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Il decreto Bersani sulle liberalizzazioni? Da un anno le banche fanno finta che questo non esista

30 luglio 2007

Hanno fatto i finti tonti, hanno fatto orecchie da mercante, hanno fatto finta di non capire. Insomma, davanti alle nuove norme del decreto Bersani sulle liberalizzazioni, le banche hanno fatto finta di niente e a quegli utenti  che ne chiedevano l'applicazione hanno risposto: ''Stiamo aspettando i nuovi regolamenti''; ''La legge è di dubbia interpretazione''; ''Non abbiamo aggiornato il software''...
Dal giugno dell'anno scorso a oggi al Codacons, Adusbef, Federconsumatori e Adoc sono arrivate 14.711 denunce degli iscritti per mancata applicazione della norma sulla ''simmetria dei tassi''.
Le banche italiane, insomma, hanno fatto finta che le regole sulle liberalizzazioni non sono mai esistite, e ad un anno, dall'emanazione del primo decreto Bersani, gli istituti di credito hanno realizzato un guadagno indebito di 5,3 miliardi di euro a fronte di un aggravio annuo da parte dei consumatori calcolato intorno ai 500 euro per nucleo familiare.

Durante la presentazione dello studio ''Usi e abusi bancari: i consumatori dichiarano guerra agli istituti di credito'', le quattro associazioni hanno segnalato di aver presentato alla procura della Repubblica ben 104 esposti per truffa e appropriazione indebita. ''Sembra la Repubblica delle banche: a loro tutto è consentito'', ha commentato Elio Lannutti, presidente di Adusbef.
Inoltre, negli ultimi tre mesi le associazioni dei consumatori hanno ricevuto oltre 2.500 denunce per la mancata applicazione della norma sulla portabilità dei mutui, 522 per la mancata applicazione della norma sulla cancellazione gratuita delle ipoteche e 347 per l'indebita applicazione della penale sull'estinzione anticipata dei mutui.
''In un anno - ricordano ancora le associazioni dei consumatori - la Bce ha effettuato 5 aumenti del costo del denaro, pari all'1,25 per cento. Dalle 5 decisioni Bce, le banche italiane hanno tempestivamente aumentato il costo del denaro sui mutui, prestiti personali, fidi e finanziamenti, con una stangata di 170 euro al mese (2.040 euro l'anno) su un modesto mutuo a tasso variabile, senza aumentare minimamente i tassi sui depositi, come conti correnti e libretti di risparmio''.

''A un anno dal decreto Bersani - ha ribadito il presidente dell'Adusbef - il sistema bancario è quello che ha accumulato più ritardi. E questo è solo un eufemismo, perché in realtà si è messo di traverso, non applica la legge''. Anche con la complicità dei notai, denuncia ancora Lannutti: ''Noi denunciamo e chiediamo la radiazione dall'Ordine dei notai che applicano le penali del 3 per cento per l'estinzione dei mutui''.
Per affiancare al meglio i consumatori nella battaglia per affermare i propri diritti presso le banche, il Codacons, annuncia Carlo Rienzi, ha aperto una casella di posta elettronica che riceve tutti i reclami di questo tipo: ''Raccoglieremo tutti i dati che riceveremo in un dossier che presenteremo al Parlamento e all'Antitrust''. (bancheimbroglione@email.it)

C'è da sottolineare che la denuncia delle associazioni dei consumatori arriva del resto a nemmeno un mese da quella del presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà, che nella sua relazione presentata il 26 giugno scorso aveva affermato che sul terreno delle liberalizzazioni si registra ''con preoccupazione una fase di stallo''. E, sulle banche in particolare, lo stesso Catricalà ha denunciato alcuni giorni fa come anche a lui sia stata chiesta per l'estinzione di un mutuo ''una penale più alta di quella stabilita dagli accordi tra Abi e consumatori''.

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30 luglio 2007
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