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Il diploma... paga

Secondo un'indagine dell'Istat a tre anni dal titolo il 52,6% dei ragazzi trova un lavoro. Ma nel Sud si arranca

17 agosto 2009

Il diploma paga e, specialmente quello conseguito con percorsi professionalizzanti, aiuta a trovare un lavoro. Nel 2007, infatti, a tre anni dal conseguimento del titolo, il 67,4% dei diplomati è attivo nel mercato del lavoro: oltre la metà è occupata (52,6%), mentre il 14,8% è in cerca di un'occupazione. Il 29,9% dei 415.247 diplomati del 2004 è invece impegnato esclusivamente negli studi universitari. E tra i diplomati in percorsi professionalizzanti, a tre anni dal titolo, lavora il 75,5% dei giovani. Lo rivela l'Istat che in questi giorni ha diffuso i risultati della quarta Indagine sui percorsi di studio e di lavoro dei diplomati, relativa all'anno 2007 (i ragazzi intervistati si sono diplomati nel 2004).
Dopo il conseguimento del diploma, rileva l'Istituto, sono sempre più frequenti, almeno all'inizio, le cosiddette situazioni 'miste' di studio, ricerca del lavoro e occupazione, che inevitabilmente condiziona non solo le scelte occupazionali, ma anche le caratteristiche del lavoro svolto. Nel 2007, mentre il 29,9% di ragazzi è impegnato unicamente negli studi universitari ed il 39,3% ha scelto solo di lavorare, il 13,3% lavora e nello stesso tempo studia, così come l'8% è contemporaneamente iscritto all'università ed alla ricerca di un lavoro

DIFFERENZE DI GENERE: le ragazze risultano meno frequentemente occupate (con il 45,3% rispetto al 60% dei ragazzi), più spesso alla ricerca di un lavoro (16,9% contro il 12,7%) ed impegnate maggiormente negli studi universitari (34,7% a fronte del 25% dei maschi). La prosecuzione degli studi universitari vede la preminenza delle donne anche quando gia' lavorano (14,8% rispetto all'11,7% dei maschi) o sono alla ricerca di una occupazione (rispettivamente 9,5% e 6,5%).

DIFFERENZE NORD-SUD: le scelte dei giovani diplomati si differenziano fortemente anche in base all'area geografica di provenienza. La percentuale di chi si è già inserito nel mondo del lavoro diminuisce notevolmente da Nord a Sud, passando dal 62,6% di occupati nell'Italia Nord-occidentale a solo il 45% del Sud e al 44,6% delle Isole. In particolare, le regioni che si contraddistinguono per i tassi di occupazione più elevati sono: Lombardia (65,1%), Veneto (63,4%) e Piemonte (61,5%). Al contrario, Basilicata (35,6%), Molise (37,1%) e Calabria (37,4%) sono quelle con i livelli più bassi di occupazione (oltre 15 punti percentuali inferiori alla media nazionale). E' proprio nel Mezzogiorno che la quota di diplomati in cerca di un'occupazione, a tre anni dal conseguimento del titolo, aumenta significativamente: il 21,5% dei diplomati (quota che raggiunge il 24,7% in Sardegna, il 23,7 in Basilicata e il 23,4 in Calabria) contro il 7,9% registrato nel Nord (con valori inferiori al 6% in Trentino Alto Adige e Valle D'Aosta).

TIPO DI DIPLOMA: i più agevolati nel trovare lavoro sono i diplomati che hanno seguito percorsi di tipo professionalizzante, mentre sono più svantaggiati i liceali. Il 75,5% di chi ha studiato in un istituto professionale e il 62,7% di chi proviene da un istituto tecnico è, infatti, occupato: in particolare, l'occupazione eèancor più elevata per quanti hanno intrapreso un indirizzo industriale (81,2% tra gli istituti professionali e 65,1% tra i tecnici). Tra i liceali, al contrario, solo il 26,8% dei diplomati è impegnato in un'attività lavorativa retribuita, con valori ancora più bassi per chi ha fatto il liceo classico (23,1%); fra questi diplomati è molto più frequente l'impegno esclusivo all'università.

TIPO DI LAVORO: nel 2007 il 19,7% dei diplomati del 2004 che hanno iniziato l'attività dopo il conseguimento del titolo svolge un lavoro occasionale o stagionale, mentre poco più dell'80% ha un'occupazione continuativa, che viene svolta con cadenza regolare anche se a termine. Il lavoro occasionale/stagionale è più diffuso tra le donne (il 23,8% rispetto al 16,2% degli uomini) e tra quanti hanno ottenuto la maturità liceale (39,5%), che più frequentemente scelgono un'occupazione che meglio si concili con gli impegni universitari. Quasi il 63% dei ragazzi con un lavoro a termine ha dichiarato di averlo accettato per mancanza di altre opportunità e solo il 37% per propria scelta. La mancanza di altre opportunità viene, infine, più frequentemente dichiarata da chi ha ottenuto un diploma in un istituto tecnico (67,8%) e da quanti hanno studiato nel Mezzogiorno (in particolare nelle Isole con il 76,2%).

RETRIBUZIONE: i diplomati del 2004 che nel 2007 svolgono un lavoro continuativo a tempo pieno, iniziato dopo il diploma, guadagnano in media 1.045 euro al mese. Ma la differenza tra le diverse aree geografiche del Paese, cosiìcome tra i sessi, appare evidente anche nelle retribuzioni: se nel Centro e nel Mezzogiorno si percepisce poco meno di 1.030 euro, nel Nord il guadagno medio sale a 1.068 euro al mese. Lo scarto della retribuzione media mensile tra Nord e Sud, inoltre, risulta minimo per gli uomini (solo 37 euro), ma particolarmente elevato per le donne, per le quali raggiunge i 133 euro. Tra i canali utili per trovare lavoro, quello maggiormente efficace si rivela essere il contatto diretto con il datore di lavoro: circa il 41% dei diplomati ha trovato così l'attuale occupazione. [Adnkronos/Labitalia]

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17 agosto 2009
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