Il collasso della pesca artigianale siciliana
Pronto un documento di rivendicazioni per l'assessore Antonino Caleca
Il Comitato per la difesa della pesca artigianale siciliana ha redatto un documento da presentare all’assessore regionale dell'agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea, Antonino Caleca, contenente tutte le richieste lavorative avanzate dai piccoli pescatori siciliani di numerose borgate marinare.
All’interno del documento, tra le varie rivendicazioni, si chiede in particolare di autorizzare di nuovo l’utilizzo della "Ferrettara" con maglia da 18 cm (una particolare tipologia di rete), di ripristinare la pesca del Novellame di Sarda (la "Neonata") e di poter ricominciare a pescare il Tonno (attualmente solo 27 barche in Sicilia possono pescarlo).
"Non intendiamo più restare in silenzio di fronte al collasso economico della pesca artigianale - dichiara Bernardo Guercio, pescatore dell’Arenella e responsabile del Comitato - Sia l’Unione Europea sia i nostri governi nazionali e regionali che si sono succeduti in questi ultimi anni, hanno letteralmente massacrato la nostra attività, impedendoci di fatto di poter andare a lavorare. Figuratevi che secondo le normative attuali se all’interno delle mie reti per sbaglio dovesse finire un tonno, io sono obbligato per legge a rigettarlo in mare. Ci hanno fatto spendere migliaia di euro per acquistare una nuova rete con maglia da 18 cm e dopo pochissimo tempo l’hanno abolita. Questi signori stanno giocando col futuro dei nostri figli, perciò vogliamo risposte immediate."