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Il Getty Museum sapeva che la Venere di Morgantina era stata rubata. L'accusa del Los Angeles Times

04 gennaio 2007

Contro le dichiarazioni del Paul J. Getty Museum, sulla certa legalità dell'acquisto della Venere di Morgantina, stavolta si lancia il quotidiano californiano Los Angeles Times, che in un articolo ha accusato il Museo di Malibù di aver acquistato la Venere sapendo che la statua era stata rubata e trafugata illegalmente dall'Italia. L'opera venne acquistata nel 1988 per 18 milioni di dollari.
Certo, sono queste infrmazioni di stampa, ma se la notizia venisse confermata, il museo potrebbe trovarsi nelle condizioni di dover restituire immediatamente la Venere, proveniente da un sito archeologico in provincia di Enna (Morgantina appunto), e infatti la presidente del Consiglio d'amministrazione del Getty, Louise Bryson, ha dichiarato al quotidiano losangelino: ''La nostra idea è di far fronte a tutte le situazioni, anche le più imprevedibili e l'intenzione è quella di restituire il reperto, totalmente e fisicamente''.

Tuttavia, nonostante le prove che l'Italia ha sempre dimostrato d'avere sui diversi furti di opere d'arte avvenuti in territorio italiano, opere che poi sono state puntualmente messe in mostra dal Getty, il museo californiano ha smentito il fatto che la Venere sia stata acquistata consapevolmente da canali illeciti, sostenendo invece di aver acquistato l'Afrodite sulla base di ''informazioni e studi'' disponibili all'epoca e di aver fatto degli accertamenti sulla provenienza del prestigioso pezzo di 24 secoli fa una priorità assoluta.
Secondo l'L.A. Times, l'ex direttore dei laboratori di restauro del Getty, Luis Monreal, aveva sconsigliato l'acquisto della Venere al direttore dell'epoca, John Walsh. La statua presentava fratture e macchie di sporco che non coincidevano con quanto dichiarato dal venditore. ''Qualsiasi professionista guardando a quel reperto in quelle condizioni avrebbe dovuto sospettare che avesse un origine illecita'', ha spiegato Monreal.

Ricordiamo che l'attuale direttore del Getty, Michael Brand, è da mesi impegnato in un duro braccio di ferro con il ministero dei Beni Culturali Francesco Rutelli, che chiede la restituzione di 46 reperti archeologici, acquistati, secondo Roma, attraverso canali illeciti.
Il museo dopo lunghe trattative ha acconsentito a restituirne 26, ma il confronto resta aperto per alcuni tra i pezzi più pregiati, tra cui la Venere di Morgantina e l'Atleta di Fano, un bronzo attribuito allo scultore greco Lisippo.

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04 gennaio 2007
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