Il Consiglio dei Ministri ha sciolto per mafia il Consiglio comunale di Castellammare del Golfo (TP)
Il Consiglio dei Ministri ha deciso lo scioglimento del Consiglio comunale di Castellammare del Golfo, dove sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata. Lo scioglimento del consiglio comunale di Castellammare del Golfo nel Trapanese arriva dopo l'azione ispettiva del ministero dell'Interno decisa a seguito dell'operazione ''Tempesta'', coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo e condotta dalla squadra mobile di Trapani.
Un'inchiesta che ha portato, oltre che all'arresto di 23 presunti affiliati a Cosa Nostra, alla scoperta di connivenze tra mafia e politica.
Nell'inchiesta sono rimasti coinvolti, tra gli altri, il dirigente ed un funzionario dell'ufficio tecnico comunale, Antonio Palmeri e Vincenzo Bonventre. Entrambi, accusati di abuso d'ufficio con l'aggravante di aver favorito Cosa Nostra, si sarebbero prodigati, secondo i magistrati, per concedere, in maniera illegittima, autorizzazioni edilizie al presunto capomafia castellammarese, Francesco Domingo, che aveva interessi nella ristrutturazione di un immobile, destinato a diventare struttura ricettiva.
Dalle intercettazioni ambientali e telefoniche è emerso un quadro inquietante: i burocrati del Comune, finiti sotto inchiesta, erano preoccupati non tanto di essere scoperti dalle forze dell'ordine, ma di non riuscire ad assecondare le pressanti richieste che provenivano dalla "famiglia" mafiosa.
Dalle indagini emerge anche un inquinamento mafioso nelle ultime elezioni amministrative. Dei 23 arrestati, tre, che hanno scelto il rito abbreviato, sono già stati recentemente condannati dal gup di Palermo, Francesco Domingo a 20 anni, la moglie Antonella Di Graziano a 12 e Diego Rugeri a 18, per gli altri, compresi i due burocrati comunali, la Dda ha chiesto il rinvio a giudizio ed il gup dovrà decidere a giorni.
Fonte: La Sicilia