Il Consiglio dei ministri e l'emergenza siciliana
Il governo nazionale deciderà lunedì sugli aiuti aiuti da dare alla Sicilia per il crollo del viadotto Himera
AGGIORNAMENTO - Slitta a lunedì la decisione del Consiglio dei ministri sul ponte Himera. Alla Regione si parlava di "ragionevole ottimismo", dopo la trattativa svolta in questi giorni con il ministero delle Infrastrutture, con la mediazione di Davide Faraone, ma la decisione prevista per oggi è stata posticipata alla prossima settimana.
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Oggi, venerdì 15 maggio 2015, salvo sorprese dell’ultimo momento, il governo nazionale dovrebbe affrontare la vicenda del viadotto Himera. Al Consiglio dei ministri approda oggi, infatti, la dichiarazione dello stato d'emergenza per il viadotto inclinato dalla frana sulla A19 Palermo-Catania.
Alla Regione si dicono "ragionevolmente ottimisti". L'obiettivo è quello di ottenere 34 milioni di euro aggiuntivi ai 30 che sborserà l'Anas per costruire la bretella e intervenire sull'Himera. Soldi che servono per operare sulla rete viaria secondaria e che verrebbero dalle casse della Protezione civile nazionale.
Il successo però non è garantito, vista l'intenzione di Graziano Delrio di non aprire la borsa, intenzione trapelata nei giorni scorsi.
La Regione siciliana punta ad avere tredici milioni per le arterie fra Tremonzelli, Scillato e Buonfornello. Sette milioni per le strade comunali e provinciali delle Madonie e tredici milioni per i comuni del Corleonese colpiti dalle piogge di febbraio. Se il Consiglio dei ministri confermasse le cifre su cui punta la Regione, a Caltavuturo, il comune più isolato dal 10 aprile, andrebbero sette milioni di euro per ripristinare la viabilità delle SS120, SP24, SP8, SP64 e SP53. Polizzi Generosa riceverebbe tre milioni di euro e Collesano due milioni di euro.
Intanto, un plauso va ai volontari di Caltavuturo che, con impegno e tantissima buona volontà, hanno costruito in un batter d’occhio - circa una decina di giorni - una "bretella provvisoria", che ha permesso l’attraversamento sicuro e sufficientemente rapido alle vetture dei cittadini di Caltavuturo e a coloro che devono superare il tratto di autostrada spezzata, per via del cedimento dei piloni all’altezza dello svincolo di Scillato.
Il 25 aprile i cittadini di Caltavuturo avevano celebrato l’anniversario della Liberazione con la bretella costruita a tamburo battente dagli imprenditori locali. "Eravamo in trappola" ha spiegato Giacomo Li Destri, uno degli imprenditori volontari. Piuttosto che attendere la realizzazione dell’opera - la bretella e il ripristino del viadotto - Caltavuturo si è rivolta ai suoi concittadini.
Così, grazie a Giacomo Lidestri ed alla Guggino costruzioni, "con un percorso di un chilometro e mezzo siamo in autostrada". Ove ci fosse bisogno, emergenze o altro, "i mezzi di soccorso ci possono raggiungere. E comunque, con un servizio di navette, i nostri ragazzi e i pendolari potrebbero prendere gli autobus a Scillato".
Soddisfatto, il vicesindaco di Caltavuturo, Domenico Giannopolo. "Hanno fatto tutto presto e bene, c’è stata una mobilitazione generale. Tutti insieme, imprenditori, esperti. Sempre a titolo volontario. Il Comune ci ha messo duemila metri cubi di materiale", che viene da una cava convenzionata.
[Informazioni tratte da Repubblica/Palermo.it, SiciliaInformazioni.com]