Il Consorzio universitario di Noto si impegna nell'archeologia siciliana
Firmato un accordo tra Regione Siciliana e il Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale
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Il Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale (CUMO) di Noto, entra sempre di più nel territorio per "un approfondimento maggiore di discipline per i suoi studenti, non ultimi quelli iscritti alla facoltà di Archeologia”.
"Attraverso una convenzione con l'assessorato regionale ai Beni Culturali, è stata firmata una convenzione tra l'Università di Noto ed il Parco archeologico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai per la conduzione di ricerche archeologiche e progetti di valorizzazione dell'area della Villa Romana di Borgellusa ad Avola", afferma una nota del consorzio.
Sarà tutto in linea con lo statuto del Cumo che ha l'obiettivo di promuovere la ricerca e la valorizzazione del territorio e che con apposita convenzione con l'Università di Messina, ha presso la propria sede di Noto, accreditata al MIUR, le lauree triennali in Scienze della Formazione e della Comunicazione; in Scienze e Tecniche Psicologiche; il Corso in Archeologia e territorio; infine il corso magistrale in Psicologia e Neuroscienze Cognitive.
"La cooperazione tra i due enti ha come scopo la promozione, la formazione e la ricerca scientifica sul patrimonio culturale, e di pianificare progetti di ricerca, valorizzazione e fruizione, cercando anche di trattare tematiche emozionali e psicologiche sulla popolazione a contatto con l'area archeologica - dice il presidente del Cumo, Rosario Pignatello - Il fine dell'accordo è quello di realizzare progetti didattici sulla Villa Romana di Borgellusa (Avola) e di ricerca con attivazione di laboratori, di progetti di indagine archeologica nonché l'uso reciproco di mezzi e strumentazione utili alla ricerca archeologica ed elaborazione comune di pubblicazioni scientifiche. nonché di divulgazione dei risultati tramite seminari e convegni".