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Il galeone di Avola

Scoperto nel mare di Avola il relitto di un galeone spagnolo del 1600

12 ottobre 2012

I finanzieri del Nucleo sommozzatori della Guardia di finanza di Messina hanno individuato, in collaborazione con la Soprintendenza del mare della regione Sicilia, un galeone spagnolo del XVIII sec. Il ritrovamento, informa una nota, è stato fatto al largo di Avola, nella provincia di Siracusa. Le operazioni di localizzazione sono iniziate lo scorso mese, quando un finanziere aveva notato sui fondali marini del comune di Avola del materiale ferroso e legnoso; si trattava di un cannone di oltre 2 mt e del suo carrello in legno.

"Stavamo rastrellando la zona tra Siracusa e Porto Palo, e con un pizzico di fortuna uno dei nostri militari, al di fuori della propria attività di servizio, ha notato alcuni elementi di ferro e di legno". È così, come ha raccontato Costanzo Ciaprini, comandante del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo, che è iniziata la storia del ritrovamento che si può considerare "eccezionale". Quegli elementi di ferro e legno potrebbero appartenere ad una nave della flotta spagnola che nel XVII secolo combattè contro quella inglese a largo di Siracusa lungo coste della Sicilia sud- orientale.
Custoditi dai fondali sono stati ritrovati anche cinque cannoni dalla lunghezza di oltre 2 metri con relativi carrelli risalenti alla fine del 1600 e l'inizio del 1700, armi da fuoco più piccole.

Come dicevamo, le operazioni di localizzazione al 5-6 metri di profondità a largo delle acque di Avola sono iniziate lo scorso mese: dopo la segnalazione, militari e Sovrintendenza, come previsto dai protocolli d'intesa, hanno avviato le esplorazioni, che hanno impegnato per 15-20 giorni il Nucleo sommozzatori di Messina e due motovedette della Gdf in stretta collaborazione con l'equipe di subacquei archeologici guidati dal sovrintendente Sebastiano Tusa. "Evito sempre esagerazioni o grandi metafore, però in questo caso si tratta davvero di una scoperta eccezionale, importantissima per la storia di quest'Isola - ha detto Tusa -. Una scoperta assolutamente inedita, di grandissime potenzialità dal punto di vista storico e archeologico". Secondo Tusa "questo risultato è frutto anche di una strettissima intesa umana tra la Sovrintendenza e la Finanza, una collaborazione lunga un decennio. Faremo subito un progetto di ricerca - ha concluso il sovrintendente - per cercare di approfondire il ritrovamento del relitto". Nell'ultimo anno il Reparto navale delle Fiamme gialle ha rinvenuto, sempre nel Siracusano, un cannone spagnolo a Capo Passero, uno a Capo del Melo, e due ancore di epoca romana a Capo Murro di Porco.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Corriere del Mezzogiorno]

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12 ottobre 2012
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