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Il contrastato viaggio della fiaccola

Proteste negli Usa per il passaggio della fiamma olimpica, ma la staffetta mondiale non si fermerà

09 aprile 2008

AGGIORNAMENTO
Ignorando le manifestazioni che hanno scandito le tappe europee della fiaccola olimpica, l'agenzia ufficiale cinese "Xinhua" ha presentato l'odierna staffetta a San Francisco come un appuntamento che la città si è preparata ad accogliere "con orgoglio, emozione e coraggio". Solo un accenno alle "rafforzate misure di sicurezza contro eventuali disordini innescati dai separatisti tibetani e da gruppi anti-Cina", ma solo per sottolineare che non turbano "l'atmosfera di pace e armonia" in cui è immersa la città, "in modo particolare lungo il percorso della fiaccola, che è decorato con bandiere olimpiche".
L'agenzia Xinhua non ha però detto che per l'unica tappa statunitense del viaggio della fiaccola olimpica, nel timore del peggio, è stato anche chiuso lo spazio aereo su San Francisco. Nella città californiana sono state allestite enormi misure di sicurezza: ambulanze lungo il percorso, furgoni pronti per le retate, rafforzato il numero degli agenti di pattuglia. La Faa (Federal Aviation Administration, l'ente federale statunitense per l'aviazione civile) ha limitato i voli sulla città solo agli elicotteri dei media, a quelli per le emergenze sanitarie, utilizzati dalle forze dell'ordine e ai mezzi che la California Highway Patrol utilizzerà per tenere sotto controllo il percorso.
Per le strade di Frisco, in segno di solidarietà con il Tibet, hanno annunciato che sfileranno oggi per le vie della città anche nutriti gruppi di nudisti. L'arrivo della fiaccola olimpica è secondo loro l'occasione per ricordare che erano nudi i primi atleti che partecipavano ai giochi Olimpici dell'antica Grecia e che dunque quella nudità è in qualche modo da celebrare, in chiave olimpica. Vorrebbero che anche le Olimpiadi di Pechino si ispirassero a questo principio e che gli atleti tornassero a gareggiare senza indossare indumento alcuno.
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La torcia olimpica è arrivata sul suolo americano. La fiamma oggi sarà portata attraverso la città di San Francisco - dove vive la terza comunità cinese del Nordamerica e unica tappa negli Stati Uniti - nonostante siano già iniziate da ieri le manifestazioni pro-Tibet.
Ieri sera si è svolta senza incidenti la fiaccolata lungo le vie della città californiana organizzata da diverse organizzazioni umanitarie in occasione dell'arrivo della teda olimpica. Tra i manifestanti anche l'attore Richard Gere, amico personale del Dalai Lama, l'attrice Daryl Hannah e l'arcivescovo anglicano sudafricano e premio Nobel per la Pace Desmond Tuttu, che hanno marciato insieme ad alcune centinaia di persone in segno di solidarietà con il Tibet e per protestare contro la repressione dei diritti umani in Cina. "Quanto sta facendo questa gente è fantastico" ha commentato Desmond Tutu, secondo il quale non sarebbe giusto boicottare le Olimpiadi di Pechino "proprio per ciò che i Giochi rappresentano", ma a suo avviso i leader politici del mondo non dovrebbero partecipare alla cerimonia inaugurale l'8 agosto.
La fiaccolata, partita da piazza Nazioni Unite, è giunta fino alla sede del consolato cinese. La polizia, presente in forze, non è mai dovuta intervenire e tutto si è svolto in modo pacifico.

Ma contestazioni più animose sono attese durante la giornata di oggi quando la fiaccola dovrà attraversare il suo percorso cerimoniale, percorso che è stato volutamente tenuto segreto e che subirà continui cambiamenti, se necessario, per evitare il rischio di incidenti. Imponente il servizio d'ordine predisposto e numerosi gli appelli, tra cui anche quelli del sindaco di San Francisco, Gavin Newsom, e del presidente della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi (deputata democratica della California), affinché le manifestazioni si svolgano in modo pacifico. "Ho grandi aspettative, sarà un successo - ha detto il sindaco Newson - Allo stesso tempo sono consapevole che ci apprestiamo a ospitare un evento al quale la gente partecipa con calore su entrambe le sponde".

E dopo l'appello di ieri della senatrice democratica Hillary Clinton, rivolto al presidente Bush affinché diserti la cerimonia di apertura delle Olimpiadi l'8 agosto se la Cina non dovesse cambiare politica sui diritti umani, per la prima volta la Casa Bianca ha fatto sapere che George W. Bush potrebbe non essere presente a Pechino. La portavoce della Casa Bianca, Dana Perino, ha spiegato che la decisione di George W. Bush di essere presente alla cerimonia di apertura dei Giochi non è variata, ma nello stesso tempo non è irreversibile. Bush, insomma, "può sempre cambiare idea".
Intanto, dopo gli incidenti di Londra e Parigi, quelli probabili di san Francisco e quelli annunciati per le prossime tappe, dal Comitato olimpico internazionale, che aveva manifestato alcuni dubbi sull'opportunità di proseguire il viaggio della fiaccola olimpica, il presidente del Cio, Jacques Rogge, ha detto che il comitato non intende cancellare nessuna tappa del giro mondiale della torcia. Rogge ha infatti precisato al Wall Street Journal che le dichiarazioni riguardo l'intenzione del Cio di interrompere la staffetta olimpica intorno al mondo sono "frutto di un equivoco". "Non c'è alcuna discussione circa la cancellazione di qualche tappa" ha puntualizzato Rogge, "ciò che vogliamo fare - ha quindi chiarito -, come è nostro dovere, è valutare il percorso della staffetta fino ad ora". Rogge si è detto "molto preoccupato" degli incidenti verificatisi a Londra e Parigi: "Sono rattristato che un simbolo così bello come la fiaccola che unisce i popoli... sia stato attaccato. Noi rispettiamo pienamente la libertà di pensiero e di informazione, ma ci aspettiamo un comportamento non violento da parte delle persone".

Dal canto suo il Comitato organizzatore di Pechino 2008 (il Bocog) ha ribadito che "nessuna forza potrà fermare il cammino della fiamma", e ha confermato inoltre che la fiaccola passerà anche per il Tibet, attraversando Lhasa (la capitale, dove decine di persone sono morte in una rivolta anticinese iniziata il 10 marzo) e sarà portata in cima all'Everest. A riferirlo è stato il presidente della Regione autonoma del Tibet, Qianba Puncog, che ha affermato di essere "personalmente responsabile del tranquillo procedere della fiaccola". "La maggioranza del popolo tibetano è orgogliosa delle Olimpiadi di Pechino e sarà felice di accogliere la torcia", ha detto Puncog. Il passaggio della fiaccola olimpica da Lhasa è previsto per il 20 e 21 giugno.
E sempre il presidente Puncong ha riferito che la polizia cinese ha arrestato oggi 953 persone sospettate di aver preso parte alle manifestazioni in Tibet dello scorso mese, e ha dichiarato che essi costituiscono una "piccolissima minoranza" che non rappresenta il pensiero della popolazione tibetana e i monaci buddisti.

Venerdì 11 aprile la torcia dovrebbe fare tappa a Buenos Aires, dove le autorità hanno deciso di rafforzare le misure di sicurezza per la staffetta. Julio Casanello, presidente del Comitato olimpico argentino, non nasconde le preoccupazioni. "E' una situazione complicata", ha detto Casanello. "La situazione è imprevedibile. Gran parte dell'opinione pubblica non considera un aspetto: il fatto che i Giochi si svolgano a Pechino non equivale a sostenere la Cina".
Gli organizzatori hanno annunciato che nella capitale argentina sarà Diego Maradona il primo a portare la fiaccola olimpica, che attraverserà diversi quartieri della città, mentre l'ultima dei tedofori sarà l'ex campionessa di tennis Gabriela Sabatini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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09 aprile 2008
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