Il Consiglio dei Guardiani: ''Elezioni presidenziali in Iran regolari''
Secondo la massima autorità giuridica iraniana Ahmadinejad è stato voluto dal popolo
Il regime iraniano non retrocede di un metro. Nonostante i duri scontri di queste ultime settimane a causa delle frodi e dei brogli nelle elezioni presidenziali del 12 giugno. Che invece per le autorità non ci sono stati. Lo ha stabilito il Consiglio dei guardiani , massima autorità giuridica del Paese, incaricato proprio di decidere la legittimità dei risultati nelle presidenziali iraniane. Il Consiglio ha decretato che non è stato commesso alcun broglio nella tornata che ha visto la vittoria di Mamoud Ahmadinejad.
Sul fronte diplomatico occorre segnalare che nel G8 dei ministri degli Esteri, in corso a Trieste, i capi delle diplomazie degli 8 grandi hanno fatto trapelare che lanceranno anche un appello all'Iran per garantire che la volontà del popolo iraniano sia riflessa nel processo elettorale, ha detto il diplomatico, che ha visto la bozza di dichiarazione finale. Questo documento, limato fino all'ultimo dai governi, rappresenta un compromesso tra i paesi che volevano mandare un duro messaggio a Teheran su come ha affrontato le proteste post-elettorali e diversi paesi, tra cui la Russia, attenti a non sbattere la porta al governo iraniano sul suo programma nucleare. La dichiarazione "deplorerà la violenza post-elettorale" e "inviterà l'Iran al rispetto dei diritti fondamentali, tra cui quello della libertà di espressione", ha detto un diplomatico alla Reuters. Inoltre ci sarà il messaggio che "la crisi dovrà essere superata con il dialogo democratico e mezzi pacifici". Circa 20 persone sono state uccise nelle proteste dopo le elezioni presidenziali del 12 giugno, nelle più gravi violenze dopo la rivoluzione islamica del 1979. [Corriere.it]