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Il Giardino delle Religioni e del Dialogo

Gibellina presenta alla Triennale il primo abbraccio tra le Religioni dell'Architetto Rotella

08 dicembre 2008

Il Sindaco del Comune di Gibellina, Vito Antonio Bonanno, giovedì 11 dicembre 2008 presso la Saletta Lab della Triennale di Milano, presenta in collaborazione con la Fondazione Federico II di Palermo, "Il Giardino delle Religioni e del Dialogo" progetto realizzato dall'Architetto Fabio Sergio Rotella.
Il linguaggio dell'architettura è quello che l'Architetto Fabio Sergio Rotella utilizza come chiave di lettura socio-antropologica nel "Il Giardino delle Religioni e del Dialogo". Lo scopo è richiamare il mondo intero ad interagire col progetto contribuendo, con personali rappresentazioni di credo, all'interazione ed al dialogo tra religioni.
Il sipario, durante la conferenza stampa, si alza sul progetto e su un "non luogo" per eccellenza capace di richiamare i pellegrini da ogni dove: il world wide web. E' on-line, www.ilgiardinodeldialogo.com, che Il Giardino delle Religioni e del Dialogo trova la sua prima esplicazione e diventa, per tutti coloro che ne sposano l'essenza, contenitore di opere, proposte, lavori, scritti, poesie, musiche, fotografie, interpretazione personale del dialogo tra le religioni. Contributi al senso religioso che si tradurranno all'interno de Il Giardino delle Religioni e del Dialogo in opere finite: un innovativo progetto d'arte contemporanea coinvolgerà artisti italiani e internazionali che realizzeranno una serie di installazioni in grado di simboleggiare le otto religioni universali: ebraismo, cristianesimo, islamismo, induismo, buddhismo, taoismo, sikhismo e bahaismo.

"La presa di coscienza di una realtà divina superiore è la necessità primaria che lega la storia dell’umanità. L'uomo per natura - afferma l'Architetto Fabio Sergio Rotellasi pone interrogativi sul proprio ruolo, sull'esistenza di un Dio, sulla sua identità, sul perché della vita e su cosa regola i rapporti con i propri simili. In questo particolare momento storico la differenziazione del credo continua a rappresentare un problema planetario che genera incomprensioni e drammi gravissimi. Il linguaggio universale dell'arte è la risposta ai problemi che ancora oggi creano le differenze, unico codice per inglobare diversi punti di vista e gridarne, in maniera silenziosa, i differenti significati. Un'attenzione alla sensibilità del tema che l'amministrazione Comunale, dal Sindaco Vito Antonio Bonanno all'Assessore alla Cultura Salvatore Capo, hanno da subito manifestato."

In provincia di Trapani, a 70 km da Palermo, Gibellina è oggi gloriosa agorà di sperimentazione creativa, luogo di transizione e laboratorio d'innovazione artistica, dopo l'opera di ricostruzione fatta da artisti di fama internazionale: Pietro Consagra, Alberto Burri, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Andrea Cascella, Franco Purini, Mario Schifano, Franco Angeli, Laura Thermes, Francesco Venezia, Mimmo Rotella, Giuseppe Samonà, Vittorio Gregotti, Carla Accardi, Alessandro Mendini, Ludovico Quaroni, Costas Varotsos, Bigert & Bergstrom, Slimane Khaled ed altri ancora. Lo straordinario patrimonio artistico presente a Gibellina fa sì che Fabio Sergio Rotella la sceglie come luogo su cui disegnare, su una planimetria di 17400 metri quadrati, il suo progetto: Il Giardino delle Religioni e del Dialogo.
"E' dalla volontà di soddisfare il bisogno di pace e serenità che nasce l'idea del Il Giardino delle Religioni e del Dialogo per diventare punto d'incontro fra le diverse culture, strumento di comunicazione universale che scioglie dilemmi - spiega l'Architetto Fabio Sergio Rotella - Gibellina è la testimonianza di come gli intellettuali hanno prontamente risposto all'appello di aiuto dopo il terremoto del '68. Interventi che hanno ridato un volto nuovo ad una città completamente distrutta. E' per questi motivi che ritengo Gibellina il luogo ideale per realizzare un'architettura del genere."

L'Architetto Rotella fa del dialogo tra le religioni il punto laico capace di raggruppare i diversi credi religiosi su una superficie verde di 17400 metri quadrati protagonisti di questo importante progetto di riqualificazione urbana. Il Giardino delle Religioni e del Dialogo assume la forma di un fiore essenza di simboli e metafore, un fiore che si appresta a sbocciare. Otto petali, viali emblema degli otto differenti credi universalmente più professati - ebraismo, cristianesimo, islamismo, induismo, buddhismo, taoismo, sikhismo e bahaismo - sono gli otto viali che simboleggiano i passaggi fondamentali nel cammino di ricerca della fede: dapprima tortuosi, come il momento di crisi che spinge l'uomo al pellegrinaggio verso la ricerca di risposte e verità, regalano spazio alla meditazione con l'istallazione di panchine, sedute di contemplazione e raccoglimento individuale e collettivo. Le curve degli otto sentieri diventano percorsi dritti verso l'ambivalenza di un abbraccio, come retta è la via di fede intrapresa dal pellegrino. Otto sono gli archi-abbracci che segnano l'istante in cui l'uomo si accosta alla fede divenendo, contemporaneamente, il primo momento di comunicazione con gli altri fratelli di religioni diverse. I petali, rappresentati da piazze semicircolari residenze delle otto iconografie religiose, si fondono sui tessuti di un'unità architettonica: la Torre-Obelisco, "monumento-momento" per l'abbraccio dell'Assoluto a tutti i suoi figli. Troncoconica rovesciata, la Torre è alta  22 metri dal diametro che varia dai 7,5 metri della base ai 10 della sommità, vestita dai differenti emblemi religiosi collegati da Rotella per avvicinare al dialogo. Squarcio di precisione che guarda la città, la Torre si appresta a divenire l'opera monumentale capace di scrivere la storia come un tempio antichissimo dedicato a tutti gli dèi, realizzato a Roma e chiamato Pantheon. La Torre, dal basamento in muratura rivestito d'acciaio ed attraversata da quattro aperture trapezoidali che fungono da ingresso, sembra un imbuto aperto all'universo. Tra i più brillanti Light Designer, Filippo Cannata è stato scelto per curare il progetto d'illuminazione. Di giorno la Torre viene illuminata dalle “riflessioni del cielo” filtrate direttamente dal tetto scoperto per restituire, durante la notte, un fascio di luce, al firmamento ed alla città intera.

Uno scambio di pensiero silenzioso accompagnato dallo scorrere dell'acqua che bagna, attraverso un impianto idraulico di risalita, la colonna interna dal diametro di 150 cm. Un gioco di specchi tessuti a mosaico ne segue il percorso fino alla vasca interrata, a filo pavimento, per un diametro di 350 cm. Fabio Sergio Rotella infuoca ancora di interpretazioni simboliche l'interno dell'opera usando tessere d'oro come speciale lega mistica che, con l'acqua, richiama costantemente emblematicamente i rituali di molte religioni. Una "terra fuori terra" è poi l'Anfiteatro, palcoscenico che Regione Sicilia, Provincia di Trapani e Comune di Gibellina si impegnano a mantenere vivo. Spettacoli, rappresentazioni, mostre, esposizioni ed esibizioni daranno nuove estati alla città museo "en plein air". L'obiettivo da parte del Comune di Gibellina è anche quello di realizzare intorno al Giardino degli incontri annuali fra rappresentanti di tutte le religioni e le culture. Narrazione tematica di religioni ostinata al convivio, Il Giardino delle Religioni e del Dialogo si propone di spostare l'attenzione su Gibellina per renderla ombelico sul Mediterraneo del dialogo tra le religioni.

Il Comune di Gibellina ringrazia particolarmente la Fondazione Federico II di Palermo che ha contribuito alla presentazione dell'opera.

- Il Giardino delle Religioni e del Dialogo

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08 dicembre 2008
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