Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Il decreto Gelmini è legge!

Il ministro Gelmini: ''La scuola cambia. Si torna alla scuola della serietà, del merito e dell'educazione''

29 ottobre 2008

Un voto scontato al Senato oggi, e uno sciopero generale che promette di portare in piazza migliaia di persone domani. Intanto il mondo della scuola e dell'Università continua la sua protesta contro il governo.
Ieri Palazzo Madama, dove c'è stato il dibattito sul contestato decreto Gelmini, approvato stamane in via definitiva (LEGGI IL TESTO), è stato assediato dagli studenti sin dal mattino (una protesta a tratti rumorosa, con qualche scaramuccia tra sigle di opposti schieramenti ma tutto sommato pacifica), mentre cortei e manifestazioni hanno attraversato tutto lo Stivale come un ideale serpentone di dissenso. Scaramucce e proteste rumorose si hanno avute anche all'interno dell'Aula del Senato: oggetto del contendere, i tempi della seduta con il presidente del Senato, Renato Schifani, fermo nel volere rispettare il calendario. Il Partito democratico ha  cercato di prendere tempo e il senatore Giovanni Legnini ha protestato perché "non è possibile non consentire di spiegare le ragioni del voto sugli emendamenti a un decreto tanto importante". I senatori dell'Italia dei Valori intanto sventolavano due cartelli: "La chiamate istruzione ma create distruzione", "L'istruzione costa? Provate con l'ignoranza". In aula anche fischi e grida di disappunto dai banchi dell'opposizione. La presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, ha attaccato Schifani: "Lei sta andando avanti con le votazioni come nulla fosse, negando il diritto dell'opposizione ad argomentare il voto degli emndamenti. Voglio dirglielo in tutta franchezza: è una delusione, e parlo da capogruppo". A questo punto Schifani ha sospeso la seduta, e dopo le scuse della Finocchiaro sono andate avanti le votazioni: tutti respinti gli emendamenti presentati dall'opposizione. Dalla seduta a Palazzo Madama il testo liberato dalla Camera è uscito intonso.

Stamane la seduta del Senato si è aperta alle ore 9. Dopo un ora e mezza circa è arrivata l'approvazione in via definitiva del dl Gelmini sulla scuola: 162 i voti a favore, 134 quelli contrari e tre astenuti. Il provvedimento ora è legge.
"La scuola cambia. Si torna alla scuola della serietà, del merito e dell'educazione". Queste le prime parole del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Il ministro ha ricordato che "provvedimenti come il voto in condotta contro il bullismo, l'introduzione dell'educazione civica, dei voti al posto dei giudizi, il contenimento del costo dei libri per le famiglie e l'introduzione del maestro unico sono condivisi dalla gran parte degli italiani". "Ringrazio il governo e la maggioranza parlamentare per il sostegno al provvedimento", ha concluso.

Intanto prosegue incessante l'afflusso degli studenti nella zona di Palazzo Madama e il Senato è praticamente assediato. Imponente lo schieramento delle forze dell'ordine che bloccano con dei mezzi blindati l'accesso a piazza Madama. "Il voto del senato non ci fermerà. Manifestazioni sono in corso in tutta Italia, gli studenti non fermeranno la protesta che continuerà ad essere pacifica, trasversale e non violenta". Lo afferma in un comunicato il portavoce della Rete degli Studenti: "Domani attesi migliaia di studenti per il corteo studentesco unitario che seguirà quello dei sindacati e partirà da piazza Esedra alle 9,00. Il corteo di domani è una prima risposta all'arroganza di questo governo: saremo tantissimi per dire al governo che deve tornare indietro, la Gelmini passa in Parlamento ma non passerà nelle nostre scuole e nelle nostre università".

Le proteste proseguono anche in numerose città italiane. A Milano sono sempre più numerosi i licei e gli istituti superiori occupati o autogestiti. A Torino ieri pomeriggio tre cortei di protesta. "Nichi sei uno di noi" gridavano ieri gli studenti a Bari rivolgendosi al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che ha sfilato con loro per le vie della città. A Viareggio un gruppo di studenti, partito in corteo dalla centrale Piazza Mazzini, ha occupato per alcuni minuti i binari della stazione ferroviaria. La manifestazione non ha causato alcun problema al transito dei treni. Manifestazioni anche a Bologna, a Cagliari, a Trento, a Pescara a Palermo e Catania. [Informazioni tratte da Corriere.it, Adnkronos/Ing]

LA PROTESTA A PALERMO [di Antonella Romano (Repubblica/Palermo, 29 ottobre 2008)] - Blocchi stradali a macchia di leopardo, lezioni in piazza sotto la pioggia e un'altra fiaccolata notturna, con partenza da piazza De Gasperi, aperta dai bambini delle elementari. Alunni e universitari, sostenuti dai genitori e dai docenti, non mollano la presa. Ieri hanno imbastito un'altra giornata di mobilitazione, puntellata di eventi e moti di protesta spontanea, contro la riforma Gelmini che oggi attende il sì dal Senato. Di mattina, a partire dalle 11, migliaia di studenti dell'Ateneo e dei licei Cannizzaro, Garibaldi, Einstein, Umberto I, Vittorio Emanuele, Cassarà hanno improvvisato cortei e organizzato blocchi in due zone della città, all'incrocio fra via Notarbartolo e via Libertà, e ai Quattro Canti. Entrambi i gruppi, dalle due opposte sponde, si sono messi in marcia per fondersi all'una in piazza Politeama. Dai Quattro Canti un altro corteo ha raggiunto la facoltà di Scienze politiche, da lunedì occupata, e la cittadella universitaria.

Il nubifragio ha solo in parte intralciato le lezioni all'aperto. In piazza Marina, alle 11, Scienze della formazione. In piazza Pretoria, alle 14, il popolo di Giurisprudenza con gli ombrelli spalancati ha ascoltato la lezione del preside Giuseppe Verde sui decreti legge, l'argomento del giorno. Stesse scene in piazza Verdi, davanti al teatro Massimo, dinanzi al Politeama, in piazzetta Magliocco, dove si sono ritrovati gli studenti di Ingegneria, Architettura, Agraria, Scienze, Lettere e Farmacia. Lezioni on the road ridotte rispetto al previsto a causa del nubifragio, o in qualche caso proseguite nelle facoltà. A Lettere c'è stata la protesta in forma di festa interculturale, tra danze della comunità cingalese, piatti della tradizione tamil, ivoriana e ghanese e uno spettacolo di capoeira.
In serata, per concludere, la fiaccolata in piazza Giovanni Paolo II, davanti alla direzione didattica Alcide De Gasperi, promossa dal comitato "Un esercito di maestri", nato per iniziativa di insegnanti, genitori e dirigenti scolastici. Il corteo - un migliaio di partecipanti con fiaccole accese in mano - aperto dai bambini della scuola elementare per mano ai genitori, ha seguito un itinerario a zigzag lungo le sedi delle scuole della zona: Collodi, Galilei, Pecoraro, Virgilio Marone, Trinacria, Pareto e Meli. Assieme agli insegnanti e ai bambini di tutte le età con i loro genitori c'erano anche quaranta piccoli rom che da anni frequentano la scuola De Gasperi, in marcia con le famiglie dal campo nomadi della Favorita.

Oggi alle 15 assemblea d'Ateneo a Ingegneria (o nel cortile esterno di Architettura, se l'aula magna di Ingegneria non basterà) per i primi commenti al voto del Senato sul decreto Gelmini. Per le 18,30 i Cobas hanno programmato una fiaccolata con appuntamento in piazza Politeama
. "Oggi (ieri, ndr) il movimento ha mostrato davvero tutta la sua natura e la sua forza spontanea: è bastato incontrarsi e scendere in piazza, anche senza autorizzazione - afferma Giorgio Martinico, esponente dell'assemblea autogestita di Lettere - I blocchi in città risultano d'impatto superiore rispetto all'occupazione di scuole e università, perché si crea intralcio alle attività economiche. Il nostro scopo è farci sentire, anche nei prossimi giorni"
La facoltà di Ingegneria in assemblea, presente il preside La Mantia, ha votato la prosecuzione della sospensione dell'attività didattica in coincidenza di occasioni straordinarie come la mobilitazione in atto. Dice il docente di Statistica Alberto Lombardo: "Le lezioni slitteranno, non andranno perse. Si recupereranno anche gli esami, a fine semestre". Ingegneria ha proposto per le 16 di domani, giorno dello sciopero nazionale della scuola, un'assemblea cittadina. "A Giurisprudenza, dove non c'è blocco dell'attività didattica - annuncia Salvo Lo Cascio, rappresentante studentesco in consiglio d'amministrazione - le lezioni all'aperto continuano per tutta la prossima settimana".

Le azioni di protesta contro il decreto 133 sui tagli all'Università sono elencate sul sito www.protestaunipa.info, interamente autogestito, accanto a documenti, fotografi e link che spiegano le ragioni della mobilitazione studentesca. Un tavolo tecnico di coordinamento delle iniziative è convocato per le 14 di oggi nell'aula 1 dell'Albergo delle Povere dall'assemblea dei docenti e ricercatori della facoltà di Scienze della Formazione. Tutti i docenti, ricercatori, assegnisti, dottorandi e professori a contratto sono invitati a partecipare.
Ieri il Consiglio provinciale ha approvato (con 21 sì e 20 no) un ordine del giorno, presentato da Rifondazione comunista e Uniti per la Sicilia, contro i tagli. Oggi protestano anche i licei in autogestione di Cefalù e Castelbuono, domani alle 21 per i vicoli di Monreale marcia del coordinamento anti-Gelmini nato nella cittadina normanna. A sostegno della protesta dei 75 ricercatori dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia del Cnr, con sede in via La Malfa, scende in campo Nino Sala, coordinatore di Alleanza etica: "Dal 31 dicembre metà di questi precari non avrà più il posto di lavoro se non si interviene. La legge "ammazzaprecari" è già passata alla Camera".

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

29 ottobre 2008
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia