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Il fermento del terrorismo islamico. ''Al Qaeda ha migliorato la sua potenzialità di attaccare l'Occidente''

12 luglio 2007

Che Al Qaeda stia vivendo un momento di terrificante fermento sembra essere confermato dalle minacce di Ayman al Zawahiri, numero due della rete terroristica che fa a capo di Osama bin Laden, e presunto ideologo del gruppo.
Ieri, con un video diffuso su un sito web integralista, il chirurgo egiziano ha incitato i musulmani pachistani contro il presidente Pervez Musharraf che ha ordinato l'attacco finale alla moschea rossa di Islamabad dov'era asseragliato un gruppo di integralisti musulmani, e che ha causato la morte di 70 militanti tra cui il capo dei ribelli Abdel Rashid Ghazi.
''Questo crimine può essere lavato solo con il pentimento o col sangue [...] Se non lo ripagherete con la stessa moneta, Musharraf non risparmierà nessuno di voi''. Questo, in sintesi, quanto detto da al Zawahiri.

Quello di ieri è stato il secondo messaggio in due giorni del vice di bin Laden. Martedì scorso, infatti, si era fatto vivo con un'audiocassetta, diffusa anch'essa via internet, per minacciare nuovi attentati in Gran Bretagna a causa dell'onoreficenza concessa allo scrittore anglo-indiano Salman Rushdie, autore del celebre ''Versetti satanici'', nominato baronetto dalla regina Elisabetta il mese scorso. ''Dico a Elisabetta e a Blair che il vostro messaggio ci ha raggiunti e stiamo preparando per voi una risposta puntuale'', ha affermato al Zawahiri. Rivolgendosi quindi al neo primo ministro britannico Gordon Brown, ha affermato che la politica della Gran Bretagna in Medio Oriente ''vi ha portato la tragedia e la sconfitta, non soltanto in Afghanistan e in Iraq ma anche nel centro di Londra. Se non lo avete capito, aprite bene le orecchie: siamo pronti a ripetervelo''.
La registrazione audio, che secondo gli esperti sarebbe autentico, ha una durata di 20 minuti ed è intitolato 'La maligna Gran Bretagna e i suoi schiavi indiani'.

Messaggi che preoccupano l'Occidente e che in un certo qual modo danno ragione all'allarme contenuto in un rapporto dell'Antiterrorismo americano, dove si parla di ''un ampliamento e un potenziamento delle capacità di attacco di Al Qaeda nei confronti dell'Occidente''. Una relazione che, comunque, non delinea alcuno specifico piano di attacco o di attentato così come non rivela che Al Qaeda si sia impossessata di nuove, ulteriori armi, ma spiega come Al Qaeda si sia ben riorganizzata ''nella zona di confine tra Pakistan e Afghanistan'', una regione che è diventata ''un paradiso'' per la riorganizzazione del gruppo dopo essere stato travolto dalle forze americane nell'inverno 2001.
La fonte dell'Antiterrorismo, che deve restare non identificata, ha spiegato che ''oltre ad essere in grado di pianificare attacchi, sta cercando persone da reclutare con documenti europei o agganci, parenti, opportunità di studio o di lavoro, in Occidente''. Attacchi simili a quelli falliti in Inghilterra due settimane fa per cui la polizia inglese sta facendo indagini in Australia e India.
La relazione dell'Antiterrorismo arriva a dire che la capacità di attacco di Al Qaeda è ''più forte'' adesso rispetto a prima dell'11 di settembre 2001. Thomas Fingar, capo dell'analisi dell'intelligence americana, ha parlato del rischio ''reduci'', chi è tornato in Occidente dopo periodi di addestramento nei campi di Al Qaeda. ''Abbiamo ucciso o catturato numerosi operativi esperti di Al Qaeda - ha spiegato Fingar - ma abbiamo anche visto che ciò su cui punta l'organizzazione adesso sono i reduci che progettano attacchi''.

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12 luglio 2007
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