Il dialogo tra religioni: unico esempio da seguire. Auguri ai musulmani per l'inizio del Ramadân
Pubblichiamo una lettera che abbiamo ricevuto dalla rivista ''Il Dialogo'', una lettere che contiene un messaggio a cui fortemente crediamo...
A TUTTI I MUSULMANI D'ITALIA
Cari Amici, Care Amiche,
oggi inizia il mese di Ramadân. Vogliamo augurarvi di vero cuore che questo mese possa essere per voi ricco di benedizioni.
Viviamo un momento particolarmente difficile della vita sociale e politica italiana ed internazionale. La comunità islamica, in particolare, vive un momento di grave difficoltà. Numerosi e preoccupanti sono gli episodi di intolleranza razziale, soprattutto nei confronti di immigrati musulmani. Scrittori, giornalisti, filosofi, capi di stato, stanno facendo a gara nel diffondere paura e violenza, razzismo e xenofobia, odio del diverso, di chi ha un diverso colore della pelle o una diversa religione o cultura. Le azioni terroristiche sono servite e servono tuttora a rafforzare tale orientamento e non certo a fermarlo. E' particolarmente difficile, in queste condizioni, riuscire a pensare a qualcosa di positivo e a formulare auguri che riescano a dare la speranza di un cambiamento di una realtà intrisa di odio e violenza.
Ma ci viene in aiuto la nostra comune fede nel Dio unico, nel Dio di Abramo, di Gesù, di Muhammad. Quel Dio che ci invita a non avere paura. ''Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza che il Signore oggi opera per voi; perché gli Egiziani che voi oggi vedete, non li rivedrete mai più!'' (Esodo 14,13), disse Mosè agli israeliti appena uscita dall'Egitto mentre erano inseguiti dal potentissimo esercito egiziano che finì miseramente sconfitto.
''Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna'' (Matteo 10,28), disse Gesù ai suoi discepoli inviandoli in missione.
''Certo è Satana che cerca di spaventarvi con i suoi alleati. Non abbiate paura di loro, ma temete Me se siete credenti'', è scritto nella Sura 3,175 del Corano.
Siamo fiduciosi così che i fomentatori di odio e divisone ed i profeti di sventura rimarranno, ancora una volta, con un pugno di mosche in mano.
Che il vostro Ramadân possa essere di stimolo alla ricerca della pace e a rafforzare la convinzione che al male si deve e si può rispondere con il bene, con la nonviolenza, bandendo dalla storia dell'umanità definitivamente la guerra, gli omicidi e la violenza che genera solo altra violenza.
Che il vostro Ramadân possa essere un momento per far si che gli uomini e le donne di Dio costruiscano alleanze e dialogo fra le civiltà e le religioni, togliendo qualsiasi alibi o appoggio a chiunque usi la violenza terroristica o militare per risolvere i conflitti internazionali.
Dobbiamo ''vincere la paura per costruire la pace'': questo lo slogan, drammaticamente attuale, che abbiamo lanciato quest'anno per la celebrazione della quarta edizione della Giornata ecumenica del dialogo cristianoislamico, che, come negli anni scorsi, si terrà nell'ultimo venerdì di Ramadân che quest'anno cade il prossimo 28 ottobre 2005.
Ci auguriamo che, come negli altri anni, le moschee d'Italia possano essere luoghi aperti all'incontro fra credenti di fede diversa ed in particolare fra cristiani e musulmani, che non hanno alcun motivo per odiarsi ma che hanno anzi molti motivi per essere uniti contro chi strumentalizza le rispettive religioni a fini politici e di potere.
Buon Ramadân.
Shalom - Salaam - Pace
Il comitato organizzatore