Il Dott. Rossi batte tutti ed entra di diritto nella storia del motociclismo mondiale
Valentino Rossi ha dimostrato che nel motociclismo conta di più il pilota che la moto
Dopo uno spettacolare duello con la Honda di Biaggi Valentino vince in Sud Africa all'esordio con la Yamaha. Terzo Gibernau, 4° Barros, 6° Capirossi.
Potranno anche organizzare tutti i giochi di squadra del mondo ma il problema vero resterà anche il più difficile da risolvere: andare a prenderlo.
Valentino Rossi ha oggi inflitto alla Honda uno di quegli smacchi che resteranno nella storia del Motomondiale, forse dell'intero sport. Ha mollato la moto più forte, ha messo a posto la Yamaha dei rivali e alla prima corsa dell'anno in Sud Africa ha messo tutti di nuovo in fila. Ieri nelle prove, oggi nel GP, la sfida più difficile. Ci è riuscito battendo nel finale un Max Biaggi molto consistente. Ma al romano del team Pons la consolazione di essere il numero 1 dei piloti Honda non può bastare: Rossi gli ha inflitto una pesante batosta. Per gli altri è stata ancora più pesante: Sete Gibernau è giunto terzo ma staccatissimo, le due Honda ufficiali di Alex Barros e Nicky Hayden, quarta e quinta, non si sono mai viste. Nemmeno la Ducati si è salvata: Loris Capirossi ha portato a casa il sesto posto.
Non ce ne vogliano Carlos Checa e Marco Melandri: ma le loro Yamaha in nona e decima posizione danno l'idea di cosa significhi la guida del più forte pilota del mondo. Nei primi giri è stata battaglia vera. Valentino è scattato subito davanti inseguito da Biaggi e Gibernau. Qualche tentativo di allungare il passo e poi Max si è fatto sotto. Al quarto giro primo sorpasso con un paio di errori e Valentino è rimasto in testa. Ha provato a inserirsi tra i due Gibe, ma Biaggi si è subito riportato negli scarichi del pescarese.
Nuovo sorpasso al nono passaggio, ma Valentino non ha mollato e in una esse si è riportato in testa. Sono stati solo loro gli assoluti protagonisti del GP: in dieci tornate hanno rifilato pesanti distacchi a tutti. Solo Gibernau è rimasto nella loro scia, ma comunque a una lunghezza, quasi per non voler interferire in quello scontro tra i due super rivali di sempre. Una notazione importante: a 15 giri dalla fine le due HRC ufficiali di Hayden e Barros hanno beccato rispettivamente 10 e 11 secondi. Un distacco pauroso e impietoso che a Tokyo dovranno ingoiare con amarezza: lasciar partire Vale non è proprio stato un affare.
La seconda parte di gara viveva tutta sull'incognita gomme: terranno o no i pneumatici della Yamaha di Valentino? Hanno tenuto eccome. Valentino ha sempre mantenuto il pallino della corsa. Facendo scodare la sua Yamaha da tutte le parti ha fatto capire quanto fosse al limite e nello stesso tempo in perfetto controllo della situazione. Sul rettilineo si è capito che la Honda ha più cavalli. Ma quando Max si è riportato davanti a quattro giri dalla fine, Vale non ha mai perso di vista l'obiettivo finale: voleva questa vittoria più di tutto. Si è rimesso davanti a due giri dalla fine, ha preso una lunghezza di vantaggio e ha vinto di prepotenza. E appena avrà anche lui un po' più di motore… Niente da dire, giù il cappello.
Fonte: Gazzetta dello Sport