Il Distretto produttivo della Pesca di Mazara del Vallo
Una realtà apprezzata a livello internazionale ma che vive una profonda crisi
Nei giorni scorsi quindici studenti olandesi della "Has University of Applied Sciences" di Den Bosch sono stati in visita al Distretto Produttivo della Pesca di Mazara del Vallo, nel trapanese, nell’ambito del programma di studi "International Food Agribusiness" che prevede la conoscenza di alcune realtà di eccellenza della filiera agroalimentare siciliana.
Gli universitari, accompagnati da due docenti, hanno appreso le fasi del processo della filiera ittica, dalle attività della cantieristica alla commercializzazione del pesce. Altra materia di studio, collegata alla prima, è stata quella della Blue Economy, la filosofia produttiva, portata avanti dal 2007 dal Distretto della Pesca siciliano, che si basa sulla responsabilità individuale e collettiva nei confronti delle risorse, un modello di sviluppo che, partendo dal mare, si estende a tutte le filiere produttive attraverso il restauro e la rigenerazione delle risorse e la conservazione delle energie del pianeta; uno degli obiettivi della Blue Economy è appunto la garanzia della sicurezza alimentari.
Marco Allegri dell’Iamc-Cnr di Capo Granitola ha illustrato agli studenti le attività dei dieci laboratori del Centro di Certificazione e Prova e dei servizi offerti alle aziende nell’ambito del progetto "Nuove Rotte Blue Economy". Gli studenti olandesi hanno mostrato anche molto interesse per Blue Sea Land, la fiera della Blue Economy, l’expo delle Eccellenze e dei Distretti Agroalimentari di Mediterraneo, Africa e Medioriente la cui terza edizione, quella svoltasi dal 9 al 12 ottobre 2014 a Palermo, Gibellina, Marsala e Mazara del Vallo ha visto la presenza di una trentina di delegazioni straniere e centinaia di aziende e buyers nazionali ed esteri. Successivamente sono stati accompagnati in visita presso alcune strutture tecnico produttive del Distretto.
Tutti aspetti sicuramente positivi che però sembrano appartenere ad una Mazara diversa rispetto a quella descritta lunedì scorso in un incontro al teatro Rivoli. Alla presenza degli europarlamentari del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao e Marco Affronte e davanti alla comunità mazarese e ai pescatori, i numeri che sono stati illustrati parlano di ottomila posti di lavoro in meno nel comprensorio di Mazara del Vallo; 90 milioni di euro dall'Unione europea andati persi; 1.500 le famiglie di pescatori ormai sul lastrico.
All’incontro erano presenti anche rappresentanti di associazioni della pesca di Palermo, Isola delle Femmine, Sciacca, Marsala, Pantelleria, Selinunte e dell'Osservatorio e del Distretto produttivo della pesca.
"È inutile negarlo, le leggi che hanno affamato la nostra marineria - ha detto Corrao - non sono certamente venute dal cielo, siamo stati rappresentati a livello regionale, nazionale ed europeo da persone che si sono fatti gli affari propri. Adesso stiamo muovendoci attivamente per rimediare agli errori del passato".
Nel corso dell'incontro al Distretto produttivo della Pesca, l'eurodeputato siciliano ha affrontato la "questione libica", che rappresenta un rischio per i pescatori siciliani. "Saremmo potuti venire qui a Mazara a promettere che tutto sarà subito risolto per i pescatori e le loro famiglie, così come probabilmente è avvenuto troppe volte da queste parti - ha detto Affronte - invece spesso chi ha promesso mari e monti è poi scappato dopo le elezioni. Non è nostro costume fare questo. I problemi che vive la marineria di Mazara sono identici in altre parti d'Italia, sebbene qui ci siano delle specificità da salvaguardare".