Il Commissario boccia la trazzera dei grillini
Per Marco Guardabassi, mandato da Roma per risolvere il caso A19, la trazzera di Caltavuturo è "del tutto inadeguata"
"Avevamo verificato il percorso della regia trazzera di Caltavuturo ma non era rispondente alle nostre esigenze. L'abbiamo ritenuta del tutto inadeguata. Anche dal versante opposto si vede a vista d'occhio che non potrebbe esser percorsa da mezzi pesanti, probabilmente sarebbe pericolosa anche per mezzi leggeri. Per questo abbiamo scartato questa ipotesi fin dall'inizio".
A dirlo è il commissario Marco Guardabassi, scelto da Roma per risolvere il caso A19. I lavori sulla trazzera, finanziati dal Movimento grazie agli stipendi dei deputati regionali che hanno donato 300 mila euro, sono al centro di polemiche.
Per il governatore Rosario Crocetta "non si possono fare quei lavori su una trazzera per uso agricolo", mentre rimane il rischio che senza l'autorizzazione del Provveditorato ai lavori pubblici di Sicilia e Calabria e senza l'ok della Protezione civile regionale la strada non possa essere aperta al traffico veicolare normale: "Crocetta sbaglia, i lavori sono in regola e io sono pronto a firmare un'ordinanza di Protezione civile per aprirla la strada al traffico", ribatte il sindaco di Caltavuturo, Domenico Giannopolo.
Lunedì si riunirà la commissione del Provveditorato che dovrà decidere se consentire la deroga per far transitare le auto in quella trazzera. Ma per il commissario Guardabassi "quella trazzera non è adatta" ad aggirare l'intoppo sulla A19.
Guardabassi boccia anche una seconda proposta fatta dai grillini, oltre alla trazzera di Caltavuturo, per realizzare la bretella in un percorso alternativo rispetto a quello immaginato dall'Anas e dalla Protezione civile nazionale: "Sulla bretella, invece, una delle alternative coincideva con una proposta dal Movimento 5 Stelle - ha aggiunto Guardabassi -, ma è stata scartata anche questa perché prevedeva l'utilizzo del ponte Bailey di tipo militare e l'utilizzo del Genio militare, ma anche questo non sarebbe stato risolutivo perché c'erano dei costi e i militari non hanno tutti i macchinari necessari, e inoltre questa proposta dei Cinquestelle non prevedeva l'adeguamento della strada provinciale 24, che per noi invece è necessario. Infine abbiamo dovuto escludere quel versante di destra perché i geologi ci dicono che su quel lato c'è un corpo di frana molto vasto e attivo. I geologi ci hanno vincolato a prendere in considerazione il lato sinistro. Insomma, quella del M5S era un'ipotesi che abbiamo esplorato, anche affascinante, ma non praticabile".
Sui tempi per i lavori della bretella, sia Guardabassi sia il direttore della Protezione civile, Fabrizio Curcio, hanno assicurato che "inizieranno entro un mese e ci vorranno tre mesi per completarla": "Entro quattro mesi dovremmo chiudere questa partita", dice Curcio.
[Articolo di Antonio Fraschilla - Repubblica/Palermo.it]
- La "pericolosa" strada dei grillini... (Guidasicilia.it, 29/06/15)