Il fotografo Scianna ritorna a ''casa''
La mostra che nell'aprile 2002 è stata a Lugano, da oggi a Bagheria (PA)
''Quelli di Bagheria'', questo il titolo della mostra e del libro che l'accompagna, rende omaggio al paese natio di Ferdinando Scianna, che ha cercato di ricostruire, di immaginare la propria infanzia, la propria adolescenza in quel tempo e in quel luogo.
Le fotografie non restituiscono ciò che è stato, piuttosto ripropongono in una sorta di lancinante presente ciò che non è più. (Ferdinando Scianna)
Le fotografie sono accompagnate da testi sparsi scritti dall'artista, e hanno come rilevante particolarità quella di essere state scattate da Scianna prima di divenire fotografo e poi conservate a lungo in una scatola di legno e in gran parte neppure stampate: ''… Fotografie che per una strana rimozione avevo quasi dimenticato senza dimenticarle affatto, sapendo benissimo che c'era quella cassettina di legno…''.
Scianna ha sempre mantenuto legami profondi con la sua terra d'origine che gli ha ispirato il suo primo lavoro importante Feste religiose in Sicilia, pubblicato nel 1965 con la prefazione di Leonardo Sciascia. L'incontro con il grande intellettuale, avvenuto nel 1963, l'amicizia e le collaborazioni che ne seguirono, segnano in modo determinante l'artista.
I testi di questo libro, nati man mano, pur accostandosi alle immagini ne restano indipendenti. A volte si riducono ad un elenco di nomi di persone ricordate dal fotografo, oppure ci viene proposta una ricetta per le lumachine ''da cucinare a picchi pachhiu'', o ancora ci viene raccontato un aneddoto personale, un ''frammento della memoria''; accanto a ciò: i volti, le piazze, la gente di Bagheria.
La mostra "Quelli di Bagheria", che supporta e viene supportata dal libro, in questa maniera diventa un percorso a doppia lettura, la presentazione di immagini e parole, che offre al fruitore la possibilità di comprendere la propria terra attraverso due canali: quello segnico/grafico della scrittura e quello documentario delle immagini.
''Ho tentato con questo libro, che mi è sembrato il più difficile fra quanti ne ho fatti, ma anche il più appassionante da fare, e spero anche il più sincero, di scavare, come Sciascia suggeriva, nella 'camera oscura' della memoria attraverso le mie stesse fotografie, riportandone frammenti verbali a loro volta simili a istantanee.''
Note biografiche
Ferdinando Scianna, nasce a Bagheria, in provincia di Palermo nel 1943. All'Università di Palermo si dedica agli studi, poi interrotti, di Lettere e Filosofia.
Nel 1963 incontra Leonardo Sciascia con il quale pubblica, a ventun'anni, il primo dei numerosi libri poi fatti insieme: Feste religiose in Sicilia, che ottiene il premio Nadar. Si trasferisce quindi a Milano dove dal 1967 lavora per il settimanale L'Europeo, come fotoreporter, inviato speciale, poi corrispondente da Parigi, dove vive per dieci anni.
Introdotto da Henri Cartier-Bresson, entra nel 1982 nell'agenzia Magnum. Dal 1987 alterna al reportage e al ritratto la fotografia di moda e di pubblicità, con successo internazionale.
Svolge inoltre da anni un'attività critica e giornalistica che gli ha fatto pubblicare numerosissimi articoli in Italia e Francia su temi relativi alla fotografia e alla comunicazione con immagini in generale.
I libri più importanti
Feste Religiose in Sicilia, Bari, 1965.
Il glorioso Alberto, Milano, 1971.
La villa dei mostri, Torino, 1977.
Les Siciliens, Parigi, 1977.
Kami, Milano,1988.
Le forme del Caos, Udine 1988.
Ore di Spagna, Messina, 1989.
Leonardo Sciascia, Milano 1989.
Marpessa, un racconto, Milano, 1993.
Altrove, reportage di moda, Milano, 1995.
Viaggio a Lourdes, Milano,1996.
Dormire, forse sognare, Udine, 1997.
Jorge Luis Borges, Milano, 1999.
Ignazio Buttitta, Milano, 1999.
Altre Forme del Caos, Roma, 2000.
Ninos del mundo, La Coruna, 2000.
Sicilia ricordata, Milano, 2001.
Obiettivo ambiguo, Milano,2001