la quale durante la seduta dello scorso 16 gennaio, 29 deputati assenti hanno lasciato il proprio tesserino nel lettore per far apparire la loro presenza e ciò anche allo scopo di non perdere l'indennità che spetta loro pari a circa 225 euro (LEGGI).
Secondo il Codacons si configurano gli estremi per indagare sul reato previsto e punito dall'art. 640 del codice penale e cioè truffa ai danni dello Stato. "Oltre all'illecito profitto che deriva da una simile condotta, afferma una nota del Codacons, è intollerabile che i cittadini siciliani vengano traditi dai loro rappresentanti appena eletti con un comportamento che merita una condanna esemplare. Bisogna avere rispetto per i cittadini siciliani e per le istituzioni di cui si fa parte. Tradire gli uni e le altre significa non essere degni del ruolo che si ricopre".
Inoltre, in prossimità delle imminenti elezioni politiche che si terranno il 24 e il 25 febbraio 2013, il Codacons ha inviato una formale diffida alle Corti d’Appello, agli uffici elettorali nonché al Ministero dell’Interno, affinché verifichino il regolare svolgimento della presentazione delle liste dei candidati, e le modalità di presentazione dei simboli di tali liste.
"Nei giorni scorsi le forze politiche sono state impegnate nella febbrile raccolta di sottoscrizioni - afferma il Codacons - In seguito a diverse segnalazioni che ci sono giunte, riteniamo necessario vengano compiuti tutti gli accertamenti volti a verificare che le firme degli elettori siano autenticate da un pubblico ufficiale, il quale ha il dovere di accertare l’identità della persona che sottoscrive, controllando che sia indicato il contrassegno concernente la lista che si intende firmare". Non è possibile, infatti, raccogliere firme "in bianco" e non riconducibili ad un preciso simbolo o ad una lista di candidati.
"Secondo la legge elettorale - scrive il Codacons - non è ammessa la presentazione di contrassegni identici o confondibili con quelli presentati in precedenza, ovvero con quelli riproducenti simboli, elementi e diciture, o solo alcuni di essi, usati tradizionalmente da altri partiti. Inoltre, ricordiamo che le sottoscrizioni, con le relative autenticazioni, sono nulle se risultano anteriori al 180º giorno precedente il termine finale fissato per la presentazione delle candidature".
Per il corretto e trasparente svolgimento delle raccolte firme, a garanzia della legalità delle imminenti elezioni politiche, il Codacons diffida dunque le Corti di Appello, gli Uffici elettorali e il Ministero dell’Interno, affinché provvedano all’immediata verifica dei requisiti sopra elencati, provvedendo - si legge nella diffida - "alla conseguente ed immediata esclusione di simboli e/o liste presentate-depositate in modo irregolare e/o illecito, al fine di non pregiudicare l’iter che porterà alla proclamazione degli eletti con successiva richiesta di annullamento dinanzi alla giustizia".