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Il "dottore" succede a Bin Laden

Il medico egiziano Ayman al-Zawahiri è stato nominato nuovo leader di Al Qaeda

16 giugno 2011

Il medico egiziano Ayman al-Zawahiri è stato nominato nuovo leader di al-Qaeda. Lo ha riferito l'emittente Al Arabiya. Al-Zawahiri era il numero due dell'organizzazione che faceva capo a Osama Bin Laden, ucciso il 2 maggio in un blitz dei Navy Seals americani non lontano da Islamabad (LEGGI).
In un comunicato firmato dai vertici di al-Qaeda si "annuncia che lo Sheikh Ayman al-Zawahiri, possa Allah guidarlo, è stato designato emiro dell'organizzazione". L'egiziano è ritenuto una delle 'menti' che ha pianificato gli attentati dell'11 settembre 2001 negli Usa.
La nomina di al-Zawahiri non è una sorpesa. Molti esperti, infatti, guardavano a lui come il più probabile successore dello 'sceicco del terrore'. Cinquantanove anni, nato in una famiglia di magistrati e medici egiziani, il 'dottore', numero due dell'organizzazione di Bin Laden, fa parte di al-Qaeda da oltre un decennio, da quando, in nome della comune lotta contro "gli ebrei e i crociati", l'ala egiziana del jihad si unì a quella che faceva capo al miliardario saudita.

Entrato a 14 anni nei Fratelli musulmani, il gruppo radicale sunnita che ha ispirato Osama Bin Laden sin dall'inizio dei suoi studi in una scuola religiosa di Gedda, al-Zawahiri fu tra le centinaia di persone arrestate a seguito dell'assassinio del presidente egiziano Anwar al Sadat, il 6 ottobre del 1981.
Rilasciato poco dopo, si recò in Afghanistan, dove si unì alla resistenza dei mujahidin contro l'occupante sovietico: fu allora che per la prima volta entrò in contatto con Bin Laden, con cui diede vita ad al-Qaeda. Già nel 1996, gli Stati Uniti che su di lui hanno posto una taglia di 25 milioni di dollari lo ritenevano la minaccia più seria e credibile contro gli obiettivi americani come poi dimostrato dagli attacchi alle ambasciate degli Stati Uniti in Kenya e Tanzania, nell'agosto del 1998, costati la vita a oltre 250 persone.
Le autorità del Cairo lo ritengono responsabile anche dell'attentato nel novembre del 1997 a Luxor, nel quale morirono 62 turisti, per il quale è stato condannato a morte in contumacia. Volto e voce di Al Qaeda, numerosi sono i messaggi video e audio che ha registrato in questi anni per incitare al Jihad, denunciare "i crociati, le cospirazioni sioniste e gli arabi traditori", al-Zawahiri fu già obiettivo di un raid americano all'inizio del 2006. Il 13 gennaio, la Cia lanciò un attacco a Damadola, un villaggio pachistano al confine con l'Afghanistan, dove credeva si trovasse il medico egiziano invitato a una cena di leader militanti. Nel raid morirono 18 persone, tra cui cinque donne e cinque bambini, mentre al-Zawahiri, la cui presenza a quella cena non venne mai in realtà confermata sfuggì all'attacco aereo americano.

In un messaggio audio del mese di aprile 2008, il numero due di Al Qaeda definì le Nazioni Unite "un nemico dell'Islam e dei musulmani" e assicurò che Bin Laden era "vivo ed in buona salute". Nel gennaio successivo, in un nuovo messaggio, il medico egiziano giurò vendetta per gli attacchi israeliani su Gaza.
Il 14 dicembre 2009 Zawahiri rilanciava l'appello a formare uno stato islamico in Israele ed esortava i suoi a "promuovere il jihad contro gli ebrei" ed i loro sostenitori. Zawahiri lanciava quindi nel nuovo messaggio video un nuovo appello alla guerra santa contro l'America e l'Occidente.
L'8 giugno scorso era apparso in un video della durata di 28 minuti, nel quale giurava di continuare il jihad "sfidando tutti", cioé l'intero Occidente e "gli invasori delle terre musulmane", nel nome di "una Nazione ribelle che si è risvegliata dal sonno". Il messaggio era stato interpretato come la prima reazione pubblica di Al Qaeda alla morte di Bin Laden.

Tuttavia, fino a oggi la successione effettiva allo sceicco del terrore era stata posposta: si vociferava infatti che una parte della base dell'organizzazione non si fidasse dell'ex medico egiziano, da qualcuno addirittura considerato come colui che ha tradito Bin Laden. Al posto di quest'ultimo il 17 maggio era perciò stata annunciata la nomina ad interim di un connazionale di Al Zawahiri, il cinquantenne Saif al-Adel (LEGGI), già ufficiale delle 'teste di cuoio' del Cairo, ritenuto l'orchestratore dei sanguinosi attentati dell'agosto 1998 alle ambasciate americane in Kenya e in Tanzania, costati nel complesso la morte di 98 persone e il ferimento di oltre mille.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Aki, Repubblica.it]

 

 

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16 giugno 2011
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