Il ddl anticorruzione? Lo vogliono tutti, dicono...
Il presidente Schifani promette uno sprint ma il Pdl presenta un nuovo "salva-Ruby"
Tutti dicono di volerlo e subito, il ddl anticorruzione. Ma l'iter del provvedimento appare sempre più tortuoso. E sulla strada dell'approvazione spuntano altri emendamenti salva-Ruby.
Parole solenni sono venute dal presidente del Senato: "Sono fiducioso e ottimista - ha detto Renato Schifani - anche perché cercherò di dare una accelerazione ai lavori in commissione. C'è una richiesta ormai unanime che viene dal Paese di dotarlo di una legge che dia anche una risposta immediata ed efficace ai fatti di corruttela che stanno scuotendo pesantemente l'opinione pubblica".
Pochissime ore dopo, però, il partito di Schifani - il Pdl - ha presentato altri tre emendamenti che avrebbe l'effetto di far saltare il processo milanese per il caso Ruby, in cui Berlusconi è accusato di concussione.
Sul tavolo della commissione Giustizia del Senato li hanno presentati i senatori del Pdl Montagna-Galloni. Il nodo è la specificazione che il reato di concussione si determina nel momento in cui si ottiene una utilità patrimoniale, come previsto alla Camera dal deputato Paolo Francesco Sisto. Attualmente, l'articolo 317 del Codice penale prevede che, invece, sia punibile il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando delle sue qualità o dei suoi poteri, costringe o induce a dare o promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro o altra utilità.
Le altre due proposte di modifica chiedono di restringere il campo 'penale' della concussione. Non solo chiedono di sostituire il termine indebitamente con 'illecitamente', circoscrivendo in modo più radicale l'ipotesi di reato, ma domandano anche al verbo indurre si sostituisca 'determinare'. "Oltre alle specificazioni che restringono il campo", commenta il capogruppo dell'Idv in commissione Giustizia al Senato Luigi Li Gotti, "il colpo finale" è l'aggiunta della definizione "determinante".
Subito sono scattate le reazioni politiche. La presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro: "Leggo di un altro emendamento al ddl anticorruzione che interverrebbe sui processi in corso sbucato tra le pieghe del fascicolo presentato dal Pdl. E' evidente, a questo punto, che l'unico modo per approvare il ddl al Senato sia di farlo nella versione Camera, con il voto di fiducia. Se il governo vuol far approvare dal Parlamento il ddl segua questa strada. Non possiamo più perdere tempo in discussioni su emendamenti pericolosi scritti da solerti scudieri". E il numero uno dell'Idv al Senato: "Gli irriducibili del Pdl non mollano mai: l'Italia ha assoluto e urgente bisogno di una severa legge contro la corruzione, ma loro pensano solo a come salvare Berlusconi dai suoi processi".
A chiamare in causa il governo è anche la segretaria della Cgil Susanna Camusso. "Ci sono voluti 15 giorni per cambiare il destino dei pensionati ma in due anni non è ancora stata fatta la legge anticorruzione. E questo la dice lunga", denuncia la leader sindacale.
"Il provvedimento anti-corruzione sarà pronto per l'aula del Senato entro e non oltre il 15 ottobre", dice Filippo Berselli, Pdl, presidente della commissione giustizia al Senato. Domani inizierà in commissione l'illustrazione degli emendamenti ma già si preannuncia battaglia sui testi più 'controversi'. E l'iter del provvedimento sembra più che mai accidentato.
[Informazioni tratte da ANSA, Repubblica.it]