Il frammento del fregio del Partenone, restituito dalla Sicilia, potrà restare ad Atene
Via libera dalla Regione Siciliana alla sdemanializzazione del "Reperto Fagan"
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Il cosiddetto "Reperto Fagan", il frammento della lastra appartenente al fregio orientale del Partenone che raffigura il piede di Artemide seduta in trono, potrà restare per sempre in Grecia.
Il governo della Regione Siciliana, infatti, con delibera di Giunta, ha dato il proprio consenso alla cosiddetta "sdemanializzazione" del bene, cioè l'atto tecnico che si rendeva necessario per la restituzione definitiva del frammento, dopo avere incassato nelle settimane precedenti il via libera dell'Avvocatura Generale dello Stato alla procedura di "sdemanializzazione" da parte della Sicilia ai fini della restituzione alla Grecia e l'ok del Ministero della Cultura sulla competenza della Regione Siciliana a procedere in tal senso.
Si attende adesso solamente il "nulla osta" finale del Ministero, che a questo punto potrebbe arrivare in tempi molto rapidi. La Sicilia fa, così, da apripista al ritorno in Grecia dei reperti del fregio del Partenone, dando il proprio contributo determinante al dibattito in corso da tempo a livello internazionale.
Il reperto archeologico, giunto all'inizio del XIX secolo nelle mani del console inglese Robert Fagan in circostanze non del tutto chiarite, alla morte di questi fu lasciato in eredità alla moglie che, successivamente, lo vendette tra il 1818 e il 1820 al Regio Museo dell'Università di Palermo, di cui il Museo Archeologico Regionale "Antonino Salinas" è l'odierno epigono.
Dallo scorso 10 gennaio, il frammento si trova già al Museo dell'Acropoli di Atene, dove nel corso di una cerimonia, a cui ha preso parte il Premier greco Kyriakos Mitsotakis, è stato ricongiunto al fregio originale da cui era stato asportato.
Il ritorno ad Atene è stato possibile in base all'accordo, nato dalla proficua interlocuzione fra il Governo siciliano - con l'assessore regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, Alberto Samonà - e il Governo di Atene - con Ministro greco della Cultura e dello Sport, Lina Mendoni - siglato nei mesi scorsi dal Museo Archeologico Regionale "A. Salinas" di Palermo, diretto da Caterina Greco, e dal Museo dell'Acropoli di Atene, diretto da Nikolaos Stampolidis, ai sensi dell'articolo 67 del nostro Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, che prevede il trasferimento pluriennale e lo scambio di reperti archeologici tra le due istituzioni museali.
In base all'accordo, infatti, a febbraio da Atene è arrivata a Palermo un'importante statua acefala della dea Atena, databile alla fine del V secolo a.C., che ha già riscosso notevole successo di visitatori e che resterà esposta al Museo Salinas per quattro anni; al termine di questo periodo, giungerà un'anfora geometrica della prima metà dell'VIII secolo a.C. che potrà essere ammirata per altri quattro anni nelle sale espositive del museo archeologico regionale.
L'intesa, suggellata proprio a febbraio nel capoluogo siciliano alla presenza del Ministro della Repubblica Greca, Lina Mendoni e del Sottosegretario alla Cultura, senatrice Lucia Borgonzoni, prevede anche l'organizzazione di mostre e altre iniziative in comune che saranno realizzate in collaborazione fra la Sicilia e la Grecia su temi d'interesse culturale di respiro internazionale.