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Il Csm manda solo 5 pm a Palermo: la Procura in rivolta!

Il Consiglio superiore della magistratura replica: "La coperta è corta, su 9591 magistrati ne mancano 1213"

06 luglio 2010

Al termine ultimatum preferiscono l'espressione "urgente appello", ma la sostanza non cambia. La decisione della commissione del Consiglio superiore della magistratura di inviare alla Procura di Palermo solo 5 uditori proprio non va giù ai magistrati del capoluogo che, dopo avere appreso la notizia, si sono riuniti in assemblea. La delusione dell'ufficio inquirente siciliano, che lamenta una scopertura di organico del 42% (equivalente a 18 sostituti in meno rispetto al previsto), si legge chiaramente nel comunicato scritto al termine della riunione.
Un grido di dolore, non privo di frecciate al Csm, richiamato di fatto ad anteporre i fatti alle parole, affidato a una nota che ieri sera il procuratore Francesco Messineo ha inviato alla commissione di palazzo dei Marescialli. Insomma il Csm, secondo i pm, avrebbe sprecato un'occasione vanificando la possibilità, garantita dalla recente norma che deroga al divieto di destinare alle funzioni monocratiche, e quindi in Procura, giudici di prima nomina, di rimpinguare gli esigui organici di uno degli uffici requirenti più esposti di Italia.

"Cinque pm in più - commenta Messineo - non cambiano la sostanza del nostro disagio. Poi, visto che arriveranno a fine anno e per allora cinque sostituti se ne saranno andati, la situazione resta tale e quale". La conseguenza? Il procuratore è netto e lo dice a chiare lettere anche al Csm: "saremo costretti a chiedere al tribunale di ridurre il numero delle udienze per la oggettiva mancanza di magistrati necessari ad assicurare la rappresentanza dell'ufficio e saremo nell'impossibilità di svolgere numerose difficili indagini".
Un rallentamento delle indagini in corso, inevitabile vista la carenza di organico, e uno stop alle udienze, aumentano poi il rischio prescrizione dei reati. "Specie quelli contravvenzionali - spiega Messineo - come quelli ambientali".

"Al di là delle proclamazioni ufficiali
- scrivono i magistrati nel documento - e delle pubbliche attestazioni di apprezzamento per i risultati ottenuti nella lotta alla mafia vi é la certezza che nel breve termine alla Procura di Palermo sarà impedita la regolare funzionalità e resa impossibile la normale efficienza con tutti gli intuibili effetti sulla situazione della criminalità nel territorio".
E la situazione non è certo destinata a migliorare in futuro perché la deroga all'invio di magistrati di prima nomina in Procura è temporanea e perché per i prossimi quattro anni difficilmente ci saranno domande di trasferimento all'ufficio requirente di Palermo. "Gli ultimi due concorsi - spiega il Procuratore - sono andati deserti e questo anche perché la paventata separazione delle carriere non induce certo a scegliere la Procura".
Insomma, un pasticcio che poteva essere evitato e che vede Palermo in cima alla lista degli scontenti. Diverso trattamento, secondo la magistratura palermitana, sarebbe stato riservato ad altri uffici siciliani come Agrigento che avrebbe 3 nuovi pm, Caltanissetta (2), Gela (3), Marsala (3), Termini Imerese (3) e Trapani (2). "Decisioni - commenta infine il Procuratore - che di fatto azzerano le vacanze in molte Procure".

La replica del Csm, affidata alle parole del consigliere Fabio Roia, è arrivata subito al procuratore di Palermo Francesco Messineo. "Il Csm ha applicato 'parametri rigorosi nell'assegnazione dei 231 Mot (i magistrati a inizio carriera) alle sedi giudiziarie che hanno tenuto conto delle loro scoperture. Mi spiace per Messineo, ma la coperta è corta". E numeri alla mano mette in evidenza quello che è ormai "lo stato di crisi degli organici della magistratura. I vuoti a livello nazionale hanno raggiunto il 13%: su 9591 magistrati ne mancano infatti 1213.E la procura di Palermo rientra nella scopertura media nazionale".
Insomma per l'ufficio guidato da Messineo, così come per tanti altri uffici giudiziari non si poteva fare di più: "Abbiamo ricevuto tante doglianze da numerosi dirigenti, ma ormai bisogna ragionare in un'ottica nazionale di funzionalità, se non di sopravvivenza, degli uffici giudiziari".
Roia scende poi nel dettaglio delle scelte compiute dal Csm: "Non potevamo destinare esclusivamente i Mot alle procure, dove ne abbiamo assegnato il 45%: e questo sia per una ragione di equilibrio con gli uffici giudicanti, sia perché la deroga che consente di mandarli nelle procure è una regola eccezionale. Inoltre abbiamo privilegiato le sedi dichiarate disagiate e gli uffici giudiziari con scoperture superiori al 20%, facendo in modo che con l'arrivo dei Mot la soglia di scopertura scendesse sotto quella soglia. A Palermo, che non è sede disagiata e di questo abbiamo dovuto tener conto, mancano 18 sostituti su 64: assegnando altri 5 magistrati la procura andrà ampiamente al di sotto del 20%, cioè rientrerà nella scopertura media nazionale".

A Sciacca (AG) si rischia il collasso: un solo pm -  "Almeno da un punto di vista giudiziario, Sciacca ormai è una città fantasma. Con un solo sostituto procuratore possiamo benissimo appendere il cartello 'giustizia chiusa per ferie: rivolgersi altrove'. L'allarme lanciato in questi giorni dal procuratore capo, Vincenzo Pantaleo, ha dell'incredibile. Eppure, fotografa una realtà incontestabile: il cento per cento di scopertura degli uffici giudiziari è un record, ovviamente in negativo". Lo dichiara il deputato dell'Unione di Centro Giuseppe Ruvolo, vice segretario Udc della Sicilia. "Mi auguro che la richiesta del trasferimento d'ufficio per i posti non messi a concorso trovi un accoglimento rapido - aggiunge - I magistrati di prima nomina potranno arrivare infatti in Procura solo tra un anno senza peraltro garantire la copertura totale dei posti vacanti. D'altro canto, non è nemmeno accettabile declassare la procura di Sciacca, annoverando tra le sedi giudiziarie minori un tribunale che ha ospitato grandi processi contro la mafia. Sciacca non può essere terra di mafia a giorni alterni". "Il mio personale appello - conclude - va dunque al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che peraltro è proprio Agrigentino, affinché venga ristabilita almeno la normalità nella copertura degli organici. Chi meglio del Guardasigilli può conoscere quale realtà ci sia in Sicilia e, in particolare, a Sciacca?"

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it]

 

 

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06 luglio 2010
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