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Il dolore, la rabbia, la speranza

La terra d'Abruzzo continuerà a tremare. Ci vuole coraggio e determinazione per ricominciare da capo

11 aprile 2009

La commozione verso la popolazione abruzzese attanaglia il cuore di tutta la Nazione. Il grande piazzale della caserma della Guardia di finanza di Coppito ricoperto da decine di file di bare è la straziante immagine che ha riempito gli occhi di tutti gli Italiani e che con difficoltà si riuscirà a cancellare.
Sono 291 le vittime recuperate da sotto le macerie, e ancora per qualche giorno, è stato così deciso, si continuerà a scavare. 40mila gli sfollati.
C'è bisogno di tanta, tanta speranza ma, da laico quale sono, mi viene difficile pronunciare parole dal contenuto intrinsecamente teologico. Per dirla con le parole di Noberto Bobbio: "Non ho nessuna speranza. In quanto laico, vivo in un mondo in cui è sconosciuta la dimensione della speranza". A queste parole però, per non apparire inopportunamente cinico, voglio associare un pensiero di Karl Popper, anch'egli come Bobbio filosofo laico, ma che in questo pensiero riesce bene ad esprimere quello che mi auguro per gli abruzzesi, e più in generale, per tutti gli Italiani:
"Tutto quello che il mio ottimismo in relazione al presente può dare per il futuro è speranza".
[F.M.]

Una terra in continuo movimento - Da lunedì mattina in Abruzzo la terra non ha mai smesso di tremare. Le scosse si sono susseguite ogni giorno, anche con intensità elevata, fino a superare la magnitudo di 5.3 sulla scala Richter. Ieri mattina, come registrato dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, si sono registrate altre quattro scosse nell'aquilano di magnitudo compresa tra 2.9 e 3.3, rispettivamente alle 5:14, alle 7:39, alle 8:57 e alle 9:04. Gli esperti avvertono che le scosse dureranno ancora a lungo. "Secondo le esperienze e le statistiche di altri eventi sismici che si sono verificati negli ultimi decenni in Italia, c'è da aspettarsi che le scosse, le cosiddette 'aftershock', continuino ancora per diversi mesi". A dichirarlo è stato Thomas Braun, sismologo dell'Ingv, in merito allo sciame sismico che sta interessando l'Abruzzo. "A Colfiorito - ricorda Braun - lo sciame sismico si è protratto per 8-9 mesi, in Friuli per un anno".

Rispetto ad altri terremoti che hanno interessato la penisola, come quello di Colfiorito o del Molise, "il problema dell'Appennino - spiega Braun - è che al momento non si sa se si attiveranno nuove faglie o se la sequenza si chiuderà cosi'". "Si conoscono faglie in quella zona - dice ancora il sismologo - ed è facile che si possa attivare una faglia adiacente a quella dell'Aquila. Sembra che l'evento del 9 aprile sia avvenuto su un'altra faglia, ma è un'ipotesi che bisogna verificare". Comunque, avverte Braun, "non è niente di preoccupante, tutto finora rientra nella normalità dopo un evento del genere, non si sta verificando niente di straordinario". "Secondo l'esperienza che abbiamo avuto in altre sequenze o terremoti - prosegue il sismologo - ci sarà una sequenza di repliche che sta nell'ordine 5, 6 o 7 eventi di magnitudo 5, e una sessantina di magnitudo 4. Questa non è una previsione - precisa Braun -, è quello che si osserva statisticamente durante altri sciami. Se ci saranno altre scosse di magintudo 5, anche 4 o 3, non è preoccupante".

Intanto l'Agenzia Spaziale Italiana, ha reso noto che il terreno dell'area interessata al terremoto si è spostato fino a 15 centimetri. La scoperta è stata fatta tramite rilevazioni fotografiche effettuate prima e dopo le scosse. Nelle immagini sono visibili diverse frange colorate: ogni frangia completa (costituita da una successione di colori dal giallo al blu) corrisponde a uno spostamento del terreno di 15 mm causato dal sisma. Nell'area affetta dalle maggiori deformazioni sono state rilveate circa dieci frange, corrispondenti a circa 15 cm di spostamento del suolo.

Gli impegni del governo - Ieri, nel giorno del dolore e della commozione, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha nuovamente assicurato che il governo si impegna a "far rinascere il territorio" e a "ricostruire tutte le case distrutte" dal terribile sisma che ha messo in ginocchio l'Abruzzo. Il Cavaliere si è anche detto pronto ad offrire alcune sue case agli sfollati.
"Per fare l'inventario dei danni abbiamo calcolato che ci vorranno almeno due mesi. Subito dopo - ha detto Berlusconi - avremo la possibilità di cominciare con la ricostruzione. Servono una buona organizzazione e risorse adeguate". "Io garantisco che troveremo tutti i fondi indispensabili - ha detto il premier -. Possiamo contare su un fondo europeo ed il nostro vicepresidente della Commissione Antonio Tajani si è già attivato. Abbiamo dieci settimane per presentare un progetto nei dettagli e contiamo di avere tra i 400 e i 500 milioni di euro in tre anni".
"Sono stati già stanziati 30 milioni di euro - ha proseguito Berlusconi - cui si sono aggiunti i 70 erogati ieri (l'altro ieri per chi legge, ndr) dal Consiglio dei ministri e poi ci sono già i 16 milioni stanziati dal ministero dell'istruzione per la ricostruzione della Casa dello Studente. Questo per ciò che serve immeditamente".

Il premier ha poi ricordato le misure approntate sempre l'altro ieri con lo stop di mutui e bollette. "Dopo Pasqua - ha aggiunto - vareremo il decreto Abruzzi per gli aiuti. Quindi valuteremo l'entità del fabbisogno finanziario complessivo da ripartire in più anni". Inoltre, "per coprire gli investimenti potremo anche ritardare qualche grande opera" (ma non il ponte sullo Stretto di Messina).
"Il governo - ha assicurato in collegamento radiofonico su Radiouno - si impegna a far rinascere questa città e questo territorio". L'impegno dell'esecutivo continuerà dall'inizio alla fine della ricostruzione "perché non ci saranno cambi di governo in questa legislatura". Il presidente del Consiglio ha però invitato a "non fare confusione" sulla cosiddetta new town: "Non ha niente a che vedere con le case distrutte che saranno tutte ricostruite". E non si tratterà di un ghetto ("andate a vedere Milano 2 e Milano 3"). Inoltre, "anch'io farò quello che si potrà fare. Sono pronto ad offrire alcune delle mie case" a chi è stato colpito dal terremoto in Abruzzo e ha perso la casa. "Di fronte ad un momento così difficile - ha inoltre sottolineato il premier, scambiando alcune battute con i giornalisti nella sala operativa della Protezione civile nella sede della Scuola Gdf di Coppito - ad una simile tragedia, non è necessario ma indispensabile un clima di unità tra maggioranza e opposizione".

Croce Rossa: "Abbiamo i magazzini pieni. Stop a donazioni di materiali" - La Croce Rossa Italiana "ringrazia tutto il popolo italiano per la grande risposta di solidarietà che ha riempito di materiale i magazzini, gestiti in zona unitamente alla Protezione Civile", ma chiede anche di fermare momentaneamente le donazioni di materiali, che hanno appunto già' riempito i magazzini. "Si continua a ripetere, infatti, l'arrivo senza autorizzazione e coordinamento di aiuti portati direttamente dai cittadini, che - sottolinea la Cri - nonostante le buone intenzioni stanno congestionando il sistema di soccorso". "Proprio per questo rinnoviamo l'invito - aggiunge la Cri - a coordinare con i comitati locali di Croce Rossa l'invio di aiuti verso l'Abruzzo. L'emergenza purtroppo durerà ancora nel tempo e quindi ci sarà il modo di continuare sulla strada della generosità, nei confronti dei cittadini abruzzesi. Per il momento però, proprio per evitare inutili sprechi, chiediamo a tutti di fermare temporaneamente - conclude la Cri - l'invio di aiuti, fino a una nuova comunicazione ufficiale". [Informazioni tratte da Adnkronos/Ing]

- "La verità è un dovere verso le vittime" di G. Caporale

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11 aprile 2009
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