Il danno d'immagine allo Stato causato dalla condanna di Bruno Contrada
La Corte dei Conti dichiara inammissibile la richiesta di risarcimento formalata dalla Procura regionale
Bruno Contrada non sarà chiamato a risarcire un danno di immagine allo Stato dopo la sua condanna per concorso in associazione mafiosa. Lo ha deciso la sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Sicilia che ha dichiarato "inammissibile" la richiesta di risarcimento per 150 mila euro formulata dalla Procura regionale.
Contrada, già dirigente del Sisde e poi dirigente dell'Alto commissariato antimafia, sta scontando una condanna definitiva a 10 anni per avere "con plurime condotte contribuito alle attività e agli scopi criminali" di Cosa nostra. Secondo la Procura regionale della Corte dei conti il comportamento di Contrada avrebbe leso l'immagine del Ministero dell'Interno. E per questo era stato promosso un giudizio nei suoi confronti.
Il procedimento è stato a lungo sospeso perché si è attesa la pronuncia della Cassazione in sede penale. Quando l'iter si è concluso, il giudizio è ripartito ma intanto, secondo la Corte, è "sopravvenuta una carenza di interesse alla definizione della controversia". In questi casi il giudizio di responsabilità viene dichiarato "inammissibile". È quanto accaduto nel caso di Contrada. [Fonte: Corriere del Mezzogiorno]