Il ''Fondo Dolci'' ha arricchito la Biblioteca del Conservatorio ''A. Scontrino'' di Trapani
Domani, martedì 2 dicembre, sarà presentatata nella Biblioteca del Conservatorio A. Scontrino di Trapani, la donazione del "Fondo Dolci".
La violinista Chiara Dolci, figlia del noto scrittore, sociologo ed educatore Danilo Dolci, proporrà un concerto del gruppo d'archi "Divertimento Primo", da lei curato e formato da giovanissimi esecutori, con la partecipazione di Picci Ferrari (voce) e di Amico Dolci (flauto dolce).
Per dare un'idea dell'importanza della donazione fatta nel 2007 da Amico, Chiara e Daniela Dolci, i locali della Biblioteca ospiteranno una mostra di materiali, scelti tra le migliaia di edizioni musicali, libri, riviste, dischi presenti nel fondo Dolci.
Di seguito pubblichiamo un'intervista ad Amico Dolci, apparsa sulla rivista "Anteprima" (maggio 2008), sul perché di questa preziosissima donazione:
LA MUSICA A CASA DOLCI
(Intervista ad Amico Dolci)
La tanta musica di casa Dolci è stata appena donata alla neonata biblioteca del Conservatorio "A. Scontrino" di Trapani. Un fondo ricco di migliaia di edizioni musicali, dischi, libri e riviste, che documenta la colta e generosa familiarità con la musica di Danilo Dolci e dei suoi figli.
Poeta-sociologo, educatore, intellettuale militante capace di dar voce a umili e umiliati, e di migliorarne persino la qualità di vita, Danilo Dolci dava estrema importanza alla musica, soprattutto al far musica insieme, nel suo senso più umano di solidale e profonda comunicazione. Amico, il figlio flautista, attraverso questo dono al Conservatorio presso cui insegna, ha fatto una scelta coerente con il pensiero del padre: mettere tanta musica a disposizione di altri, specialmente giovani, per stimolare tanto altro far musica, e nuova crescita.
La casa di Danilo Dolci, negli anni '60 e '70, era frequentata da importanti musicisti amici con i quali suonavano anche Amico (flauto dolce) e le sorelle Chiara (violino) e Daniela (clavicembalo). Gli stessi musicisti, generosamente, si esibivano per il Centro Studi e Iniziative di Partinico, fondato da Dolci nel 1958, e in questo modo offrivano la loro arte a un pubblico nuovo, di giovani e gente povera, in un clima propositivo, di fiducia nel futuro. Erano gli anni in cui a Palermo il violinista Salvatore Cicero portava avanti l'esperienza entusiasmante dei Giovani Cameristi Siciliani, perfettamente in linea con le idee del suo amico scrittore ed educatore, che gli aveva affidato la figlia Chiara: Partinico e Trappeto partecipavano di quelle energie, alimentandole e traendone alimento.
Ad Amico Dolci chiediamo di ricordare meglio quelle iniziative e i loro protagonisti.
Per il Centro Studi e Iniziative "fare musica" era importante quanto costruire strutture di immediato vantaggio sociale: dighe, cooperative, centri di formazione. Al “Borgo di Trappeto” si organizzavano concerti, seminari, conferenze e feste per persone di ogni provenienza ed età: bambini, anziani, contadini, pescatori e appassionati di musica alcuni dei quali divenuti poi veri musicisti. Fu una ricca stagione all'insegna del "fare musica" - papà stesso suonava il pianoforte e l'organo - nella quale ci si adoperò anche per promuovere la conoscenza dell'antica musica siciliana (dei madrigalisti rinascimentali, di Alessandro Scarlatti) e che coinvolse i protagonisti della vita musicale dei nostri anni sessanta e settanta: Salvatore Cicero, Giovanni Perriera, Eliodoro Sollima, Angelo Faja, Giorgio Trentin, Sara Patera, Enrico Anselmi, Paolo Emilio Carapezza, Gioacchino Lanza Tomasi, Piero Modica, Aurelio Arcidiacono e tanti altri che si incontravano, suonavano e discutevano con personaggi quali Ferdinand Conrad, Edgar Hunt, Marga Frefel, Kees Boeke, Edwin Alton, Bruno Aprea, Giorgio Sacchetti.
Il fondo Dolci nasce da quel fervore di iniziative: quali sono le sue peculiarità?
Per quegli incontri e per il nostro consumo familiare sono state acquistate negli anni migliaia e migliaia di edizioni musicali anche rare, sino a costituire una biblioteca specializzata soprattutto in ambito rinascimentale e barocco, con particolare attenzione al repertorio originale per flauto dolce (uno o più strumenti), alla musica da camera per flauto dolce e strumenti quali clavicembalo, oboe, violino, violoncello, fagotto, corno, e a quella posteriore con al centro il flauto traverso. Si è giunti così a disporre delle opere complete di molti autori antichi, fra cui A. Vivaldi, B. Marcello, F. M. Veracini, F. Barsanti, J. S. Bach, G. Ph. Telemann, G. F. Haendel, J. B. Loeillet, J. Hotteterre. Poi l'attenzione si è estesa alla musica del Novecento, sia a quella in cui il flauto dolce è inteso come strumento didattico per l'educazione musicale nelle scuole, sia a quella in cui è trattato come nuovo timbro (tantissimi gli esempi, tra cui anche quelli di E. Sollima, W. Bergmann, H. U. Staeps o le mie stesse composizioni).
Il fondo Dolci ha dunque una doppia valenza culturale: da una parte offre materiale di prim'ordine per lo studio e la diffusione della musica antica, dall'altra è la testimonianza più concreta e tangibile di un vasto impegno educativo portato avanti con l'apporto di tanti musicisti e intellettuali.
Cosa rimane oggi di quell'esperienza?
Molti giovani che frequentavano il Centro hanno proseguito gli studi musicali e alcuni di loro sono oggi docenti di Conservatorio, in Italia e all'estero. Per noi, in più, la musica era un importante strumento di comunicazione all'interno della famiglia, un po' come a casa Sollima. Anzi, per inquadrare meglio quell'esperienza e la sua eredità suggerisco di leggere il profilo sul pianista e compositore nostro amico tracciato dalla moglie Giuseppina (Eliodoro Sollima, un compositore non allineato, Edizioni della Battaglia, 2004) e gli scritti su Salvatore Cicero violinista, percorsi artistici e vicende culturali nella Palermo degli anni sessanta e settanta, corredati da una ricchissima documentazione, anche sonora, a cura di Girolamo Garofalo (Palermo, Centro regionale per l'inventario, la catalogazione e la documentazione [...] dei beni culturali e ambientali, 2006).
Dietro il gesto generoso, tuo e delle tue sorelle, c'è un augurio...
Sì, che tutte queste musiche da noi donate possano essere a lungo utili a quanti, giovani e meno giovani, vogliano praticare la musica d'insieme nella maniera più gioiosa, diretta, quotidiana. Non a caso presenteremo il fondo con un concerto del "Divertimento Primo", l'ensemble di giovanissimi con cui cerchiamo di perpetuare quello spirito del 'fare musica'. Convinti che la musica, antica o moderna che sia, è sempre occasione di scoperta e miglioramento delle proprie capacità di espressione e comunicazione.
Consuelo Giglio (Docente bibliotecario del Conservatorio di Trapani)
INFO
Sul Fondo Dolci informazioni anche sul sito del Conservatorio di Trapani, sezione Biblioteca:
http://www.conservatorio-trapani.it/conservatorio/biblioteca.htm
http://www.conservatorio-trapani.it/conservatorio/fondi_archivi.htm